Incontri D'Autore

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L'Amerigo Vespucci
 
foto Matteo Saraggi

- "Ancorata nel Porto Antico la grande nave appare come uscita da un racconto di corsari.
La fantasia mi porta lontano, sulle coste dei Caraibi, dalle Antille sino alla Tortuga, dove da bettole maleodoranti si mesce il vino ai "Fratelli della Costa".
Sguaiate risate di donne dal fare mercenario echeggiano nelle strette viuzze del porto: suadente invito a ciurmaglia. Ed ecco sopraggiungere Henry Morgan e la sua ciurma!
Li vedo! Mi pare quasi di toccarli. Ci sono tutte le figure del mio immaginario: l'uomo con la benda all'occhio, quello con l'uncino al posto della mano, quello con le profonde cicatrici sulla guancia e quello con la gamba di legno.
Sì, sono tutti qui nella mia fantasia che scivola sui velieri della filibusta, di pirati, corsari e bucanieri.
I pirati:predatori dei mari, gentaglia, ciurmaglia di fuorilegge, galeotti, evasi, ricercati, assassini.
I corsari: possessori della "Lettera di Marca" che li dichiarava al servizio del Sovrano, combattenti della regina Elisabetta, come sir Francis Drake, autorizzato ad assalire le navi nemiche.
I bucanieri dei mari di Haiti dediti alla pirateria, con gli alleati filibustieri inglesi.
Nomi e ruoli diversi, tutti racchiusi nelle storie dei pirati della mia fanciullezza che ritrovo su questo molo e a riportarmeli alla mente è il grande veliero che pare uscito da un romanzo su Edward Teach, il pirata Barbanera, mentre in realtà appartiene al secolo scorso.
Classe 1931, l'aria austera di antico veliero, l'Amerigo Vespucci, nave scuola della Marina Militare Italiana è un gioiello, vanto e orgoglio della nostra Marina: con un equipaggio di circa 500 uomini è simile ad una piccola cittadina galleggiante.
Lo scafo di legno e gli alberi con le vele da antico veliero corsaro fanno veleggiare la mia fantasia è scivolando indietro nel tempo ho sostato tra le pagine di Peter Pan e Capitan Uncino per terminare il viaggio lungo le coste dei bucanieri: per questo amo immaginarla... all'arrembaggio... con le vele al vento...".-

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La nave
Tra i primi mezzi di trasporto e di comunicazione inventati dall'uomo vi sono le imbarcazioni che consentivano il trasporto di materiale, ma anche all'uomo di viaggiare da un luogo all'altro, da un continente all'altro e ai popoli di conquistare nuove terre, scoprire nuovi mondi. I grandi navigatori che fecero la storia del mondo scoprendo terre lontane, sconosciute, inesplorate, compirono viaggi avventurosi per quei tempi, mentre oggi le navi sono anche simbolo di crociera turistica.


Oggi potenti motori spingono le grandi navi mentre un tempo velieri molto più piccoli solcavano i mari scivolando leggeri e silenziosi fendendo le calme acque, spinte dal vento che gonfiava le vele, o con la prora che solcava le onde di mari tempestosi dove il capitano Achab rincorreva Moby Dick, la mitica Balena Bianca!

L'Amerigo Vespucci stazza oltre 1.200 tonnellate. Il veliero mantiene le vecchie tradizioni: lo scafo è in acciaio a lamiere chiodate, la copertura del ponte, castello e cassero è in legno teak (dell'Asia del sud), ha 11 imbarcazioni di supporto per l'addestramento e per i servizi portuali, la superficie velica è di 2.800 metri quadri su 26 vele quadre e di straglio in fibra naturale (tela olona), le cime sono in materiale vegetale, tre alberi e bompresso con 54 metri per l'albero di maestra, 50 per il trinchetto e 43 per la mezzana, due motori Diesel della Fiat in coppia con uno elettrico di propulsione Marelli e quattro alternatori Diesel per l'energia elettrica, le manovre vengono eseguite a mano e ogni ordine a bordo viene impartito dal comandante, tramite il nostromo, con il fischietto, l'imbarco e lo sbarco di un Ufficiale avviene con gli onori a seconda del grado.

