Palati Raffinati

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Bellavista non è il personaggio immaginario di Luciano De Crescenzo in “Così parlò Bellavista”, ma una trattoria reale, appunto “Bellavista”, che si trova in quella porzione di territorio che corrisponde a Castellafiume, un paese in provincia de L’Aquila a 840 metri di altitudine con poco più di 1.000 abitanti, fortemente voluta dal castellano Corrado Di Nicola che dopo aver lavorato in varie città italiane ha sentito il bisogno di approdare a Castellafiume, la sua Itaca.

Oltre ad esserne il proprietario è anche - e soprattutto - lo chef raffinato di pesce fresco, in un luogo di montagna, viene da aggiungere.

Pesce così come lo si mangia da “Pascucci al Porticciolo” di Fiumicino, uno chef (Gianfranco Pascucci) raffinato e appassionato di questo spazio del litorale laziale.
Una location come fossimo in una baita altoatesina, minimalista ma con una tendenza alla raffinatezza, con uno sguardo rapito sulla montagna che circonda la trattoria come un mantello, con quella atmosfera tipica dei paesi di montagna che sfocia nella poesia.

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Pesce, fortissimamente pesce. Perché proprio pesce? «Perché nel mio peregrinare lavorativo in varie parti d’Italia, ho sempre manifestato l’interesse per il pesce» risponde con una semplicità disarmante Corrado Di Nicola, che ha aperto questa trattoria nel giugno 1985 in un paese di confine, percorso dal fiume Liri, alle pendici del monte Aurunzo.

Uno chef che trasmette gentilezza e autorevolezza, un uomo innamorato della propria terra e delle radici contadine. Se oggi “Bellavista” è mèta di clienti sempre più esigenti nel voler gustare pesce, il merito va attribuito alla passione e professionalità di questo sessantatreenne alto e gentile che ha portato il suo paese natìo fuori dai confini regionali per collocarlo in una dimensione più alta attraverso una trattoria raffinata.

Certamente il luogo non si trova in quel crocevia di strade che consentirebbe un facile approdo, ma gli amanti della buona cucina si fanno carico di piccoli problemi logistici pur di raggiungere quel perenne ragazzo alto e gentile che cucina bene il pesce.

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E’ stata una scommessa oramai vinta quella di Corrado, ma gli anni dell’avvio e della conoscenza sono stati duri a far cadere il pregiudizio che vuole il pesce soltanto nelle località marinare. Dimostrando che il pesce è buono anche in alta montagna là dove uccelli, cinghiali, pecore, mucche e lupi vivono in perfetta armonia con la natura circostante.

Si diceva i piatti della cucina che contraddistinguono “Bellavista”, piatti di pesce gourmet e naturalmente piatti della tradizione culinaria abruzzese.

Il piatto “chitarrine all’astice” (pasta fatta in casa Bellavista) è un piatto che meglio identifica lo chef Corrado, ne è quasi la fotografia culinaria, con una equilibrata cottura della pasta con la salsa di astice che oltre a contribuire all’estetica del piatte ne fa risaltare quel profumo tutto marino.

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Non soltanto astice, ma piatti marinari quali risotto alla pescatora, riso alla crema di scampi, spaghetti alle vongole veraci, merluzzetti, gamberi e calamari, ostriche: una contenuta esplosione di sapori che si diffondono nella valle.

“Noi siamo quello che mangiamo” scriveva il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach e con l’aiuto dei piatti preparati da Corrado a Castellafiume l’alimentazione contribuisce a farci stare meglio.

Foto ©Enzo Di Giacomo


archivio

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