Incontri D'Autore

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"Una variante della via Franchigena per il pellegrino del III Millennio"
Santuario di Crea - Serralunga di Crea (Alessandria)


foto Matteo Saraggi

"Da Superga a Crea", offre un'immagine del Monferrato religioso, conducendo il pellegrino al secondo incontro del convegno "Lungo il Cammino Superga-Crea. Una variante della Via Francigena per il pellegrino del III Millennio".
Siamo al Sacro Monte di Crea, a Serralunga di Crea in provincia di Alessandria, uno dei luoghi Patrimonio dell'UNESCO.
A circa 500 metri di altezza il Parco Naturale del Sacro Monte di Crea si estende per 47 ettari. Istituito dalla Regione Piemonte con lo scopo di valorizzare le caratteristiche naturali, ambientali, paesaggistiche, culturali e architettoniche, racchiude non solo una varietà di piante e fiori di interesse botanico, ma anche lo stupendo Santuario e il sentiero con le cappelle che conducono alla cima del colle dove sorge la cappella detta "Il Paradiso".
In questo stupendo luogo di pace, nel silenzio agreste, termina il secondo incontro del convegno che ha visto numerosi illustri ospiti, tra cui Mons. Francesco Mancinelli, Rettore del Santuario Madonna di Crea che ha sottolineato la bellezza del paesaggio e l'importanza di questo sito UNESCO la cui bellezza è caratterizzata dai vitigni monferrini.

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Ad aprire l'incontro i sindaci dei tre comuni confinanti: Paolo Lavagno di Ponzano Monferrato ha parlato dell'importanza di proteggere il territorio e conservarlo in tutta la sua bellezza, aggiungendo che questa "variante", seppure strana, regala al visitatore uno stupendo panorama, mentre il sindaco di Serralunga di Crea, Giancarlo Berto, ha confermato quanto importante sia un territorio e quanto possa dare al pellegrino del III Millennio. Carola Triveri, sindaco di Odalengo Piccolo si è soffermata sullo zio, pioniere del turismo e amante dell'astrologia, che si occupò dei sentieri storici, ma la Triveri ricordando la passione dello zio parla anche dell'Osservatorio Astronomico, sito nel comune e aperto al pubblico.
Interessante l'intervento di Gianni Calvi, presidente del Parco del Sacro Monte di Crea, e quello di Carlo Massa, Assessore ai Parchi e Aree Protette della Provincia di Alessandria che ha spiegato il cammino dei pellegrini da Canterbury a Roma, percorso a piedi per fede e ora riproposto per i turisti.

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Annibale Salsa, Past President Club Alpino Italiano spiega che il Club è nato nel 1863, non come club sportivo, ma come punto culturale e turistico, aggiungendo che esiste il percorso della ferrovia Asti-Casale che andrebbe valorizzato come tragitto da percorrere in treno-turistico, in quanto offre stupendi paesaggi segnati dall'uomo, fatti dall'uomo.
Corrado Bernardini del CAI ha narrato la storia del pellegrinaggio, attraverso sentieri e strade, quelle che un tempo erano le vie dei briganti, ricordando che il tratto più antico è la via della Cisa che da Parma conduce a Lourdes, o nella Lunigiana dove poi imbarcarsi per raggiungere Roma o Compostela e Gerusalemme, aggiungendo che i sentieri e le vie necessitano di manutenzione continua, il percorso che accompagna il pellegrino nei luoghi sacri deve avere anche delle strutture in cui essere ospitato, e ricordandoci che il pellegrino porta cultura.

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Ugo Bertana del Centro Studi per la Promozione e Comunicazione del Territorio ha spiegato l'importanza di valorizzare il territorio. Il territorio necessita di una identità, ma si è posto il quesito "Quale identità diamo?" aggiungendo che analizziamo questo problema le Langhe escono vincenti perchè al Monferrato, pur avendo splendidi panorami e gioielli architettonici, castelli e storia, mancano le condizioni indispensabili per attirare il turista. Il Monferrato vende trekking, ma poi il turista deve trovare anche il vino e i prodotti del territorio. Il Monferrato ha una forte carica emozionale, il silenzio, il bel paesaggio, la buona cucina, il percorso spirituale lungo il cammino da Superga a Crea, ma tutto deve essere valorizzato e questo convegno non deve rimanere solo una bella esperienza ma deve avere un proseguimento.