Può imbarcare 470 persone. Ha un equipaggio composto da 14 ufficiali, 72 sottufficiali, di cui alcune donne, 190 sottocapi e comuni, e nei mesi estivi imbarca i 140 allievi del primo anno dell'Accademia Navale di Livorno.
L'equipaggio è suddiviso in vari addetti: gli addetti a tutte le operazioni di navigazione, quelli alle varie operazioni alle imbarcazioni e di ormeggio, gli addetti alle mense, il servizio per la custodia delle armi e l'addestramento all'uso, il servizio di genio navale ed elettrico che si occupa dei motori e dell'energia elettrica, il servizio amministrativo per gli atti amministrativi e che gestisce le cucine e il servizio sanitario.
Le norme di Legge della Marina favoriscono sempre la precedenza ai transatlantici rispetto le altre imbarcazioni, ma è consuetudine che quando un transatlantico incrocia questa nave spenga i motori, le lasci la precedenza e le renda omaggio salutandola suonando tre colpi di sirena.

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Gli itinerari di addestramento comprendono l'intero globo e spesso ha il compito di ambasciatore sul mare nei più importanti porti del mondo in occasioni di incontri, come la commemorazione della celebre Battaglia di Trafalgar nel 1805 (Spagna), l'America's Cup, o Coppa America, il più antico e prestigioso trofeo dello sport velistico, le Olimpiadi di Atene e il Tall Ship's Race, la competizione tra i velieri ad alberi della marina militare di tutto il mondo. Memorabile l'incontro con la mitica portaerei americana USS Forrestal che gli chiese che nave era e alla risposta "La nave scuola Amerigo Vespucci della Marina Militare Italiana", dalla Forrestal risposero: "Siete la nave più bella del mondo!".
E' curioso scoprire anche quali sono i più grandi velieri della Marina Militare:

Mir - Russia - 108.80 metri, Amerigo Vespucci - Italia - 104.20 metri, Liberlab - Argentina - 102.60 metri, Guayas - Equador - 94.18 metri, Mircea - Romania - 92.78 metri, Stad Amsterdam - Olanda - 74.90 metri, Palinuro - Italia - 68.90 metri (Goletta, nave scuola per nocchieri, meccanici e motoristi navali della Scuola Allievi Sottufficiali, costruita nei cantieri francesi di Nantes e varata nel 1934 con il nome di Commandant Louis Richard per una società che la utilizzò per la pesca del merluzzo nei banchi di Terranova. Venne acquistata dall'Italia nel 1951 e affiancata alla Amerigo Vespucci come nave scuola in sostituzione della Cristoforo Colombo ed entrò in servizio nel 1955 con il nome Palinuro in onore del mitico nocchiero di Enea).
L'Amerigo Vespucci è anche presente alle Tall Ship. Le Tall Ship sono nate negli anni '50 in onore alle gare dell'Ottocento in cui i velieri utilizzati per trasportare i carichi del tè dall'Oriente entravano in competizione tra di loro cercando di raggiungere il porto di Londra prima degli altri conquistandosi il mercati inglese.

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La storia
Nel 1893 l'attività in mare degli Allievi dell'Accademia Navale si effettuava a bordo della "prima" Amerigo Vespucci, una nave a vela, ex incrociatore che era entrato in servizio ai primi del 1885 come nave e poi adattato a Nave Scuola per la Marina, tale attività fu seguita sino al 1925 quando venne messa in disarmo.

La prima Vespucci era un incrociatore a motore e a vela, dalle linee molto simili a quella attuale, con lo scafo in acciaio e un motore da 3.300 cavalli della genovese Ansaldo, dotato di tre alberi, vele quadre e vele di taglio. Nata nel 1879 nel Regio Arsenale veneziano e varato tre anni dopo, la Vespucci fu nave ammiraglia nel Mar Rosso durante l'occupazione di Massaua nel 1885 e per le missioni commerciali in America Meridionale dal 1886 all'88, dal 1889 al 1891 vi tornò con a bordo il Duca degli Abruzzi e dal 1893 fu adattato a Nave Scuola per gli Allievi della Regia Accademia Navale portando i cadetti nell'Atlantico finchè al termine di una campagna nel Mediterraneo, alla fine del 1927, fu posto in disarmo a Venezia, come nave asilo-scuola per gli orfani dei marinai.

