Incontri D'Autore

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per l'attraversamento della Manica con il maggior numero di Palloni

"Nell'aria" risuona ancora il recente Guinness World Record per l'attraversamento della Manica con il maggior numero di Palloni: decine di volte l'uomo, con ogni mezzo, ha cercato di attraversare il Canale della Manica che con i suoi 240 km (nel punto massimo) separa la Francia dall'Inghilterra: a nuoto, in canoa, in barca a vela e c'è stato anche un temerario che ha tentato l'impresa alzandosi in volo legato a dei palloncini gonfiati ad elio, e ora ci hanno provato con una "flotta di mongolfiere".

Nel 2011 cinquanta piloti provenienti da mezzo mondo hanno ricalcato le gesta dei loro predecessori tentando di battere il guinness dei primati. L'organizzazione ha richiesto due mesi di preparativi per monitorare costantemente le condizioni meteorologiche e stabilire il giorno idoneo all'attraversata e solo con due giorni di anticipo sono stati avvisati gli equipaggi che si sono dati convegno nei pressi di Canterbury per il briefing generale prima della partenza.

L'Italia era rappresentata da uno degli equipaggi tra i più grandi esperti di volo in mongolfiera composto dai due piloti valdostani Diego Charbonnier e Francoise Pennacchioli. Partiti da Aosta e armati di coraggio, esperienza per le numerose trasvolate sulle Alpi, e... giubbotto di salvataggio i nostri temerari volanti sono passati dal volo nell'azzurro del cielo sopra le montagne innevate al blu del mare.
Diego Charbonnier ha sottolineato che? "Vedere 50 mongolfiere doppiare le bianche scogliere è stato un momento indescrivibile, anche per chi come me è praticamente nato in mongolfiera. Mi sono chiesto cos'abbiano pensato i passeggeri dei traghetti vendendoci sfrecciare sulle onde a 50 km l'ora". ?
Al termine della traversata durata un'ora e mezza il team Charbonnier è atterrato in un prato nei pressi di Calais posando la bandiera italiana e, come ha sottolineato Diego Charbonnier "Per una volta, il Canale della Manica, una delle rotte marine più affollate del mondo, ha visto il suo traffico spostarsi in cielo!".

Ma per capire cos'ù il Canale della Manica e l'ardua impresa che da secoli l'uomo ha tentato di progettare per agevolare l'attraversamento del Canale con uomini e mezzi lo scopriamo nella nostra era e quell'impresa ciclopica ù il Tunnel sotto la Manica.
Sino a circa 10.000 anni fa durante la prima era glaciale e lo scioglimento dei ghiacciai l'Inghilterra era unita al resto dell'Europa. Mille anni dopo un'erosione di grande portata diede origine a quella scogliera che oggi la caratterizza.
La Manica ù un canale naturale lungo oltre 550 km e largo 240 (35 km il punto più stretto), che unisce il Mare del Nord all'Oceano Atlantico separando l'Inghilterra dalla Francia ed è una delle rotte più importanti e transitate per il commercio marittimo del mondo.

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Nel 1785 un tentativo in mongolfiera fu opera del francese Pilòtre de Rozier con a bordo un passeggero, ma il "pallone aerostatico" dopo circa mezz'ora precipitò per cause non ben accertate anche se si escluse l'esplosione e i due eroici pionieri furono le prime vittime storiche accertate di un incidente di volo.
I primi ad attraversarlo per via aerea, su una mongolfiera, furono il francese Jean Pierre Blanchard e l'americano John Jeffries che nel 1785 viaggiarono da Dover a Calais.
Ma ci fu chi ci provò a nuoto, come Matthew Webb nel 1875 e Geltrude Ederle che nel 1926 fu la prima donna a farlo battendo il record maschile di ben due ore.

Il primo aeroplano che compì l'impresa fu quello del francese di Louis Bleriot nel 1909.
Nel 1979 ci provò uno strano velivolo volante: fu il primo aeroplano "spinto dalla forza dell'uomo" ad atterrare oltre il canale. Dopo meno di tre ore di volo lo strano velivolo con l'elica azionata a pedali da Bryan Alles un ciclista professionista che per circa tre ore pedalò ininterrottamente compì l'impresa: la velocità massima raggiunta dalla... bici ad elica volante fu di una trentina di chilometri l'ora e l'altezza massima raggiunta fu di soli metri 1,5 e il peso del velivolo era di soli 35 kg.
Nel 2004 Felix Baumgartner, un paracadutista austriaco, costruì delle ali di carbonio. Indossatele si gettò da un aeroplano in volo ad oltre 9.000 metri di quota e attraversò la manica volando in caduta libera, aprendo il paracadute per l'atterraggio.

