Eventi

Acquaviva Picena (AP) - mese di agosto

La Rocca di Acquaviva è una delle più importanti non solo delle Marche. Maestosa e severa fortezza, risalente alla potenza della famiglia degli Acquaviva d''Atri, fu completata nel secolo XII.

E'' un esemplare di fortificazione le cui modalità costruttive seguirono gli insegnamenti di Giorgio Martini e di Leonardo.
Presenta un Torrione pentagono molto scarpato e con le facce notevolmente sviluppate che preludono ai baluardi del secolo XVI. La cortina appoggiata ai bastioni trapezoidali, con mastio cilindrico. Completano il quadro avanzi di mura castellane con porta gotica del secolo XV.

L''intero complesso è stato restaurato alla fine dell''Ottocento dal noto architetto marchigiano Giuseppe Sacconi, autore del Vittoriale a Roma, e di recente ristrutturato. Oggi la rocca è il monumento più rappresentativo e la principale attrattiva turistica di Acquaviva Picena, un paese dell''entroterra ascolano posto in situazione privilegiata tra i dolci pendii che digradano verso il mare.

Nell''Anno Domini 1234, Forastéria, figlia di Rinaldo degli Acquaviva detto il "Grosso", va in sposa a Rainaldo dei Brunforte, Signore di Mogliano, figlio di Bonconte nipote di Fidesmino di Brunforte, Signore di Sarnano e Vicario di Federico II.

Per la famiglia degli Acquaviva fu un ottimo e lungimirante matrimonio, poiché dava modo a Federico II, molto legato ai Brunforte, di rafforzare la sua presenza nel Piceno.
La storia narra di sette figli: Ottaviano, Rinaldo, Corrado, Ugolino, Francesca, Margherita, Gualtiero e tutti ben sistemati.

SPONSALIA è la rievocazione storica di questo matrimonio che, dal 1988, l''Associazione "Palio del Duca" ripropone in Acquaviva Picena ogni anno, tra la fine di luglio e gli inizi di agosto, con giochi, spettacoli, balletti medievali e con un grande banchetto nuziale dentro le mura della maestosa fortezza medievale, dove si ricrea l''atmosfera dell''epoca con giullari, danzatrici, mangiafuoco, ed altri intrattenimenti tipici dell''epoca. Anche il menu rispecchia le abitudini gastronomiche medioevali.

ALBO D''ORO DEL PALIO

Sin dalla antichità era consuetudine festeggiare il vincitore di una gara, specialmente agonistica, con un drappo di seta - IL PALIO - variamente colorato raffigurante il simbolo della vittoria nella specialità in cui l''atleta si era distinto. E'' da qui che prende il nome il PALIO DEL DUCA, quasi una sorta di vessillo che testimonia l''apogeo di uno sforzo supremo.

Ogni anno nella splendida cornice della Piazza del Forte i due rioni tradizionali di Acquaviva Picena, l''Aquila e la Civetta, in una sfida che dura da ben 17 anni, si contendono il Palio confrontandosi nei giochi storici che sin dal medioevo caratterizzano la festa nella fortezza: Corsa delle Pajarole, Taglio del tronco, Tiro alla fune con la Ruota del Duca, Corsa con i sacchi. Il Rione vincitore riceverà in dono il "DRAPPO", simbolo di prestigio e supremazia, dipinto da un artista.

Nella SALA DEL PALIO, presso la Chiesa di S. Francesco di Acquaviva, è possibile ammirare gli originali, dipinti dai diversi artisti, di tutte le edizioni della rievocazione.

I RIONI VINCITORI DEL PALIO DAL 1990 AL 2008

1990---Rione Aquila
2000---Rione Civetta
1991---Rione Civetta
2001---Rione Civetta
1992---Rione Civetta
2002---Rione Civetta
1993---Rione Aquila
2003---Rione Civetta
1994---Rione Civetta
2004---Rione Aquila
1995---Rione Civetta
2005---Rione Aquila
1996---Rione Civetta
2006---Rione Aquila
1997---Rione Civetta
2007---Rione Civetta
1998---Rione Civetta
2008---Rione Civetta 
1999---Rione Civetta
 

I GIOCHI STORICI

Tiro alla FUNE con la RUOTA DEL DUCA
Si fronteggiano due squadre composte ciascuna da cinque atleti titolari (e cinque di riserva) dal peso massimo di 460+1kg. Il marchingegno ideato dall''ingegniere Francesco Veccia, utilizzato per il tiro alla fune, permette alla squadra del rione che avrà fatto girare la ruota fino all''accensione della miccia in entrambi i versanti, di aggiudicarsi la vittoria.

