Partiamo

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Una Spagna sconosciuta, con coste frastagliate, montagne e paesaggi dove i colori predominanti sono il verde e il blu. Il verde dei boschi e il blu del mare. Le Asturie, tra la Cantabria e la Galizia, tradiscono l’idea di una Spagna fatta di paesaggi desertici roventi sotto il sole. Qui i pascoli ricordano l’Irlanda con le diverse tonalità di verde, le montagne ricordano i paesaggi alpini e sono patria di orsi e lupi e i borghi di pescatori terrazze sull’Atlantico.

Con 4 parchi naturali, 7 riserve della biosfera e 400 chilometri di coste, le Asturie hanno una storia gloriosa. Un popolo fiero, che ha combattuto duramente contro i Romani prima e gli Arabi poi. Chiamati un tempo astures hanno l’orgoglio di dichiararsi gli unici ispanici purosangue. Del resto è da qui che nel 722 partì la Reconquista con la prima sconfitta inflitta ai musulmani da re Pelagio nella leggendaria battaglia di Covadonga ed è qui che è nata la monarchia spagnola. Le Asturie nell’VIII secolo erano l’unico regno cristiano della penisola iberica. Principato dal XIV secolo, cioè regione autonoma, all’erede al trono di Spagna (l’attuale Leonor di Borbone) viene dato il titolo di Principe delle Asturie. Ed è a Oviedo, la capitale, che si svolge il premio Princesa de Asturias, assegnato ogni anno per la promozione di valori scientifici, culturali e umanistici.

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Da Oviedo parte il nostro itinerario di scoperta del Principato. Una città famosa per la sua architettura, a cominciare dalla Cattedrale di San Salvador, in stile gotico fiammeggiante, e per il suo centro storico punteggiato da oltre cento statue in bronzo dedicate a personaggi legati in qualche modo alla città, come Woody Allen, che dopo avervi girato diverse scene di suoi film nel 2002 vi era tornato per ritirare il premio Principe delle Asturie per le arti. Oviedo è anche il punto di partenza del Cammino Primitivo, il percorso più antico che porta a Santiago de Compostela. Sono 320 km (145 in territorio asturiano) e furono percorsi per la prima volta nell’IX secolo dal Re Alfonso II “il Casto” appena dopo la scoperta della tomba di San Giacomo.

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Da non perdere la visita alle chiese pre-romaniche dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Nel centro città la chiesa di San Julián de los Prados e sulla collina del Naranco Santa Maria del Naranco e quel che è rimasto di San Miguel de Lillo.

Lasciata Oviedo si parte per visitare la parte più selvaggia dell’entroterra, il Parco Nazionale dei Picos de Europa, un territorio di aspre montagne con valli alpine e foreste misteriose patria di lupi, orsi e arcaiche tradizioni. Le cime scoscese, le gole profonde e i verdi pascoli creano un paesaggio unico al mondo. Si attraversano paesini dove sopravvivono edifici con le fondamenta dalla strana forma di fungo, gli horreos, gli antichi granai della tradizione contadina.

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Raggiunta Cangas de Onis, porta di accesso al Parco e celebre per essere il luogo di nascita del Regno delle Asturie, si ammira il suo iconico Ponte Romano, il "Puente Vieyu" o "Puentón", costruito nel VII secolo, simbolo storico della regione. La croce che pende dall’arco centrale è una riproduzione della Croce della Vittoria, opera di oreficeria degli inizi del X secolo oggi custodita nella cattedrale di Oviedo.

La cittadina è circondata da una bellezza naturale mozzafiato, con montagne e fiumi che offrono numerose opportunità per l'escursionismo e il rafting.

Da Cangas de Onis la strada sale al Santuario e alla grotta di Covadonga, uno dei luoghi più iconici e sacri della Spagna. All’interno della grotta, la Santa Cueva, si conserva la statua della Vergine di Covadonga, oggetto di grande devozione, mentre in un lato si trova la tomba con le spoglie di Re Pelayo. Il Santuario, del 1901 in stile neromanico, è famoso per la sua connessione con la leggenda di Don Pelayo e la battaglia di Covadonga e si trova nel luogo dove gli asturiani affrontarono le forze moresche sconfiggendole e dando l’avvio alla Reconquista spagnola.

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Proseguendo lungo la strada per i “Dos Lagos”, un po’ stretta e tortuosa ma dal fondo ottimo, si sosta al Mirador de la Reina prima di raggiungere il lago Enol, circondato dalle montagne. Qui un vasto parcheggio, consentito anche ai camper, permette la sosta in tutta tranquillità in una posizione spettacolare tra mucche al pascolo e prati verdeggianti. Un sentiero porta al Lago de la Encina, con una vista stupenda sul massiccio occidentale.

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Si scende quindi verso la costa facendo una deviazione per ammirare un’ultima volta la maestosità dei Picos de Europa da un balcone spettacolare, il Mirador del Fitu: un minuscolo piazzale, un sentiero e pochi scalini che portano ad un balconcino in cemento da dove il colpo d’occhio sulle propaggini dei Picos de Europa è fantastico. Le Montagne che si innalzano dalla verde campagna sono un’immagine che da sola vale la deviazione.

Raggiunta la Costa Verde, si scopre Ribadesella, una perla costiera che fonde la bellezza naturale con un centro storico che è un affascinante labirinto di stradine e case in stile tradizionale asturiano, oltre alle sfarzose ville degli “indianos”, edifici residenziali costruiti da emigranti tornati in patria dalle Americhe con notevoli possibilità economiche, molte delle quali oggi trasformate in alberghi di charme.

