Eventi

(AGOSTO)

Appuntamento ad agosto per “Preziosi formaggi”, la rassegna nazionale di prodotti caseari che si svolge in Molise durante la bella stagione. La manifestazione rappresenta ormai un riferimento privilegiato ed un appuntamento quasi “obbligato” per scoprire ­ con il pretesto delle produzioni casearie ­ l’intera enogastronomia molisana direttamente nel territorio di produzione, anche attraverso visite guidate agli ambienti di produzione, laboratori del gusto, colazioni contadine ed un’articolata cittadella standistica che riunisce il meglio del “made in Molise”.

Nella suggestiva scenografia di un pianoro a 1.300 metri di altitudine, in località Colle dell’Orso, nel comune di Frosolone (Isernia), dal 10 al 12 agosto 2005 si rinnoverà la kermesse di punta dell’estate molisana.

L’ubicazione non è casuale: da qui, fino ad una decina d’anni fa, gli ultimi pastori transumanti partivano a piedi con le mandrie diretti verso la Puglia. Di Frosolone era ad esempio Felice Colantuono, l’ultimo pastore transumante a piedi, ligio al dovere fino alla sua scomparsa avvenuta nel febbraio 1995, ultraottantenne. Sarà ricordato nel decimo anniversario della scomparsa.

Ricco il calendario degli eventi, incentrati in particolar modo sulla “ruralità”. Sarà ad esempio rappresentato l’antico rito della “cagliata”, complessa procedura per la preparazione del formaggio. E’ inoltre in calendario il concorso “Caciocavallo d’oro” che premierà il miglior prodotto a pasta filata con partecipazioni da tutta Italia. Particolarmente attesa l’annuale sfida con la “Treccia da guinness”, prodotto caseario eseguito dai pastori con pasta di scamorza: l’anno scorso ha raggiunto 604,80 metri pari a 1.500 chili (ci sono voluti 150 quintali di latte prodotti della mungitura di circa 800 vacche podaliche). A tale impresa se n’aggiunge un’altra: la realizzazione del caciocavallo più grosso, con l’obiettivo di oltrepassare i venti chili (l’impegno è gravoso perché occorre una forza particolare per evitare lo sfaldamento della pasta).

La manifestazione molisana rappresenta però anche un’occasione di confronto e di “contaminazione”. Oltre alle “tipicità” locali, infatti, ci sarà spazio per i variegati formaggi provenienti da altri territori: a pasta cruda o cotta, freschi e stagionati, di mucca, di pecora o di capra, tradizionali o aromatizzati, in piccole o in grandi forme.

Il programma prevede infine una serie di attività collaterali, dalle visite guidate alle perle natuarli e artistiche del territorio (tra cui l’altare ligneo seicentesco della chiesa di Santa Maria delle Grazie a Frosolone) ai momenti di spettacolo (particolare spazio sarà riservato al teatro); dalle iniziative benefiche (parte degli incassi delle vendite saranno destinati ai bambini più sfortunati) ai convegni, come quello di giovedì 10 agosto alle ore 11, su “L’agricoltura tra localismi e norme europee”, con alcuni rappresentanti dei ministeri delle Politiche agricole e dell’Ambiente. Un altro incontro è sul rapporto tra formaggio e salute.

La manifestazione è promossa congiuntamente dal consorzio “Molise natura” (che riunisce un centinaio di produttori della zona) e dall’associazione “Forche Caudine” (l’associazione dei tantissimi molisani che vivono fuori regione), in collaborazione, tra gli altri, con l’Uci, Unione coltivatori italiani, che conferma in questo modo il proprio concreto impegno nel supportare iniziative dirette alla valorizzazione dell’agricoltura in simbiosi con il territorio.

A “Preziosi formaggi” sono stati invitati rappresentanti dei consorzi dei trenta formaggi dop, cioè Asiago, bitto, Bra, caciocavallo silano, canestraio, casciotta d’Urbino, Castelmagno, fiore sardo, fontina, formai de mut, fromadzo valdostano, gorgonzola, grana padano, montasio, monte veronese, mozzarella di bufala campana, murazzano, parmigiano reggiano, pecorino romano, sardo, siciliano e toscano, provolone valpadana, quartirolo, ragusano, maschera, robiola di Roccaverano, taleggio, toma e Valtellina casera.
Durante la manifestazione sono previsti menù a prezzi convenzionati presso i ristoranti della zona.

Curiosità sui formaggi

- Il nome. Il termine “formaggio” deriva dal latino “formaticum” (messo in forma) e dal francese antico “formage”. Anche “cacio” deriva dal latino “caseum”.

- Il Santo protettore. San Lucio martire è il Santo protettore dei formaggiai e dei mandriani. Secondo la tradizione era un pastore che curava gli armenti del suo padrone e che offriva ai poveri il formaggio avuto come paga. Poiché questo formaggio si moltiplicava, il padrone invidioso si adirò a tal punto che finì per uccidere Lucio presso uno stagno.

