Incontri D'Autore
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"Una variante della via Franchigena per il pellegrino del III Millennio"
Basilica di Superga - Torino

foto Matteo Saraggi

E' stato un viaggio virtuale da Canterbury a Roma, Gerusalemme e Santiago de Compostela in due giorni, quello a cui hanno partecipato i giornalisti del Convegno "Lungo il Cammino Superga-Crea. Una variante della Via Francigena per il pellegrino del III Millennio", che si è svolto in due tappe piemontesi: la Basilica di Superga, a Torino, e il Santuario di Crea, in provincia di Alessandria.

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Per secoli lungo le cosiddette "vie del sale, dell'olio, delle acciughe, dei pellegrini", hanno transitato anche mercanti e contrabbandieri, briganti, eserciti, popoli nomadi e pellegrini ed ognuno ha portato con sè la cultura, le tradizioni del suo popolo, ma prima di tutto a percorrerle sono stati quei popoli europei che hanno contribuito all'identitè Cristiana dell'Europa.
Queste vie di comunicazione sono state il tema delle due giornate di convegno che hanno messo a confronto il passato con il presente e un futuro in cui il pellegrino del nostro secolo potrebbe essere anche il turista.

Non solo pellegrinaggio, ma anche turismo culturale e gastronomico attraverso gli antichi sentieri o sulle moderne carrozzabili, per chi parte da terre lontane e percorre il lungo viaggio per raggiungere i luoghi di culto Cristiano, ma anche per chi desidera trascorrere il weekend nei luoghi di pace, senza allontanarsi troppo, o lungo la Via Francigena, la grande arteria di comunicazione che unisce il Nord Europa ai grandi complessi simbolo del Cristianesimo, un patrimonio materiale, fatto di bellezze naturali, ma anche un patrimonio immateriale di cultura, tradizioni, storia, religione, gastronomia, tutti argomenti trattati nei due convegni.

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Il primo incontro si è svolto presso la Basilica di Superga. Dopo la presentazione del Capo Redattore della rivista "ALP", Valter Giuliano, hanno preso la parola numerosi oratori, tra cui padre Venanzio Ramasso, Priore della Basilica di Superga; Fabrizio Bertolino, Presidente del Parco della Collina Torinese; William Casoni, Assessore ai Parchi e Aree Protette della Regione Piemonte; Luigi Marinetto, Assessore al Turismo della Provincia di Asti; Marco Devecchi, Presidente Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l'Astigiano; Teresio Valsesia del Club Alpino Italiano; Massimo Tedeschi, Presidente Associazione Europea Vie Francigene.

Non è mancato lo spazio gastronomico con alcune degustazioni di prodotti del territorio perchè storia e religiosità viaggiano affiancati al turismo paesaggistico e alla cultura del cibo.
Le "Vie Francigene" sono da sempre il sentiero di comunicazione europea verso i luoghi di pellegrinaggio cristiano, oggi sono divenute anche le vie del turismo, della cultura e della gastronomia, come spiega il Presidente dell'Associazione Europea: "La Via Franchigena è una strada d'unione tra le nazioni europee e i luoghi di pellegrinaggio, ma è anche la via della cultura lungo la quale si è costruita l'Europa dei popoli e per questo nel 1994 è stata riconosciuta -Itinerario Culturale- dal Consiglio d'Europa".

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Una strada... lunga millenni, percorsa dai nostri antenati nella preistoria quando le moderne strade non erano nemmeno delle semplici tracce e nel corso del tempo divenute sentiero tracciato e poi strada e infine grande via di comunicazione.
Lungo la Via Francigena l'uomo ha lasciato le sue tracce, ovunque ha lasciato l'impronta della sua storia, della cultura, delle tradizioni, della religiosità e su questo patrimonio si punta al riconoscimento dell'UNESCO per le bellezze paesaggistiche e culturali, sia materiali che immateriali.

Il convegno ci fa capire anche di quanto poco attenti siamo alla bellezza, alla storia e alla cultura che ci circonda. Ci sono luoghi su cui non ci soffermiamo: andiamo in terre lontane, a casa di chi...viene nelle nostre terre a scoprire quelle bellezze che noi non sappiamo apprezzare abbastanza o non conosciamo... anche se sono dietro l'angolo di casa nostra.
Ogni luogo ha una sua identità, racconta una storia, narra di culture diverse che si sono incontrate lasciando ognuna una eredità culturale e religiosa. Ogni luogo ha i suoi misteri, celati o evidenziati da pagine di storia, di leggenda, di folclore e di fede perchè ogni viaggio è prima di tutto un viaggio nel tempo e un viaggio che l'uomo compie dentro di sè.
Il messaggio di questo convegno non può andare perduto, deve continuare a segnare i passi e chi vi transita, pellegrino o turista che sia, deve lasciare un'impronta, un'orma da seguire e allora: "Buon viaggio sui sentieri della storia, della cultura, della fede e delle bellezze paesaggistiche, qualunque esse siano: lontane o dietro... l'uscio di casa!".


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