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stazioni del territorio il progetto del gruppo fs per rigenerare i piccoli centri 01


“Stazioni del Territorio” il progetto promosso dalle società del Gruppo FS e rivolto agli scali ferroviari dei comuni con meno di 15mila abitanti ha lo scopo di rendere le stazioni un valore aggiunto del tessuto sociale sfruttandone la presenza capillare sul territorio nazionale. 

L’iniziativa mira a trasformare le stazioni in centri polifunzionali utilizzando fabbricati, con spazi disponibili, e aree esterne in disuso così da metterli a disposizione della cittadinanza con l’inserimento di servizi polivalenti e di pubblica utilità.

Il piano si svilupperà in due fasi. La prima tra il 2024 e il 2025, che coinvolgerà cinque stazioni, situate nelle regioni del Centro Italia, nei territori colpiti dal terremoto nel 2009 e nel 2016: Popoli Vittorito (PE), Matelica (MC), Urbisaglia-Sforzacosta (MC), Antrodoco Centro (RI) e Baiano di Spoleto (PG). Queste stazioni diventeranno da luoghi di semplice passaggio a centri vitali e attrattivi, dotati di servizi e funzioni utili sia per i residenti che per i viaggiatori.

In una seconda fase, tra il 2025 e il 2027, si interverrà su altre 15 stazioni di comuni distribuiti su tutto il territorio italiano (3 al Nord, 5 al Centro e 7 al Sud).

Il progetto è stato presentato il 16 aprile nella sede del Gruppo FS a Roma dal Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, dal Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli, dal Segretario Generale ANCI Veronica Nicotra, dall’Amministratore Delegato del Gruppo FS Luigi Ferraris, dall’Amministratore Delegato e Direttore Generale di RFI Gianpiero Strisciuglio, dal Direttore Luiss School of Government e Condirettore Luiss Policy Observatory Giovanni Orsina. Durante la presentazione è stato effettuato un collegamento in diretta con la stazione di Popoli-Vittorito (Pescara).

Per ogni stazione sono state ascoltate le esigenze espresse dal territorio e sono stati inseriti i servizi e le funzioni richieste, dagli ambulatori medici alla farmacia, dalle postazioni di lavoro con prese elettriche agli Amazon Locker.

Le altre stazioni che saranno coinvolte sono: Sesto Calende (Varese), Arona (Novara), Gemona del Friuli (Udine), Camogli (Genova), Diano Marina (Imperia), Passignano sul Trasimeno (Perugia), Piazza al Serchio (Lucca), Loreto (Ancona), S. Gavino Monreale (Sud Sardegna), Golfo Aranci (Sassari), Tropea (Vibo Valentia), Maratea (Potenza), Cesano di Roma (Roma), Sant'Agata di Militello (Messina), San Marcellino – Frigano (Caserta).

Questi i criteri per la selezione delle stazioni: Comuni al di sotto dei 15mila abitanti, copertura della rete internet, disponibilità di spazi adeguati all’inserimento dei servizi, con servizio viaggiatori attivo,e situate prevalentemente in contesti urbanizzati.

I servizi presenti in stazione sono stati oggetto di accordi sottoscritti dal Gruppo FS Italiane con: Amazon Locker, Associazione Nazionale Carabinieri, Croce Rossa Italiana, Federazione dei Medici di Medicina Generale (FIMMG), Federfarma e Sport e Salute.

L’iniziativa prevede anche l’interlocuzione con Infratel Italia che, in stretto coordinamento con i comuni, è a disposizione per portare la connessione WI-FI gratuita all’interno delle stazioni ferroviarie.

Secondo lo studio "Piccole Stazioni: un tempo nuovo per i borghi” realizzato dal Policy Observatory della Luiss Schoolof Government in collaborazione con il Gruppo FS è emerso che il 78% degli intervistati ritiene che risiedere in un borgo offra una migliore qualità della vita rispetto alla città, di particolare interesse che il 39% dei giovani tra i 18 e i 34 anni abbia valutato la possibilità di vivere in un borgo. Questa tendenza, tuttavia, secondo il Policy Observatory si scontra con alcune sfide, come l'accesso ai servizi, la connettività e le opportunità di lavoro.

Il progetto Stazioni del Territorio si propone quindi come un ponte verso la realizzazione di questa aspirazione, offrendo alle stazioni ferroviarie non solo una rinnovata centralità ma anche un cambio di visione: da semplici snodi ferroviari a hub di servizi, cultura e coesione sociale per le rispettive comunità locali.

«L'Italia ha un tessuto importante rappresentato dai nostri comuni. Il Gruppo FS ha 2.200 stazioni operative, di cui 200 nei comuni sotto i 15 mila abitanti. Abbiamo la responsabilità sociale che non vengano spopolati e che rimangano vivi. Col sostegno del governo ed enti locali siamo convinti che questa iniziativa possa portare ad una rinascita di questi piccoli centri» ha dichiarato l’AD del Gruppo FS Luigi Ferraris nel corso della presentazione del progetto. 

«Il progetto Stazioni del Territorio rappresenta la possibilità di contestualizzare al meglio il ruolo delle stazioni all'interno del territorio» ha spiegato l’AD di RFI Strisciuglio ricordando le analisi territoriali svolte dalla capofila del Polo Infrastrutture a supporto del progetto grazie alla piattaforma di location intelligence StationLAND.


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