Partiamo

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SALMA ELLOUMI REKIK, MINISTRO DEL TURISMO E DELL’ARTIGIANATO: "DIVERSIFICAZIONE DELL'OFFERTA, NON SOLO BALNEARE MA CULTURALE, ECOLOGICA E SAHARIANA"

“Con programmi a medio e lungo termine puntiamo alla qualità e la diversificazione della nostra offerta turistica: non solo stagionale e balneare, ma culturale e ambientale, sempre garantendo la massima sicurezza”. Lo ha detto il ministro del Turismo e dell’artigianato Salma Elloumi Rekik ad una delegazione di giornalisti italiani a Tozeur, in occasione del Festival Internazionale delle Oasi, appuntamento che insieme al Festival del Sahara di Douz, richiama ogni anno migliaia di turisti da tutto il mondo.

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Gli attacchi terroristici contro la Tunisia hanno avuto l’effetto di dimezzare l’afflusso di visitatori soprattutto europei con una forte ricaduta economica e occupazionale. Colpito il settore alberghiero e dei trasporti, ma anche l'artigianato che dà lavoro a 360.000 persone di cui l’80% donne. Inoltre dopo i sanguinosi attentati, lo scorso anno la Gran Bretagna, la Danimarca, l'Irlanda e la Finlandia avevano invitato i propri cittadini a disertare la Tunisia e anche le grandi compagnie di crociere avevano cancellato gli approdi nel Paese.

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"Comprendo queste decisioni - ha sottolineato il ministro- ma tutto questo ha colpito la nostra economia e favorito i terroristi il cui scopo è proprio quello di destabilizzare il Paese e creare il panico. Del resto la Tunisia non può da sola stroncare il terrorismo che è un grande problema regionale”. Sempre e rigorosamente garantito è il massimo livello di sicurezza - come ha sottolineato il ministro - con un sistema di monitoraggio ad alto livello collegato agli organi di sicurezza. L'esercito ha da tempo rafforzato la propria presenza negli aeroporti, nei siti turistici e culturali e presso le istituzioni internazionali. Combattere la paura è difficile ma sono tante le misure in corso per invertire la tendenza anche attraverso accordi con soggetti internazionali, la Comunità Europea e con Paesi interessati ad investire. Per invogliare i turisti a tornare, sarebbero già in corso percorsi culturali alternativi al turismo convenzionale, anche in collaborazione con l’Italia che con la Tunisia ha una relazione millenaria. Basti pensare agli imponenti insediamenti archeologici romani, primo tra tutti l’Anfiteatro di El Jem, detto impropriamente "Colosseo”, patrimonio Unesco insieme alle rovine di Thugga e ad altri siti come Cartagine, la medina di Sousse, la città punica di Kerouane. Meta naturalistica, anch’esso Patrimonio dell’Umanità è il lago Ichkeul, dove sostano numerose specie di uccelli migratori.

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COSTITUITA LA PRIMA STRADA DEL VINO, ITINERARIO ENOLOGICO ED ARCHEOLOGICO TRANSFRONTALIERO CON LA SICILIA CON IL SOSTEGNO DELL'UNIONE EUROPEA

La crescita dell’interesse per le bellezze naturali e per il turismo del Sahara impone ancora di più attenzione alla formazione degli addetti all'accoglienza, accrescendo professionalità e livelli di qualificazione. Saranno potenziate le scuole alberghiere e intensificati i corsi di cucina con interessanti sbocchi occupazionali specialmente per i giovani.Tra le attività agricole sarà sostenuta la vitivinicoltura, in crisi dopo la "Rivoluzione dei Gelsomini" del 2011. Nell’ambito del progetto Magon-Italia (Enpi CBC Med) sostenuto dall’Unione Europea, è stata appena costituita la prima Strada del Vino che mira alla realizzazione di un itinerario turistico-culturale transfrontaliero in combinazione tra patrimonio archeologico siciliano e tunisino e le rispettive tradizioni enogastronomiche.

Magon era uno scrittore cartaginese autore di un famoso trattato sull’agricoltura e sulla viticoltura e vinificazione in 28 volumi tradotto in latino quando Cartagine fu conquistata. E se Cartagine era il granaio di Roma, la Tunisia ne era il vigneto. Il circuito riguarda il percorso tra Cartagine e Capo Bon in Tunisia, compresi i siti archeologici di Cartagine e Kerkouane, i musei Bardo e Nabeul e le aree dei vini Doc: Grand Cru Mornag, Mornag, Sidi Salem, Kélibia. In Sicilia invece i siti archeologici interessati sono quelli di di Selinunte, Monte Adranone, il Museo di Sambuca, le aree della Strada del Vino Terre Sicane, Menfi, Sambuca e Santa Margherita Belice. Anche se si tratta di un paese musulmano i tunisini sono tradizionalmente aperti ad altre culture. La produzione ammonta a 32 milioni di bottiglie grazie anche al know how francese e italiano. La tendenza di molti produttori di vino è quella di aprire le loro aziende anche all’accoglienza, stimolando il segmento del turismo del vino sempre più in crescita.

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Per consentire la migliore accoglienza saranno riclassificati gli alberghi e riviste le specializzazioni, comprese quelle del turismo del benessere che vede la Tunisia, nella talassoterapia, seconda solo alla Francia. Dopo "Cap 3000", il porto appena inaugurato a Biserta che ha creato 2.000 nuovi posti di lavoro, saranno costruiti nuovi porti per l’attracco degli yacht e dei natanti privati. E' diventato così il secondo porto turistico tunisino, dopo quello di Gammarth e prevede anche un complesso residenziale da 280 appartamenti, servizi alberghieri e un parcheggio per 500 auto. Altri due porti più piccoli saranno operativi a Jarzouna e Menzel Abderrahmane.

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“Il rilancio dell’economia – ha aggiunto Salma Elloumi Rekik- è importante anche per la pace sociale. Siamo stati bersaglio dei terroristi come è accaduto in altri Paesi e sarebbe ingiusto penalizzarci. Il nostro impegno e la nostra voglia di pace sono stati riconosciuti ad Oslo nel 2015 con l’assegnazione del Nobel per la Pace al nostro Quartetto composto da quattro rappresentanze della società civile che si sono impegnate per la transizione democratica e il dialogo dopo la rivoluzione: la Ligue tunisienne pour la défense des droits de l’homme, l’Union générale tunisienne du travail, l’Ordre national des avocats de Tunisie e l’Union tunisienne de l’industrie, du commerce et de l’artisanat”. Grazie al processo di transizione democratica la Tunisia è sulla buona strada. Ce la faremo a tornare tra le mete privilegiate del turismo internazionale".

Foto © Mariella Morosi


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