Nel primo decennio del secolo scorso lo Stato Maggiore della Marina Militare ritenne che occorresse una flotta ancora più tecnologica e avanzata in grado di migliorare l'impatto con l'ambiente marino e sottolineò la necessità di una rinnovazione delle unità della Marina Militare Italiana destinate all'addestramento degli allievi dell'Accademia Navale ritenendo che il modo migliore per apprendere e apprezzare la vita di mare conservando il pieno rispetto per l'ambiente marino si ottenesse stando a bordo di una nave a vela che è quella che più di ogni altro mezzo è soggetta ai condizionamenti e agli elementi naturali e quindi è il mezzo più idoneo per forgiare "veri lupi di mare", a tale scopo il Ministro della Marina, l'Ammiraglio Giuseppe Sirianni, decise di affidare il progetto per la costruzione di due navi a Francesco Rotundi, Tenente Colonnello del Genio Navale che ne disegnò le forme ispirandosi ai vascelli di fine Settecento, inizio Ottocento: nascono la Cristoforo Colombo che sarà seguita dalla Amerigo Vespucci. Dal 1931 costituirono la Divisione Navi Scuola ed effettuarono congiuntamente le Campagne di Istruzione nel Mediterraneo, Nord Europa e Atlantico, sino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.
Nel 1928 la Nave Scuola Cristoforo Colombo entra in servizio, sino al 1943, ma dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel 1949, viene ceduta alla Russia in "conto risarcimenti di guerra" che, con il nome di Dunay (Danubio) la impiegò come Nave Scuola Militare dalla base di Odessa, in Mar Nero, fino al 1959: nel 1963 entrò in disuso.
La Amerigo Vespucci nasce nel Regio Cantiere Navale, napoletano, nel 1930, viene varata nel 1931 ed entra subito in servizio al comando del nobile piemontese, il Capitano di Vascello Augusto Radicati di Marmorito che con il grado di Capitano di Fregata era stato l'ultimo comandante della precedente Vespucci.

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La Festa della Marineria 2011 a La Spezia
Un centenario speciale, tutto nel segno della marineria e dell'avventura, quello che La Spezia ha dedicato ad Emilio Salgari nel centenario della morte.
La Liguria si è vestita d'avventura per la Festa della Marineria ospitando la Biennale d'Arte, ma anche incontri culturali, enogastronomia, scienza e tradizioni che in questi giorni hanno visto protagonista i racconti dei pirati nel Mar dei Caraibi, delle tigri nella jungla di Sandokan, in un tripudio dedicato al grande romanziere Emilio Salgari.
Ospite d'Onore nel Golfo di La Spezia la Nave Scuola Amerigo Vespucci.
La rassegna si è aperta con "Corsaro Nero - The Abyss", lo spettacolo sul mare ispirato ai romanzi di Emilio Salgari.
Il Molo Italia e la Passeggiata Morin della Spezia si sono trasformati in un grande palcoscenico per ospitare il Corsaro Nero in una coreografia di grande effetto che ha coinvolto il golfo, magico scenario per leggende di bucanieri, pirati e corsari.
Il centenario della morte del grande scrittore, le celebrazioni per il 150° dell'Unità d'Italia, la festa della Marineria e della Marina Militare ha riunito tutti, dai sommozzatori della Polizia di Stato ai velieri storici, dalla danza alla musica, sino al gemellaggio con la Repubblica Marinara di Venezia e le esibizioni delle tipiche barche lagunari con le regate storiche internazionali.
Tra le presenze più significative la Scuola Nautica della Guardia di Finanza con la nave Giorgio Cini su cui si è tenuto un prestigioso convegno giornalistico dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.
Sommergibili, sommozzatori e palombari, un tipico villaggio mediterraneo di arti, mestieri e lavorazione, ha rallegrato i visitatori.
Incontri con scrittori, giornalisti e personaggi noti si sono tenuti nell'Auditorium che ha visto personaggi legati al mondo del mare, come Enzo Maiorca, Folco Quilici e Patrizio Roversi o alla terra, come Mario Tozzi, tutti a narrare storie di mare a per parlare... della "Isola che Non C'è" non poteva che essere il concerto del cantautore Eugenio Bennato .
Ampio spazio alla cucina di mare, in un'area interamente dedicata alla gastronomia.
Antiquariato e modellismo navale nella struttura davanti alla Capitaneria di Porto e una interessante esposizione dedicata a "I viaggi dei Grandi Transatlantici della prima metà del Novecento", con materiale delle storiche compagnie di navigazione.