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La località è famosa per la sua spiaggia dorata, lambita dalle acque cristalline del Mar Cantabrico, che la rendono una destinazione ideale per gli amanti del mare e del surf e per la Grotta di Tito Bustillo, dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO per le sue pitture rupestri preistoriche.

In estate, Ribadesella si anima con festività e celebrazioni culturali, tra cui la famosa "Descenso Internacional del Sella", una competizione di canoa che attira visitatori da tutto il mondo.

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Proseguendo si raggiunge Lastres, incantevole borgo di pescatori, una gemma costiera con il suo paesaggio pittoresco. Le case colorate si arrampicano sulle colline, offrendo vedute panoramiche sull'oceano. Il porto è il cuore pulsante del paese, dove le barche da pesca tornano con il pescato fresco del giorno. Le strade acciottolate e i vicoli stretti rivelano un'atmosfera autentica, mentre i ristoranti locali deliziano i visitatori con specialità a base di pesce e frutti di mare.

Tra Lastres e Colunga è interessante la sosta al MUJA, il Museo Giurassico delle Asturie, un piccolo museo paleontologico con riproduzioni dei dinosauri presenti lungo la costa delle Asturie diversi milioni di anni fa.

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Ed ecco Gijón, una delle tre città principali delle Asturie. Questa città costiera è celebre per le sue spiagge, il lungomare e la sua animata vita notturna. Il centro storico di Cimavilla è un labirinto di strade con ristoranti e bar che offrono specialità di pesce e frutti di mare. Gijón è anche un centro culturale importante con numerosi musei e luoghi per spettacoli e concerti, come il Teatro Jovellanos e gli spazi della ex Universidad Laboral, la vecchia università del lavoro costruita durante il periodo franchista. Un complesso faraonico di 130mila metri quadrati oggi riconvertito in centro culturale, accademico e creativo.

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Dopo Gijón è Avilés che ci accoglie con la sua ricca storia marittima e un centro storico con notevoli edifici come il Palacio de Camposagrado e la Chiesa di San Nicolás de Bari. E l’avveniristico Centro Niemeyer, la prima opera realizzata in Spagna dall’architetto brasiliano, con diversi spazi architettonici che colpiscono per design e funzionalità e un programma culturale, a carattere internazionale, che comprende mostre, teatro, danza, cinema, musica, conferenze e attività legate alla gastronomia.

Concludiamo il nostro giro delle Asturie a Cudillero, un affascinante borgo marinaro noto per le sue case di pescatori, colorate e sovrapposte, che si arrampicano sulle ripide colline fino ad abbracciare il porto. In questa architettura unica si respira l'essenza di un autentico villaggio di pescatori che ha conservato la sua autenticità nel corso dei secoli.

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Oltre alla sua bellezza architettonica, Cudillero offre una cucina deliziosa, con una varietà di piatti a base di pesce e frutti del mare pescati ogni giorno. La qualità e la freschezza del pesce sono ineguagliabili, grazie alla posizione privilegiata di Cudillero lungo la costa. Tra i piatti tipici delle Asturie da assaporare nelle taverne di Cudillero, il "pulpo a la sidra" è una vera delizia. Si tratta di polpo cotto lentamente in sidro asturiano con aglio e peperoncino, creando un sapore ricco e appagante.

Un altro piatto imperdibile è la "fabada asturiana", uno stufato ricco a base di fagioli bianchi, salsicce, pancetta e spalla di maiale. Questo piatto è spesso cucinato lentamente in pentola di terracotta per ottenere una consistenza cremosa e un sapore straordinario. Servita con un pezzo di pane croccante, la fabada è una festa per il palato.

Per chi è appassionato di dolci, le Asturie offrono il "arroz con leche", una versione spagnola del riso al latte, spesso aromatizzata con cannella e scorza d'arancia. È un dessert cremoso e rinfrescante che conclude perfettamente un pasto asturiano.

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Le Asturie sono la patria del sidro, o meglio, la sidra, una bevanda alcolica leggermente gassata estratta da mele locali. Se ne producono 4 milioni di litri l’anno, ma solo il 30% prende la via dell’estero. Assaporare la sidra asturiana è un'esperienza unica, soprattutto se si beve in un “llagar”, le cantine dove l’escanciador versa dall’alto il sidro nel bicchiere per facilitarne l’ossigenazione. Tra queste merita una segnalazione Trabanco, una delle aziende storiche, con cantina e spazio ristoro dove assaporare il sidro accompagnato dai piatti tipici, come la già citata Fabada.

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Regno dei formaggi, nelle Asturie si produce uno dei formaggi più costosi al mondo e dei più premiati nei concorsi, il Cabrales, un erborinato a latte misto che è una delle quattro DOP Asturiane (la Spagna ne conta 32). Gli altri sono il Gamonéo, l’Afuega ‘l Pitu e il Casín. C’è anche una IGP (in Spagna ce ne sono solo tre): il Queso de los bejos.

Dove dormire: l’esperienza dei Paradores
Nati nel 1928 con l’obiettivo di preservare il patrimonio storico e artistico che rischiava di andare perduto, i paradores sono hotel di lusso situati in edifici di grande valore come castelli, palazzi, fortezze e antichi monasteri.

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Nelle Asturie se ne contano 3: il Parador de Cangas de Onís, situato nell’antico monastero benedettino di San Pedro de Villanueva, ottimo come base per la visita al Parco Nazionale de los Picos de Europa, il Parador de Corias, nel monastero di San Juan Bautista a Cangas del Narcea, e il Parador de Gijón, in un antico mulino circondato ancora dal canale di fronte al parco Isabel la Católica.

Come raggiungere le Asturie:
Con il nuovo volo giornaliero diretto Ryanair da Roma Fiumicino all’aeroporto di Asturie.

Foto: ©archivio TdV 


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