Anche l'intervento del prof. Valerio Di Battista ha sottolineato che il paesaggio è una straordinaria risorsa, non inferiore a quello più famoso della Toscana, ma poco conosciuto perchè poco pubblicizzato.
Per Antonio Bobba, Presidente della sezione CAI di Casale Monferrato, il Monferrato non è solo terre da vino, ma anche escursionismo, mentre per Francesco Martinetti il territorio è reso umano perchè c'è chi lo abita e il cammino è luogo di relazioni e incontri e ha ha quindi augurato "Buon cammino a tutti!".

Ugo Cavallera, Vicepresidente della Giunta Regionale ha dato l'appoggio della Regione a progetti che valorizzano il territorio, spiegando il ruolo della Regione e di come vengano selezionati e sponsorizzati gli eventi secondo la qualità e non la quantità, aggiungendo che questo convegno è un'iniziativa di grande importanza e quindi non deve cadere nel vuoto.
E poichè si è parlato di abbinamento tra paesaggio, storia, cultura e gastronomia non è mancato lo spazio enogastronomico con la presentazione di "Mangia Munfrè" e le degustazioni di prodotti locali.

Il dialogo sui pellegrini e i turisti del nostro secolo ha posto molti interrogativi sulla necessità di promuovere il territorio attraverso il paesaggio curato, senza quelle contaminazioni visive che lo imbruttiscono, ordinato, percorribile senza difficoltà sia a piedi che in bici o in auto, ma anche della necessità di offrire al turista non solo le bellezze paesaggistiche e architettoniche, ma anche l'ospitalità fatta da strutture per la sosta e la ristorazione: l'argomento "ospitalità", sotto tutti gli aspetti, necessita sempre di ulteriori approfondimenti, qualunque sia il territorio, la Provincia o la Regione.

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Ma come si promuove un territorio? Prima di tutto occorre considerare che non sempre un territorio si promuove da solo, spesso non basta avere paesaggi mozzafiato, castelli "con fantasmi", stupendi monumenti e architetture interessanti, cultura, folclore, storia e leggende, gastronomia e sagre paesane.
Si dice che l'unione fa la forza e se un territorio è unito già pone delle buone basi, se l'invidia indispone alla collaborazione c'è già un anello mancante che spezza la catena, è un ponte che manca e non consente di proseguire il cammino, ma non porta vantaggio a nessuno perchè lascerà il turista scontento e se potrà elencare le bellezze paesaggistiche non potrà fare altrettanto con quegli inconvenienti che gli hanno creato disagi ed esclamerà "Mai più da queste parti!". Il "passa parola" è sempre stato la migliore pubblicità, nel bene e nel male...

La bellezza del paesaggio non l'ha creata l'uomo, ma la cortesia, l'accoglienza e tutte quelle parti utili a comporre il puzzle pubblicitario le crea... l'intelligenza e... l'astuzia dell'uomo!
Troppo spesso persone, manifestazioni, negozi, ristoranti o altro finiscono nella mia rubrica dei "misfatti", per la stupidità umana, per la totale assenza del rispetto igienico, per i furbetti dei pranzi turistici a 12 euro che all'atto del conto diventano 20, se non... 35, per la poca disponibilità e spesso la totale mancanza di segnaletica, informazione, di luoghi di ristoro, e per tante altre componenti in cui incappa lo sfortunato turista.

Ma chi può promuovere un territorio, una struttura, un evento o altro?
Tutti voglio pubblicizzare qualcosa, bene e il più possibile, attraverso fonti informative ad alto livello, ma... spendendo il meno possibile e a volte anche un caffè lo considerano già una spesa eccessiva!
Pubblicizzare il proprio logo sui giornali ha sempre un costo elevato e chi lo compra per essere al corrente dei fatti di cronaca non si sofferma sugli spazi che pubblicizzano la tal pizzeria, il tal ristorante o la tal attività commerciale, con tanto di indirizzo. Più costosa, ma spesso a uguale prezzo, la pubblicitè utile resta quello dei giornali di settore, quelli che trattano un argomento specifico e chi lo acquista è perchè è interessato e non tralascia di leggere anche i piccoli spazi pubblicitari.
La prima pubblicità inizia quindi dal settore giornalistico.

