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In qualunque parte del mondo ti trovi, se dici "Città di Alba", l'identificazione che ti danno è: "Italia! Il -territorio- del tartufo, del Barolo, di Nutella, Kinder e Rocher della Ferrero".
Inutile citare la provincia, "Cuneo": per loro Alba è sinonimo di deliziose praline ripiene di nocciola, cioccolato da spalmare, vino e tartufi!
La Ferrero non è solo cioccolato, ma anche il simbolo della integrazione dei loro operai in pensione con il mondo lavorativo che solitamente si dimentica di loro emarginandoli. Non a caso la "Fondazione Ferrero", come affermano gli stessi organizzatori: "Vuole valorizzare le
persone in pensione, riconoscendole un patrimonio di valori, esperienze, saggezza e umanitè che deve essere considerato un bene comune e un significativo capitale sociale".
La parola chiave è "partecipi": gli anziani, non come figure ai margini della vita sociale, ma
-partecipi-. L'impiego del pensionato non è considerato un lavoratore che deve necessariamente rendere all'industria in termini di moneta, ma piuttosto un investimento morale che offre ai "diversamente giovani" nuove opportunitè che li rende -partecipi- della vita sociale. Non solo un individuo piè sicuro, ma una sorta di maestro grazie alla sua esperienza, o comunque con un nuovo impiego socialmente utile alla collettivitè e un coinvolgimento che non faccia di lui il tipico pensionato "solitario, che si sente ormai una inutile pedina, un peso per la societè e la famiglia, tranne l'essere utilizzato, solo per opportunismo, nel ruolo di nonno".
Tutto questo lo offre la Fondazione attraverso varie attivitè che li impegnano quotidianamente e che la Ferrero considera una "Terapia della salute" perchè infondendo in loro la gioia di vivere... gli allunga anche la vita!
L'industria dolciaria nasce ad Alba (Cuneo), nel 1946, e oggi è una delle piè potenti multinazionali del mondo.
La Fondazione nasce con il motto: "Per noi una persona in pensione significa un patrimonio di valori, esperienze, saggezza e umanitè".
Ma saggezza ci fu anche in Michele Ferrero che ha sempre considerato chi aveva lavorato al suo fianco per la crescita dell'azienda, come un individuo che ha contribuito a creare una grande industria, con lo spirito di "uno di famiglia, piè che un semplice operaio", e per questo il 28 ottobre 1983 ha annunciato la nascita della "Opera Sociale Ferrero", come ringraziamento a chi aveva lavorato anche per il bene dell'azienda e ora si ritirava dalla vita lavorativa per entrare in quello spazio chiamato "pensionamento".
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lo stupendo salone per i rinfreschi |
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Non dimentichiamo che l'impronta della Ferrero è tutt'ora di tipo "famigliare", ed è anche questo spirito di rispetto reciproco che ha indubbiamente contribuito al successo.
In occasione della mostra di Felice Casorati ho avuto l'occasione di incontrare alcuni "anziani della Ferrero" e ne sono stata profondamente colpita: tutti eleganti, ordinati, gradevoli, gentilissimi, professionali nelle loro mansioni di assistenza ai visitatori: perfetti!
Ma vediamo come nascono le mostre alla Fondazione Ferrero.
Ogni anno presso questa imponente struttura viene presentato un artista piemontese ospitando le sue opere provenienti da collezioni private, musei e altre strutture presenti in Italia e all'estero.
Allestita nello splendido scenario della Fondazione Ferrero, ad Alba, che ha visto le esposizioni dei piè grandi contemporanei del '900, da Morandi a Carrè, ora propone le opere di Felice Casorati, uno dei grandi interpreti dell'arte italiana nel mondo.
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La mostra si presenta con una struttura e una scenografia di grande impatto visivo. Ben curata e suddivisa per soggetti e tematiche, con l'intento di introdurre il visitatore in una piè attenta ricostruzione dell'evoluzione dell'artista
Casorati nasce a Novara nel 1883, si spegne a Torino, nel marzo del 1963 e questa mostra vuole essere una sorta di piccolo museo che raccoglie una parte delle sue numerosissime opere
sparse in ogni parte del mondo!
Sono sessantacinque i dipinti, di cui piè della metè proviene da collezioni internazionali: come la Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino, la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, il Museo del Novecento di Milano, la Galleria Internazionale d'Arte Moderna di Cè Pesaro di Venezia, il Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto e la RAI-Radiotelevisione Italiana.
Per le collezioni all'estero sono presenti opere provenienti dal Nationalgalerie di Berlino (Germania), il Centre Pompidou di Parigi (Francia), il Detroit Institute of Arts e il Museum of Fine Arts di Boston (USA), il Museu de Arte Contemporanea da Universidade de Sao Paulo (Brasile).
Curata da Giorgina Bertolino in collaborazione tra la Fondazione Ferrero di Alba, con l'appoggio della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte per rendere omaggio al pittore, la mostra "Felice Casorati. Collezioni e mostre tra Europa e Americhe" dispone di un interessante e ben curato catalogo.
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Da non perdere: la visione dell'interessante documentario su Casorati, nell'Auditorium.
Si ringrazia la Fondazione Ferrero per l'ospitalitè e il materiale fornito, e lo staff per la professionalitè e il supporto dato.
La mostra, gratuita, è visitabile sino al 1 febbraio 2015: lunedè, mercoledè, giovedè e venerdè, dalle 15 alle 19. Sabato, domenica e festivi orario continuato dalle 10 alle 19.
Info:Studio ESSECI, Sergio Campagnolo tel. 049663499 - www.studioesseci.net
Altre notizie e immagini nella prima parte dell'articolo: "Felice Casorati. Collezioni e mostre tra Europa e Americhe".
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allèanteprima per la stampa |
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| lo staff e il catalogo |
un angolo della mostra |
la dott.sa Giorgina Bertolino |
