checco er carettiere un icona culinaria romana attraverso le generazioni 01


Checco er Carettiere si appresta a festeggiare i 90 anni di attività e lo fa inaugurando le cooking class. Il locale è molto più di un semplice ristorante a Roma. È un punto di riferimento culinario che ha resistito al passare del tempo, portando avanti tradizioni e sapori che incarnano l'autentica romanità.

Fondato nel lontano 1935 questo locale trasteverino è diventato nel corso degli anni un simbolo della cucina e della cultura romana, tanto amato dai locali quanto dai turisti in visita alla Città Eterna. L'idea di aprire un'osteria con cucina è stata di Checco, al secolo Francesco Porcelli, che stanco di alzarsi all'alba ogni giorno per andare con il carretto ai Castelli Romani a caricare botti di vino da rivendere in città decise di rilevare un piccolo locale con cortile dove insieme alla moglie cucinare per i clienti i piatti della tradizione romana. Manuela fa parte della quarta generazione, e aiuta la madre Stefania che insieme alle sorelle gestisce il locale ereditato da suo padre, Filippo detto Pippo, figlio del mitico Checco.

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Situato nel cuore di trastevere a due passi dalle rive del Tevere, Checco er Carettiere è un luogo carico di storia, dove ogni tavolo, ogni piatto, ogni angolo racconta una storia di tradizione e passione per la cucina romana. E ora, con l'introduzione delle cooking class, questo storico locale offre ai suoi ospiti l'opportunità unica di imparare i segreti della cucina tradizionale direttamente dalla fonte.

Le cooking class, condotte da Stefania Porcelli, sua figlia Manuela e la loro equipe, permettono ai partecipanti di immergersi nell'arte culinaria romana, imparando a preparare piatti iconici come il carciofo alla romana, i saltimbocca, le tagliatelle all'amatriciana e la pasta ripiena. Guidati passo dopo passo i partecipanti hanno l'opportunità di mettere le mani in pasta, letteralmente, e di scoprire i segreti che rendono unici questi piatti tradizionali.

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Le cooking class sono disponibili in tre diverse modalità, per adattarsi alle esigenze dei partecipanti: multiple, personalizzate e private. Che si tratti di una serata divertente con amici o di un'esperienza più intima, c'è un'opzione adatta a ogni occasione. E prima di mettersi all'opera in cucina, i partecipanti hanno l'opportunità di godersi un tour del ristorante, scoprendo la storia e le personalità illustri che hanno varcato le sue porte nel corso degli anni.

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Perchè Checco er Carettiere non è solo un luogo di ristoro, è anche un pezzo di storia romana. Fondato da una famiglia residente a Trastevere da 11 generazioni, questa storica insegna è un punto di riferimento per la romanità autentica e genuina. Le pareti del locale sono tappezzate di foto che testimoniano quasi nove decenni di storia culinaria e quattro generazioni di passione per la cucina.

E tra le personalità che hanno varcato la soglia di Checco er Carettiere, ci sono nomi che hanno fatto la storia nel mondo del cinema, della letteratura e dello sport. Da Sergio Leone e Ennio Morricone a Gabriel Garcia Marquez, da Robert De Niro a Muhammad Ali, il ristorante ha ospitato alcuni tra i più grandi nomi della cultura internazionale, diventando un punto di incontro per le menti creative di tutto il mondo.

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Una delle foto storiche che Stefania, l'attuale proprietaria di Checco er Carettiere, ama mostrare, risale al giugno 1982. Vi si sono ritratti, insieme a suo padre Filippo, Gabriel Garcia Marquez, Premio Nobel per la Letteratura, Sergio Leone, regista, Muhammad Alì, campione mondiale di pugilato, Robert De Niro, attore, Gianni Minà, giornalista. Sergio Leone era amico di vecchia data di suo padre, andavano a scuola assieme, loro due e Ennio Morricone. Nel locale c'è una gigantografia della classe elementare che li vede tutti e tre assieme, col grembiule nero col fiocco bianco come si usava in quegli anni.

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Checco er Carettiere continua ad incarnare lo spirito autentico di Roma, offrendo ai suoi ospiti un viaggio attraverso la storia e i sapori della Città Eterna. Con le sue cooking class e la sua ricca tradizione familiare, questo storico locale continua a celebrare la romanità in tutto il suo splendore tramandandola di generazione in generazione.

INFO

Checco er Carettiere, Via Benedetta 10, 00153 Roma  

(+39) 06 5817018 - (+39) 06 5800985, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., https://www.checcoercarettiere.it/

Da Lun. a Dom. 12:00 - 15:00 / 19:00 - 24:00

Foto Credit: ©Archivio TdV


archivio 

generazione formaggi tre consorzi uniti per rafforzare la filiera 01

Tre Dop italiane unite per una operazione di difesa culturale e sociale. Tre Dop (Casciotta d’Urbino, Piave e Provolone Valpadana) fondamentali per il Made in Italy e l'agroalimentare europeo, con un valore di produzione di 5,2 e 8,6 miliardi di euro di valore al consumo rispettivamente.