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Emilio Salgari
Emilio Carlo Giuseppe Maria Salgàri, o più semplicemente Emilio Salgari nacque a Verona nel 1862 e morì a Torino nel 1911, fu tra i più noti scrittori di romanzi avventurosi.
Chi di noi non ha sfogliato le pagine dei suoi romanzi o visto le avventure dei suoi personaggi nei film o in tv!
La sua passione per il mare è ormai nota, non a caso studiò al Regio Istituto Tecnico e Nautico di Venezia, e anche se non divenne mai capitano di marina navigò per ogni mare attraverso i personaggi dei suoi racconti!
A soli vent'anni scrisse il suo primo racconto "I selvaggi della Papuasia", pubblicato a puntate su un giornale milanese, ma fu con "La tigre della Malesia" pubblicato su un giornale veronese che nel 1883 ottenne il primo vero successo.
Poco più che ventenne rimase orfano di entrambi i genitori. Nel 1892 si sposo con un'attrice di teatro e si trasferì in Piemonte, a Ivrea (TO) e poi a Cuorgnè (TO), dove scrisse molti racconti avventurosi per l'editore Speirani, ma il vero inizio di "contratti" giunge nel 1896 con "I pirati della Malesia" per l'editore Antonio Donath, in seguito scriverà per la Bemporad, ma gli editori saranno sempre gli unici ad arricchirsi con le sue opere mentre Salgari vivrà in povertà, sommerso dai debiti, celebre è il suo "addio": "A voi che vi siete arricchiti con la mia pelle, mantenendo me e la mia famiglia in una continua semi-miseria od anche di più, chiedo solo che per compenso dei guadagni che vi ho dati pensiate ai miei funerali. Vi saluto spezzando la penna".
La malattia della moglie, la delusione, i debiti e il lavoro a ritmo che non gli consentiva un attimo di riposo, le numerosissime sigarette giornaliere accompagnate dal vino Marsala fecero cedere i suoi nervi giìà logorati dalle" vicissitudini tragiche" sino a fargli tentare il suicidio, nel 1909, gettandosi su una spada, ma anche nel morire... non ebbe fortuna e venne salvato!

Due anni dopo di lui non restarono che e lettere indirizzate ai figli Omar, Nadir, Romero e Fatima e 150 lire, più un credito di 600.
Il corpo verrà rinvenuto nel bosco della Val San Martino, sopra la chiesetta della Madonna del Pilone, nella zona collinare del parco di Villa Rey, con la gola e il ventre squarciato dal rasoio che stringeva in mano.
Nel 1914 la figlia giovanissima morì di tisi e nel 1922 la moglie, in manicomio. Nel 1931 si suicidò Romero e nel 1936 Nadir morì in un incidente in moto, Omar si suicidò nel 1963 gettandosi dal secondo piano!
Emilio Salgari è seppellito nel Cimitero Monumentale di Verona e di lui non resta che "l'asteroide 1998 UC23 denominato 27094", e i suoi romanzi di avventura, qualcosa che si potrebbe elencare tra le opere destinate come Patrimonio dell'Umanità!
Sandokan e Yanez sono diventati una canzone che ha furoreggiato in questo ultimo Festival di Sanremo, grazie all'interpretazione del cantante Davide Van de Sfroos.
Fu un grande scrittore di romanzi d'avventura che pubblicò anche numerose opere con vari pseudonimi per aggirare la clausola del contratto di esclusiva che lo legava all'editore Donath (utilizzò anche lo pseudonimo di Enrico Bertolini, per motivi editoriali), a volte anche i nomi dei figli.
Tra le sue opere ricordiamo il ciclo dei pirati della Malesia, con: I misteri della jungla nera, Le tigri di Mompracem, I pirati della Malesia, Le due tigri, Sandokan alla riscossa e La rivincita di Yanez.
Per il ciclo dei corsari delle Antille: Il Corsaro Nero, il Corsaro Rosso, Jolanda la figlia del Corsaro Nero, La regina dei Caraibi e Gli Ultimi filibustieri.
Altro ciclo di... pirati è quello dei corsari delle Bermude, ma non sono mancati il ciclo delle avventure nel Far West e quelle in India, o a Damasco, nelle Filippine, nei paesi dei ghiacciai, o nello Yucatan e in ogni altro punto della Terra!
Film indimenticabili, tratti dalle sue opere, come la serie dei corsari e quelli della giungla o sceneggiati televisivi come il famoso Sandokan, e non è mancato nemmeno l'intervento del fumetto che recentemente gli ha dedicato un racconto ispirato a "Il leone del Transvaal" su Martin Mystère.
Emilio Salgari un grande romanziere un... "avventuroso della penna" che ci ha fatto sognare e che ha chiuso il libro con... un saluto spezzando la penna di tanti avventurieri che di lui hanno vissuto...


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