- Il procedimento. Il formaggio si può ricavare dal latte intero e da quello parzialmente o totalmente scremato. Si ottiene per coagulazione della caseina (proteina con elevato contenuto di acido fosforico). La coagulazione può essere naturale (aumento dell’acidità per invecchiamento del latte) o per aggiunta di caglio (sostanza ottenuta dallo stomaco di vitello o agnello) al latte portato a una temperatura di 35 gradi. Dalla coagulazione si forma la cagliata che provoca la separazione delle sostanze: grassi, caseina e fosfato di calcio restano nella massa coagulata; zuccheri e sali solubili passano nel siero. L’eliminazione del siero termina con la frantumazione e la cottura. Versati in stampi, i granuli vengono sgocciolati, compressi e salati. Segue la stagionatura.

LA ZONA: UN TERRITORIO DA SCOPRIRE

Frosolone, nello sconosciuto Molise, rappresenta indubbiamente una piacevole scoperta. Il paese offre interessanti testimonianze archeologiche, artistiche e artigianali. Ecco una breve guida al “c’è da vedere”:

Il museo dei ferri taglienti
Frosolone è celebre per la produzione di forbici e coltelli, esportati in tutto il mondo. Nel museo sono conservati centinaia di oggetti di valore storico recuperati tra gli appassionati e tra gli eredi dei migliori forgiatori locali. Vi sono conservate anche lame da taglio militari. In via Selva.

CHIESE ­ Peculiarità di Frosolone è il considerevole numero di chiese e di tradizioni religiose.
La parrocchiale di Santa Maria Assunta, è l’unico monumento nazionale del paese. La prima costruzione è del 1309 (citata in un atto notarile) ma il 5 dicembre 1456 è demolita da un terremoto. Riconsacrata nel 1531, viene danneggiata dal terremoto del 1805 e riaperta al culto soltanto nel 1877. La facciata è barocca. L’interno è a croce latina, a tre navate separate da pilastri, di cui la centrale coperta a volta, con cupola ribassata sulla crociera. Notevoli le tele di Giacinto Diana (1731-1803), e il crocifisso ligneo cinquecentesco.
La parrocchiale di San Pietro e Paolo custodisce due opere (“Sacro cuore” e “Sacra famiglia”) di Amalia Duprè.
Santa Maria delle Grazie ha un monumentale altare-retablo ligneo, strutturato in uno schema modulare legato ad una carpenteria intagliata, intarsiata e dipinta, divisa da pilastri e cornici. Racchiude nove splendidi dipinti di eccezionale valore artistico, ascrivibili al manierismo napoletano del XVI secolo. Accanto alla chiesa sorge il complesso del Convento dei Cappuccini, costruito nel 1580. Ha accolto i Padri Cappuccini fino al 1799.
Altre chiese: Sant’Antonio (parte alta del paese), San Rocco (con un importante mosaico) e San Nicola (parte bassa).- La Chiesa di Santa Maria delle Grazie. Risalente al secolo XV, decorata nel 1533, conserva l’altare maggiore con il monumentale retablo, articolato in uno schema modulare, connesso con una carpenteria intagliata, intarsiata e dipinta, ritmata da _iastrini divisori e da cornici. I nove dipinti di eccezionale bellezza e valore artistico si possono ascrivere al Manierismo napoletano del Seicento.

CENTRO STORICO - Tre porte (S. Maria, S. Pietro e S. Angelo) per accedere al centro storico.
Al centro: Complesso di Santa Chiara del 1367, a lungo convento, carcere e dal 1995 sede del Comune; antiche botteghe dei coltellinai (quartiere Sant’Angelo); mosaico del XVIII secolo (in vico Pagano)
A nord: Lavatoio monumentale “Fonte grossa” dell’800 in pietra locale; Palazzo baronale Zampini (privato), che sorge nei luoghi in cui, durante il dominio longobardo, fu costruito il castello (oggi perduto).
A sud (piazza Vittoria): Croce seicentesca con leoni stilofori romanici e, nei pressi, Palazzo Ruberto (privato), con affreschi della famiglia Duprè.
FUORI DAL PAESE - A un chilometro, in località Civitelle: Mura ciclopiche d’epoca sannita.
A tre chilometri circa: Eremo di Sant''Egidio. Presente una cappella nel ‘200 con romitorio. Nel ‘300 cappella e convento distrutti dalla Chiesa che considera eretica la congregazione. Nel 1704 ricostruita la chiesa ma il terremoto del 1805 costringe ad una nuova ricostruzione; “Morgia quadra”complesso monolitico naturale e casali dei pastori.

Dove dormire
Albergo La Colombina, via Dante 10, Frosolone (Is), tel. 0874-890456
Colarusso (appartamento), frazione Vallecupa 11, Frosolone (Is), tel. 0874-890047
Colarusso (appartamento), viale Marconi 8, Frosolone (Is), tel. 0874-890414-899956
I due cedri (appartamento), via Selva 8/a, Frosolone (Is). Tel. 0874-890572
La Taverna (monolocali), viale Marconi, 86095 Frosolone (Is), tel. 0874-890414
Palangio (appartamento), corso Vittorio Emanuele 12, Frosolone (Is), tel. 0874-890803
Trillo (appartamento), via Zampini 13, Frosolone (Is), tel. 0874-890981 


Gli eventi, le date, i luoghi risultano comunicati dagli Organizzatori delle singole iniziative. Le manifestazioni elencate potrebbero subire delle modifiche delle quali Taccuinodiviaggio.it non si assume la responsabilità.

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