Corsa delle PAIAROLE
Gareggiano due coppie di atleti composte ciascuna da un uomo e una donna. Consiste nel trasportare da un luogo all''altro la maggior quantità possibile di grano utilizzando una "paiarola" ed una "sessola" (pala di legno), in una bilancia posizionata a 40 metri dalla partenza. Durata della prova 2 minuti.

Taglio de TRONCO con segone
Prova che viene disputata da due atleti per ogni rione; devono tagliare con due segoni identici e nel minor tempo possibile,il tronco loro assgnato.

Corsa con i SACCHI
Alla corsa con i sacchi partecipano 4 ragazzi per rione, dai 13 ai 18 anni, su percorso segnato nella piazza.

IL BANCHETTO NUZIALE

All''interno della maestosa Fortezza medievale in una cornice di braceri, fiaccole, musiche, canti, balli medievali, intrattenimenti, fuochi e incendio della Fortezza si potrà gustare le ricercate specialità medievali alla corte dei duchi degli Acquaviva. Per partecipare è d''obbligo la prenotazione (posti numerati).
Al termine del banchetto i gentili ospiti gusteranno i famosi biscotti di Forastéria e riceveranno in dono la coppa e la ciotola del duca Rainaldo.
Costo del biglietto euro 65,00
Spettacolo all''aperto all''interno della Fortezza a 360 mt s.l.m.

PROGRAMMA SPONSALIA 2008

GIOVEDI’ 31 LUGLIO ORE 21,00 - CORTEGGIO STORICO BENEDIZIONE DEL DRAPPO, IMPALMAZIONE E SPETTACOLI MEDIEVALI

Piazza del Forte e centro storico, Benedizione Palio, Fidanzamento "impalmazione" di Forasteria e Rinaldo.
L''intera piazza e le vie del centro storico si animeranno con corteggio storico, mercanti medievali, locande medievali, falconieri, musici e spettacoli con artisti di strada.

VENERDI’ 1 AGOSTO ORE 21,00 - CORTEGGIO STORICO, MATRIMONIO E PALIO

Nella splendida cornice della Piazza del Forte FORASTERIA E RINALDO pronunceranno il fatidico "PIACE PIACE VOLO VOLO" davanti al duca Rinaldo degli Acquaviva e i Notai.

I due rioni Aquila e Civetta si affronteranno in una sfida che dura da ben 17 anni, E si contenderanno il drappo nei giochi storici della corsa con i sacchi, corsa con le pajarole, taglio del tronco, tiro alla fune con la Ruota del Duca.

Il Rione vincitore riceverà in dono il "drappo" dipinto da un artista.

DOMENICA 3 AGOSTO ORE 20,30 - BANCHETTO NUZIALE MEDIEVALE

All’interno della maestosa fortezza in uno scenario sapientemente riproposto del 1234, i gentili ospiti gusteranno un menù esclusivamente medievale e si allieteranno con spettacoli di artisti di strada al termine il momento magico, unico, dell’incendio della fortezza.

Per partecipare è d''obbligo la prenotazione (posti numerati).

Al termine del banchetto i gentili ospiti gusteranno i famosi biscotti di Forastéria e riceveranno in dono la coppa in terracotta, opera di Cesare D''Antonio, raffigurante la fortezza e la ciotola Sponsalia del Duca Rinaldo. 

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MENU’ BANCHETTO NUZIALE MEDIOEVALE

ALL’INGRESSO LAVAGGIO DELLE MANI CON ACQUA DI ROSE

Trionfo di frutta

Primo Servizio
ANTIPASTI VARIEGATI IN BELLAVISTA
“cacciannanza con guanciale
Sgonfiotto di polpa di pesce e ceci
Formaggio del duca al miele
Maialino al forno

Secondo Servizio
CURTICUSU DI FAVINO

Terzo Servizio
SFOGLIATA CASARECCIA ALLE VERDURE

Quarto Servizio
spezzato di bue in purea di farro
arrosto di maiale con crema di ceci e cicorino

Dulcis in fundu
Biscotti di Forasteria
Vino cotto riserva del duca
Vino Moncaro Roccaviva
Acqua di fonte
Pane nero