Dalle prime traversate "solitarie" del 1700, nel secolo successivo l'uomo pensò di consentirne l'attraversamento a tutti i velivoli per il trasporto di passeggeri e merci e nel corso dei secoli giunse a noi quello che è l'attuale "Tunnel della Manica, o Eurotunnel", un tunnel ferroviario che passa sotto il fondo del Canale della Manica e percorrendo i 50 chilometri che separano Coquelles (Francia) a Cheriton (Inghilterra), di cui 39 sotto il mare, unisce le due sponde divenendo il tunnel sottomarino più lungo del mondo, battendo i 23 km del tunnel marino di Seikan in Giappone.
Ma percorriamo assieme la storia del lungo cammino evolutivo per la realizzazione di questa imponente opera di ingegneria.
Nel 1802 un ingegnere francese, Albert Matthieu Favier, propone la realizzazione di un tunnel in cui transitare i passeggeri delle carrozze trainate dai cavalli. Il progetto prevedeva una stazione di sosta per i cavalli e l'illuminazione con lampade ad olio.
Ci riprovò Peter William Barlow il realizzatore della prima ferrovia sotterranea che nel 1875 propose il collegamento delle due rive tramite un tubo di acciaio galleggiante.

Negli anni successivi i francesi effettuarono delle ricerche geologiche e gli inglesi avviarono delle trivellazioni e nel 1881 la trivellatrice scava oltre 800 metri di tunnel lungo le scogliere inglesi, ma vengono a mancare i fondi e tutto si ferma. L'anno dopo ogni altra possibilità viene definitivamente bloccata dai militari che considerano il tunnel un più facile accesso in caso di attacco.
Passeranno oltre 100 anni prima che nel 1922 inizi una nuova perforazione, ma anche in questa occasione, a poco meno di 130 metri, subentreranno impedimenti politici e nuovamente si fermeranno le trivelle.
Nel secolo scorso, viene costruito un primo tunnel e tre anni dopo, nel 1960 si pensa a realizzarne altri due ferroviari destinati al transito e una galleria di servizio: i lavori inizieranno nel 1973, ma due anni dopo, dopo avere scavato per 250 metri tutto si fermerà nuovamente per mancanza di fondi.

Nel 1984 si apre una gara d'appalto e due anni dopo la proposta vincente prende ufficialmente il via e l'accordo tra Francia e Inghilterra verrà firmato l'anno successivo.
Inizia a prendere vita il tunnel che passerà a 45 metri sotto il livello del mare, con due gallerie ferroviarie di circa 8 metri l'una e una centrale, larga 5 metri, collegata alle altre due, detta "di servizio" per il transito dei mezzi su gomma, per l'accesso agli addetti alla manutenzione e come fuga in caso di necessità.

I lavori iniziarono nel 1987 con la costruzione del tunnel di servizio e furono guidati dal moderno sistema di "puntamento laser". La colossale opera durò sette anni, coinvolse 15.000 operai che lavorarono in simultanea da entrambe le direzioni, vennero rimossi milioni di metri cubi di roccia calcarea e materiale roccioso, al ritmo di... quasi 2500 tonnellate l'ora!
Le due nazioni si incontrarono nel 1990 abbattendo l'ultimo diaframma che le divideva!
Il 28 giugno 1991 una grande cerimonia festeggiò l'avvenimento.
Il 6 maggio 1994 si apre ufficialmente e le due nazioni, della regina Elisabetta II d'Inghilterra e del presidente francese Francois Mitterrand sono unite! Da quel momento vi transiteranno tre servizi ferroviari: un treno navetta per il trasporto di autoveicoli, l'Eurostar Londra-Parigi-Bruxelles per i passeggeri e il trasporto delle merci.

Ma...
Due anni dopo l'apertura, nel 1996, su una delle navette per il trasporto di autoveicoli si incendia un camion! Aumentando la velocità il treno riesce a tenere le fiamme sotto controllo, ma a metà del tunnel al macchinista viene segnalato un guasto al gancio di un vagone e il treno è costretto a fermarsi per circa mezz'ora! Le fiamme possono così aumentare! I camion prendono fuoco ad uno ad uno, la temperatura raggiunge i 1000 gradi e i passeggeri intossicati dal denso fumo nero cercano una via di scampo: per fortuna trovano un punto respirabile e i soccorsi giunti tempestivamente possono metterli in salvo.
Sono occorse ore di lavoro per spegnere l'incendio e centinaia di metri sono stati danneggiati, alcuni anche gravemente, tra cui l'assottigliamento dello spessore del rivestimento in cemento delle pareti del tunnel.
Tre giorni dopo con un solo tunnel, limitato al transito delle merci, si riprende e già ai primi di gennaio del 1997 si torna alla normalità.

