Arte e dintorni

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Le tele provengono dalla Orangerie e dal Museo d'Orsay di Parigi. 

Fresco e frizzante come la primavera alle porte l'allestimento della mostra dedicata a Cézanne e Renoir che si apre a Palazzo Reale, a Milano, il 19 marzo 2024,alla vigilia dell'equinozio di primavera, per chiudere i battenti il 30 giugno 2024, all'indomani del solstizio d'estate.

Insomma una rassegna en plein air, come è stato sottolineato nella conferenza stampa d'apertura,così come lo spirito, il tratto e le luci delle opere di questi due grandi artisti francesi, esposti in una reunion milanese che celebra i 150 anni dell'Impressionismo.

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Correva infatti il 1874 e nel mese di aprile, a Parigi, in Boulevard des Capucines, presso lo studio, ampio e luminoso, del fotografo Felix Tournachon, più noto come Nadar, la Società anonima cooperativa degli artisti organizza una mostra privata, alternativa alla esposizione ufficiale del Salon. Siamo in un clima tipo anti Festival; giovani artisti abbandonano (polemicamente) il mainstream dell'epoca ed i canoni classici.

Sono 165 le opere esposte, tra cui quelle di Paul Cézanne e Pierre-Auguste Renoir; in tutto 30 i pittori esordienti. I paesaggi, le vedute urbane, le scene di vita quotidiana sono ritratte all'aria aperta, en plein air, così da cogliere al volo e cristallizzare nell'immagine luci, atmosfere, sensazioni. Chi trovò le parole migliori, non avendone forse l'intenzione, per definire questi lavori fu il critico Louis Leroy che apostrofò queste tele semplici "impressioni", come peraltro indica il titolo di un piccolo paesaggio di Monet.

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E questo appellativo che sarebbe potuto suonare negativo invece definì sapientemente un movimento destinato a cambiare il corso dell'arte

Gli inizi per questi artisti "rivoluzionari!" furono tutti in salita: il pubblico fu una minima frazione di quello del Salon; languirono le vendite delle tele, seppur offerte a prezzi stracciati; scarsi gli apprezzamenti a fronte di un coro di stroncature.

Non era solo pittura, era un diverso modo di sentire, un'anticipazione del concetto di spleen del poeti maledetti che questi artisti trasferivano e trasfondevano nelle loro creazioni.

Di questo gruppo Cezanne e Renoir erano colonne portanti: loro che con origini e tradizioni cosi diverse, ed un occhio così diverso nei confronti della realtà, trovarono, forse anche inconsapevolmente, tanti punti di contatto durante il loro percorso..

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A Palazzo Reale sono esposti 52 capolavori dei due artisti, dalle prime tele degli anni Settanta dell'Ottocento (a Parigi si respira ancora l'aria della Comune...) fino alle prove più mature dei primi del Novecento, opere riunite dal mercate d'arte Paul Guillaume (presente con un ritratto fatto per mano di Kees van Dongen), che vedeva in Cézanne e Renoir capiscuola di una pittura a un tempo classica e moderna, e, al suo decesso, dalla moglie Domenica. Le tele sono poi confluite nelle collezioni di grande prestigio dell'Orangerie e del Museo d'Orsay della capitale francese.

E' interessante osservare – e va detto che balza subitaneamente anche all'occhio di un non esperto – le differenze dei tratti dei due autori che caratterizzano le loro traiettorie e carriere. Cézanne era focalizzato sulla struttura compositiva più rigorosa e geometrica e sulla forza della pennellata; Renoir si concentrava su elementi oggi diremmo più soft, impalpabili ma ben visibili, come armonia, atmosfere delicate e resa delle forme tramite il colore. C'è un evidente iato tra le bagnanti di Cezanne, rigide quasi come fusti di alberi, e la bagnante fluida (oggi diremmo flou) di Renoir. Lo stesso per il viso di donna di Cézanne e quelli delicati e terribilmente espressivi di Renoir, di qualunque età fossero. Un sentire, quello espresso da Renoir nelle sue pennellate, che si riassume nel suo "l'arte tocca le emozioni. Se ha bisogno di essere spiegata non è più arte"

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La mostra, che incanta per le opere, vede anche nell'allestimento un grande punto di forza. Dalla galleria/tunnel iniziale, evocatrice dell'Alice di Carroll, che accompagna all'ingresso dell'esposizione, fino alla Sala Atelier finale, creata da Foll.ia, che ti catapulta negli studi dei due pittori, quello di Cagnes sur Mer di Renoir e quello di Jaz de Bouffan per Cézanne. 

La rassegna è stata curata in modo encomiabile da Cécile Girardeau e Stefano Zuffi. Promossa da Comune – Cultura con il patrocinio del Ministero della Cultura e della Ambassade de France en Italie, l'esposizione è un prodotto di Palazzo Reale, Skira Arte e Museum Studio.

Main partner Enel; Fineco premium partner. 

Questi cento giorni d'arte sublime a portata del pubblico saranno accompagnati da iniziative culturali/didattiche a contorno. Per le scuole, per famiglie, per gli adulti.  Maggiori informazioni su https://www.adartem.it/ita/

TUTTE LE INFORMAZIONI relative alla mostra sono reperibili su: https://www.palazzorealemilano.it/  -  www.mostracezannerenoir.it 


 archivio

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