A chiusura: Incendio della Fortezza

MODALITA’ DI PRENOTAZIONE PER IL BANCHETTO NUZIALE MEDIOEVALE

Il costo per partecipare al banchetto nuziale medievale è di euro 65,00 a persona.
Per prenotare occorre fare un bonifico alla Banca Picena Truentina di Acquaviva Picena codice ABI 8332 CAB 69350
Causale del versamento: prenotazione n° ... posti per il banchetto nuziale domenica 3 Agosto 2008 Conto corrente n° 3751 intestato a: ASSOCIAZIONE PALIO DEL DUCA.
Con la ricevuta dell''avvenuta prenotazione inviare un Fax allo 0735-764115 indicando il proprio numero di Fax o tramite E-mail a <Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.> e provvederemo a comunicare il numero del tavolo e il numero del posto, o dei posti, assegnato. Il biglietto con il nominativo sarà disponibile all''ingresso della Fortezza dalle ore 20,30.
Chi prima prenota avrà i posti migliori.

N.B. Trattasi di spettacolo all''aperto all''interno della Fortezza a 360 mt s.l.m, munirsi di abbigliamento adeguato; in caso di pioggia il banchetto verrà rinviato alla sera successiva. In nessun caso è previsto il rimborso del biglietto.

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LA FIABA DI FORASTERIA DEGLI ACQUAVIVA
e RINALDO di BRUNFORTE, SIGNORE DI MOGLIANO


Testo rielaborato dai ragazzi della scuola media A. DE CAROLIS di ACQUAVIVA PICENA, prima B a tempo prolungato: Amatucci Danilo, Calvaresi Luca, Rossi Elisabetta, Ioannone Andrea, Calvaresi Andrea, Colonnella Roberto, Marconi Sciarroni Marco.
Professoressa Cossignani Emilia.

Per l''Associazione PALIO DEL DUCA di ACQUAVIVA PICENA anno 1996

C''era una volta tanto tempo fa il ducato degli ACQUAVIVA governato dal Duca RINALDO e madonna ELENA stimati e rispettati da tutti i sudditi ma non avevano figli e questo li rendeva molto tristi.
Anche nel vicino ducato di Sarnano il Duca FIDESMINO DEI BRUNFORTE e madonna MARIA erano tristi per lo stesso motivo. Pregavano e facevano azioni buone tutti i giorni, aiutavano i poveri.

Ma un giorno ... due cicogne trasportarono nella fortezza degli ACQUAVIVA un bel fagottino rosa che conteneva una bellissima bambina. Mentre nel castello di SARNANO nel fagottino celeste piangeva e sgambettava un bel maschietto. Potete immaginare l''immensa felicità che provarono i genitori nel vedere esaudite le loro preghiere.

Proclamarono una grande festa e iniziarono i preparativi per il loro battesimo. Il Duca e la Duchessa degli ACQUAVIVA chiamarono la loro bellissima bambina FORASTERIA mentre il Duca e la Duchessa di SARNANO chiamarono il loro bambino RINALDO DEI BRUNFORTE Signore di MOGLIANO. Grandi feste nei due castelli che contagiò tutto il regno.

Il tempo passava e i due bambini crescevano forti sani e belli. RINALDO DEI BRUNFORTE si allenva con le armi per diventare cavaliere e aveva scelto come scudiero il suo migliore amico EZZELINO DI RUGGIERO DA MOGLIANO che lo aiutava e lo seguiva dappertutto. RINALDO da lontano vedeva FORASTERIA, moltiplicava i suoi sforzi per farsi notare. Confidandosi con il cuo amico Ezzelino diceva: - com''è bella FORASTERIA, vorrei tanto che diventasse la mia sposa - ed Ezzelino gli rispondeva: - Non ti preoccupare, mio signore, vedrai che succederà.

Dall''altra parte della vallata FORASTERIA passeggiava per i bellissimi giardini della fortezza degli Acquaviva giocando con i suoi piccoli amici: scoiattoli, conigli, uccelli... Osservava sempre RINALDO che si allenava con Ezzelino e rivolgendosi ai suoi piccoli amici disse: - Com''è bello! Sarei la donna più felice del mondo se potessi sposarlo e vivere con lui tutta la mia vita.

I due ragazzi ovviamente non sapevano che i loro rispettivi genitori avevano già pensato di farli conoscere e se si fossero piaciuti le avrebbero fatti sposare. I giorni passavano velocemente e felicemente, FORASTERIA continuava a studiare e scrivere lettere d''amore per RINALDO mentre RINALDO continuava ad allenarsi diventando ogni giorno sempre più bravo e sospirava d''amore per FORASTERIA.