Un convegno giornalistico è sempre il veicolo trainante, ma solo se ha quelle componenti indispensabili ad un giornalista, cosa che spesso viene a mancare!
A cosa serve parlare di qualcosa da vedere ad un giornalista che poi dovrebbe fare l'articolo se non glielo fai vedere e fotografare? Come potrà pubblicizzare qualcosa che non ha visto e non può far vedere ai lettori?
Incontri, dibattiti, convegni e congressi sono solo informazioni tecniche, al lettore servono descrizioni e foto di ciò che vedrebbe, solo così attiri la sua attenzione e se ci inserisci delle notizie inconsuete, strane e misteriose... lo avrai incuriosito e conquistato.

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Inutile sottolineare che ci sono giornalisti che l'unico interesse è rivolto a "cosa mangerà e cosa porterà a casa", ma poi non scriverà nulla! Fortunatamente sono delle rarità emarginate dagli stessi colleghi e la maggior parte è veramente interessata e non solo al pranzo o alla borsa con gli omaggi: è anche vero che molti giornalisti che accettano un invito ci vanno per loro scelta, a... spese loro e non hanno rimborsi nè di viaggio, nè per l'articolo e poi devono pure scrivere e quindi "un gesto gentile" anche se non paga dimostra riconoscenza, rispetto e... intelligenza, il "tutto mi è dovuto" non va bene in nessuna occasione e fa l'effetto contrario e peggio ancora è la presunzione di chi... si ricorda che c'eri solo per domandarti dove, quanto, cosa scriverai e spesso pretende anche di visionare tutto per controllare che "sia in linea con le loro politiche aziendali e turistiche", dimenticando che il giornalista è una persona che viene invitata e se accetta l'invito, con o senza rimborsi, omaggi, o altro, non ha comunque degli obblighi se non quelli vincolati alla serietà professionale e alle Leggi dell'informazioni: potrà scrivere bene o male, potrà per qualche motivo non scrivere, potrà scattare lui le foto o avere il proprio fotoreporter che scatterà le foto utili esclusivamente per il proprio articolo e non è soggetto a visioni anticipate di cosa scriverà: anche la scelta dell'immagine che userà sarà esclusivamente sua.

C'è chi raggiunge il massimo della stupidità distribuendo omaggi a tutti... tranne che a te, però ti tempesta di telefonate per sapere se il pezzo è uscito, ma c'è anche chi ti costringe a dividere anche una biro in due!
C'è anche chi ti fa pensare "Perchè invitano un giornalista perchè poi scriva e pubblicizzi qualcosa che però... non gli fanno vedere?" e se curiosando in internet scopri che ovunque compaiono articoli pieni zeppi di fotografie che "non si potevano scattare" e ci hanno aggiunto "con la compiacenza della guida, o dell'accompagnatore"... allora ti viene una rabbia, ma una rabbia che se stai scrivendo con la macchina da scrivere tireresti via il foglio, lo accartocceresti e lo getteresti nel cestino!
Ma c'è anche chi ti mette in imbarazzo per la gentilezza, la generosità e anche se sei astemio e non aprirai mai quella bottiglia, o non sei goloso e i dolcetti li regalerai alla nonna, ti viene una voglia irrefrenabile di scrivere più che puoi e pubblicare i pezzi quanto più ti è possibile!
E c'è anche chi ha una disponibilità incredibile e con tanto entusiasmo ti racconta, ti fa vedere e coinvolge anche chi potrebbe esserti utile e ti gratifica nel narrarti o farti vedere le cose più strane, spesso quelle che nessun'altro ha ancora visto e tu non vedi l'ora di tornare a casa... per scrivere, scrivere e scrivere!


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