Ma...
L'11 settembre... brutta data, nefasta, stavolta porta la data del 2008 quando il ribaltamento di un camion provoca un incendio all'interno del tunnel! Nessun danno grave alle persone, anche se molti sono stati intossicati dal fumo, ma gravi danni alle strutture costringono il transito alternato e a gruppi. Solo nel febbraio del 2009 il traffico riprenderà normalmente... ma per poco perchè nello stesso anno la terribile ondata di gelo che ha colpito l'Europa provocherà dei problemi a quattro Eurostar e agli oltre 2.000 passeggeri! Questa volta sarà la differenza termica tra l'esterno e l'interno del tunnel a danneggiare le parti meccaniche dei treni che dovranno essere trainati fuori dai mezzi di soccorso e i passeggeri evacuati con le navette: fortunatamente non ci furono feriti.

Ma...
Siamo nel 2010 e solo il giorno prima si è festeggiata l'Epifania e si sa che "L'Epifania tutte le feste le porta via" e si torna a casa e al lavoro quando l'Eurostar con circa 300 passeggeri si blocca nel tunnel per circa 3 ore: dalla parte inglese giungono i soccorsi che trainano il treno fuori dal tunnel e a bordo di un altro treno li portano verso la destinazione, Londra.
I tunnel e le gallerie, poco importa che siano autostradali, stradali o per il transito dei treni, tutte presentano uguali incognite, anche "l'impossibile" è in agguato e l'inimmaginabile è quel punto oscuro che provoca spesso gravi tragedie!

Marzo 1999, Tunnel stradale del Monte Bianco tra Italia e Francia. Il carico di farina e margarina di un camion belga si incendia e percorre 6 o 7 chilometri nel tunnel prima che l'autista se ne accorga e, anzichè accelerare e cercare di portarlo fuori, scende dal camion e... scappa. Decine di automezzi restano intrappolati tra le fiamme, occorreranno quasi due giorni per spegnere l'incendio. Moriranno 39 persone, la temperatura di 1200 gradi scioglierà i loro poveri resti come le auto e la struttura del tunnel: dubito che di tutti se ne sia trovata traccia, forse non si saprà mai tutti i loro nomi e il vero numero dei bruciati vivi nel tunnel della morte. Occorreranno oltre due anni per le ristrutturazioni e i danni saranno ingenti.
Traforo stradale del Frejus, Francia-Italia. Nel 2005 un incendio provoca due morti e gravi danni alla struttura del tunnel.

Galleria stradale del San Gottardo, Italia-Svizzera. Siamo nel 2001, uno scontro frontale tra due tir provoca un incendio catastrofico: muoiono 11 persone, la galleria subisce gravi danni. Per alcuni mesi rimarrà chiusa e all'apertura, per sicurezza gli autocarri potranno circolare solo alternati, due ore per direzione, in seguito verrà introdotto un ulteriore sistema di sicurezza restringendo il numero dei mezzi in transito.
Ma le catastrofi in galleria saranno un susseguirsi nel corso degli anni, ovunque, e se non saranno gli incendi a provocarle saranno le spericolatezze dei guidatori e particolarmente quelle dei tir che a velocità elevata invadendo la corsia opposta causeranno la morte di decine di automobilisti.

Ma quando si parla di volo nell'azzurro cielo, o nelle notti stellate e di chi... dall'alto osserva il blu del mare sotto di lui non posso che terminare con una frase di colui che del volo fece la sua vita e la sua morte, ma lasciò a noi una delle più belle storie "per chi sa... Leggere tra le righe... Parole mai scritte": "Mi domando se le stelle sono illuminate perchè ognuna un giorno possa trovare la sua. Guarda il mio pianeta, è proprio sopra di noi... Ma come è lontano ".
Antoine de Saint Exupery, da "Il piccolo principe".

Si ringrazia il team valdostano Charbonnier per il materiale fotografico e un applauso per l'organizzazione, l'impresa e il Guinness World Record: Tel. e Fax: 0165 765525
e.mail: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. - web site: www.mongolfiere.it


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