I Consorzi di Casciotta d’Urbino, Piave e Provolone Valpadana, si sono riuniti nella sala stampa di Montecitorio, per una operazione di difesa culturale e sociale e promuovere il rilancio della zootecnia per rivitalizzare territori e aree interne minacciate dalla desertificazione economica, culturale e sociale. Un’unione guidata da Aecis, l’Associazione Europea di Cultura Innovazione e Sostenibilità, il cui obiettivo è cogliere la sfida della transizione verso sistemi alimentari sostenibili come indicato dalla strategia UE “Farm to Fork”.

Con la moderazione di Carlo Cambi, hanno partecipato Libero Giovanni Stradiotti, Presidente di Aecis, Gianluigi Draghi, Presidente del Consorzio della Casciotta di Urbino Dop, Modesto De Cet, Presidente del Consorzio Tutela Formaggio Piave Dop, Giovanni Guarneri, Presidente del Consorzio Tutela Provolone Valpadana, e Mirco Carloni, Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati e primo firmatario di una legge innovativa per promuovere l’imprenditoria giovanile nel settore agricolo. La legge, che destina fondi significativi per favorire l’insediamento dei giovani nel settore agricolo, mira a sostenere i giovani imprenditori con incentivi fiscali, agevolazioni per l’acquisizione di terreni agricoli, contributi per la formazione e agevolazioni fiscali per l’ampliamento delle attività agricole. Questo sostegno mira a preservare l’identità culturale dei territori rurali e promuovere lo sviluppo socioeconomico.

Il Presidente di Aecis Libero Giovanni Stradiotti ha dichiarato: “L’associazione ha inoltre condiviso l’approccio fornito dall’Osservatorio del Benessere Animale che ha fondato il 'primo sindacato per animali lavoratori', “assimilando le mucche a veri e propri soggetti in grado di apprezzare il miglioramento dell’ambiente di lavoro (la stalla) ed alla continua ricerca di una particolare attenzione anche alla socialità ed alla condivisione degli spazi, come pure al rapporto tra genitrice e vitello. Questo clima rinnovato tra uomo ed animale favorisce il miglioramento della materia prima e un prodotto finale di miglior qualità”.

generazione formaggi tre consorzi uniti per rafforzare la filiera 02

Il Consorzio della Casciotta d’Urbino Dop è all’interno di un progetto integrato di filiera agroalimentare, fondato sui valori della cooperazione, “che ambisce - ha detto il Presidente Gianluigi Draghi - a rendere efficienti e innovative le aziende zootecniche per mantenerle nei territori e preservare l’occupazione, perché se restano le aziende rimangono in vita i servizi, da quelli sociali, sanitari e culturali a quelli digitali. Così la cooperazione diviene volano di attività in aree che rischierebbero di scomparire oltre alla funzione di presidio e difesa del suolo contro il dissesto idrogeologico causato anche a causa dell’abbandono dei terreni agricoli”.

“La provincia di Belluno – ha dichiarato Modesto De Cet, Presidente Consorzio Tutela Formaggio Piave Dop – soffre di un doppio fenomeno di spopolamento a causa della crisi demografica e le migrazioni degli ultimi anni. La presenza di attività produttive legate alla filiera del Piave Dop ha un’importanza rilevante nel contesto socio demografico: mantiene attiva la presenza dell’uomo e consente il ricambio generazionale, migliora il contesto paesaggistico altrimenti in lento degrado e mantiene in equilibrio il delicato ecosistema montano. A queste misure di salvaguardia si uniscono una serie di buone pratiche economiche, culturali e sociali: primo fra tutti garantire un reddito dignitoso per gli allevatori, la promozione delle antiche tradizioni locali e del made in Italy in tutto il mondo”.

Nel 2023, è stato avviato il progetto Connessioni del Provolone Valpadana (Con.Pro.Va) in collaborazione con il CREA e cofinanziato dalla Regione Lombardia. L'obiettivo è creare un database dettagliato dei consumi lungo tutta la filiera, dalla produzione di latte certificato a Provolone Valpadana fino alla stagionatura in caseificio, per valutare l'impatto energetico. Il progetto utilizza l'intelligenza artificiale per prevedere i consumi e intervenire tempestivamente in caso di crisi. Il Presidente del Consorzio Tutela Provolone Valpadana, Giovanni Guarneri, ha sottolineato:  “Oggi la grande sfida è rendere produttivi questi dati generando informazioni utili entro l’azienda agricola e a cascata in tutta la filiera. Certamente, il principale aspetto innovativo del progetto è rappresentato dalla valorizzazione della messa in rete di dati già (o potenzialmente) presenti a vario titolo nella filiera per renderli fruibili a più livelli grazie a una piattaforma digitale che li valorizza attraverso la loro interconnessione a supporto delle differenti sostenibilità in ciascuno stadio della filiera stessa”.


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