Si avvicina il nuovo anno e puntuale arriva nelle edicole e librerie l’edizione 2024 dell’Almanacco Barbanera con tanti consigli per ogni giorno dell'anno. Rispetto al passato, la nuova edizione si arricchisce di ben quattro pagine in più ogni mese dedicate al verde, alle attività in casa e al benessere personale, con il recupero di antiche tecniche e metodi naturali, qualche gioco per allenare la mente e tenere lontana la pigrizia e pillole per "amarsi un po'".
Nel panorama culturale italiano, poche pubblicazioni possono vantare una longevità così straordinaria come l'Almanacco Barbanera, la cui prima edizione risale al 1762. Oggi, dopo 262 anni, rappresenta una testimonianza storica del passato e del presente dell'Italia e rimane un punto di riferimento per un vasto pubblico di lettori. Lo confermano i 3 milioni di copie stampate ogni anno e l’iscrizione nel 2015, da parte dell’UNESCO, della collezione Barbanera, 356 pubblicazioni tra almanacchi a libretto e lunari da parete pubblicati dal 1762 al 1962, nel registro “Memory of the World”, il programma che censisce e tutela i più significativi patrimoni documentari dell'umanità come, per fare qualche esempio, l’alfabeto fenicio, la Sinfonia n° 9 di Beethoven, i film dei fratelli Lumière e il Diario di Anna Frank.
Fedele a se stesso ma al passo con i tempi, l’Almanacco Barbanera nasce a Spello, in Umbria. La sede editoriale e la redazione sono ospitati nell’antico bachificio completamente ristrutturato di un complesso rurale del XVIII secolo di circa 7 ettari certificati bio appena fuori della cittadina umbra. Qui ha sede anche la Fondazione Barbanera e un Orto giardino delle Stagioni firmato dal paesaggista Peter Curzon, dove convivono e dialogano in armonia, tra fontane e pergolati, semi e ortaggi rari o in via d'estinzione, frutti di archeologia arborea, fiori ed erbe officinali, grazie al prezioso contributo dell'agronoma Isabella Dalla Ragione, della Fondazione Archeologia Arborea. Questo prezioso scrigno di biodiversità, permette di seguire i ritmi del sole e della luna cosi familiari ai nostri antenati e sperimentare le buone pratiche suggerite da sempre da Barbanera. La giornata si modula tra prove di stampa, elaborazioni, orto, suggerimenti antichi ma sempre attuali, e innovazioni per un’esistenza a misura d’uomo.
Oggi che la cura dell’ambiente è un problema emergente per l’umanità e le buone pratiche suggerite da Barbanera per un rapporto ecosostenibile con la Terra sono più attuali che mai nell’Orto giardino delle stagioni si mette in pratica la coltivazione biologica, affidandosi ad antichi gesti sostenibili e rispettosi dell’ambiente, mentre in fase di stampa dell’Almanacco si utilizza inchiostro a base naturale su carta proveniente da foreste reimpiantate, per rendere più credibile quello che le sue pagine raccontano.
L'Almanacco Barbanera prende il nome da quello che è il suo personaggio iconico, Barbanera, un saggio barbuto che fa da emblema e mascotte alla pubblicazione. Ma la sua importanza va ben oltre il personaggio stesso, perché rappresenta una miscela affascinante di tradizioni popolari, previsioni meteorologiche, consigli agricoli e curiosità storiche. È una sorta di "bibbia" per chiunque sia interessato alle tradizioni e alla cultura italiana. Il suo contenuto spazia dai consigli per la vita quotidiana alle informazioni astronomiche e agricole ed una delle caratteristiche più sorprendenti è la sua capacità di adattarsi ai tempi. Nonostante sia stato originariamente concepito come un'opera tradizionale, negli ultimi decenni si è evoluto per includere argomenti più attuali, come le previsioni meteorologiche dettagliate e le informazioni sulla tecnologia moderna.
La sua storia ebbe inizio dopo l’invenzione della stampa, quando i lunari e gli almanacchi si diffusero tra i ceti rurali che ne seguivano i consigli utili per la vita quotidiana e le buone pratiche er la coltivazione delle piante e la cura dei terreni attraverso le fasi della luna e il ritmo delle stagioni. Stampati in fogli e poi in pratici libretti divennero la lettura popolare più diffusa e accessibile a tutti perché nella loro evoluzione diedero spazio a informazioni di ogni genere, dai truci fatti di cronaca alle curiosità su terre lontane fino ai numeri da giocare a lotto e ai consigli sull’igiene personale. In ogni città se ne stampavano diverse edizioni (a Foligno nel 1700 si stampavano una sessantina di almanacchi diversi) che venivano distribuiti attraverso venditori ambulanti e durante le fiere e i mercati.
Tra quelli stampati in Italia, il più celebre e longevo è sicuramente il Barbanera, che già dalla metà del ‘700 era presente nella doppia forma di lunario da parete e di almanacco. Ovviamente il successo riscosso dal Barbanera portò a numerosi plagi, copie contraffatte e falsi. Non mancarono anche controversie legali con denunce di plagio per diversi editori che affermavano di stampare l’originale. Dalla prima metà del Novecento la Casa Editrice Campi, nata a Foligno nel 1892, ha in esclusiva il marchio Barbanera.
Di tutto questa affascinante storia, nell’archivio della Fondazione si conserva un’ampia documentazione. La Fondazione infatti nasce con l’obiettivo di raccogliere, conservare e valorizzare la grande tradizione almanacchistica europea, che ha in Barbanera il suo più autorevole erede, interprete e continuatore. Nelle sale della Fondazione si conserva la più ricca collezione di lunari e almanacchi al mondo consultabile online ( www.bibliotecabarbanera.it ). Questa eccezionale raccolta di documenti testimonia l’importanza della Fondazione Barbanera nell'archiviazione e nella preservazione di elementi significativi della cultura italiana oltre ad essere un luogo di scambio di idee, volto a sviluppare pensiero critico sul futuro della tradizione.
Oggi L'Almanacco Barbanera continua a essere un pilastro della cultura italiana e la sua storia è una testimonianza dell'importanza di preservare le tradizioni e il passato mentre ci si adatta ai tempi moderni. Numerosi sono gli affezionati lettori che lo utilizzano come un'opera di riferimento per programmare le attività agricole, pianificare viaggi, o semplicemente curiosare tra le pagine per imparare qualcosa di nuovo.