Ma tutta questa felicità nei regni di ACQUAVIVA e di SARNANO veniva disturbata dalla strega CIMITERIA che nel suo castello circondata dall''oscurità e da animali brutti e tristi, attraverso la sfera di cristallo vedeva tutto. La strega cacciata molti anni prima dai due regni preparava la sua vendetta.

Quella notte con la sua sfera di cristallo, inquadrò FORASTERIA e pronunciò questo terribile incantesimo: "Coda di rospo nello scrigno, che FORASTERIA diventi un cigno" e appena disse queste parole una nuvola circondò FORASTERIA che si trasformò in un bellissimo cigno e in tutto il regno si sentì l''agghiacciante risata della strega HAAAAA HA HA HA!

La risata della strega CIMITERIA fu sentita da tutti gli abitanti di ACQUAVIVA e anche a SARNANO. Le voci viaggiarono veloci e immediatamente si seppe che al posto di FORASTERIA fu trovato un cigno bianco che piangeva. I genitori di FORASTERIA impallidirono e piansero insieme al cigno che fu portato con tutti gli onori al lago di ACQUAVIVA.

Il cigno piangeva disperato pensando al bel RINALDO DEI BRUNFORTE che non avrebbe più potuto sposare. "Ah come sono sfortunata!" si lamentava ed i suoi lamenti richiamarono il suo migliore amico il gabbiano FLIK.

Il cigno gli chiese: "insieme allo scoiattolo GIOK corri a cercare RINALDO, digli di scovare la strega e di spezzare l''incantesimo!"
La strega purtroppo aveva ascoltato queste parole, perciò immediatamente mandò il cavaliere nero MESSER ROCCO nel regno di Sarnano a sfidare a duello RINALDO.

Quella marrina RINALDO si stava allenando con il suo amico Ezzelino quando all''improvviso vide una figura, si voltò e chiese "chi è mai". "Sono il cavaliere nero MESSER ROCCO e sono venuto a sfidarti". I due si scagliarono tra loro senza tregua.

Le scintille si staccavano dalle spade e la polvere si alzava, Ezzelino cercava di aiutarlo ma RINALDO preoccupato per lui gli disse: "Riuscirò a sconfiggerlo da solo". Durante il duello arrivarono FLIK e GIOK, gli amici di FORASTERIA, e gli urlarono "presto, devi rompere l''incantesimo che imprigiona FORASTERIA! Corri a salvarla!"

RINALDO urlò: "ADESSO CAPISCO TUTTO!" e con una mossa che aveva imparato da suo padre sconfisse il cavaliere nero e lo imbavagliò, poi comandò ad Ezzelino: "Preparami il cavallo, devo andare a sconfiggere quella malvagia strega CIMITERIA", il fedele Ezzelino gli rispose "Ti preparo immediatamente Fulmine, il tuo cavallo più fidato".

Montò in sella a Fulmine. RINALDO risplendeva, correndo a perdifiato verso il castello di CIMITERIA. Era furioso, la sua bontà gli impediva di pensare che una strega potesse far del male ad unacreatura così dolce e così buona come FORASTERIA. In un battibaleno raggiunse il buio castello della strega e la chiamò: "Cimiteria, vieni fuori Vecchia Megera! Ho un conto in sospeso con te!"

CIMITERIA uscì immediatamente, lanciò maledizioni sul cavaliere nero che non era riuscito nella missione affidatagli. Ingaggiò un terribile duello con RINALDO scagliandogli fumi fango fuoco, ma RINALDO con la sua spada rispondeva ad ogni attacco.

La lotta sembrava non finire mai quando all''improvviso un urlo agghiacciante si sollevò dal castello della strega. RINALDO DEI BRUNFORTE aveva sconfitto la strega CIMITERIA con la sua lunghissima lancia. Dalla sfera di cristallo RINALDO vide una grandissima nuvola che avvolgeva il cigno e poi tutt''a un tratto da questa nuvola uscì FORASTERIA più graziosa e bella di prima.

Finalmente RINALDO e FORASTERIA si incontrarono. RINALDO fece salire la sua dolce FORASTERIA su Fulmine e la portò nel castello degli ACQUAVIVA, dove davanti al padre RINALDO e madonna ELENA la chiese in moglie.
Il Duca e la Duchessa accettarono e i due ragazzi coronarono il loro sogno d''amore e si abbracciarono commossi.

Per festeggiare il matrimonio fu organizzata una grande cena dentro la Fortezza, con giochi, trampolieri, mangiafuochi, musiche, danze e cibarie di ogni tipo, la più patagruelica di tutte e vissero per lunghi anni felici e contenti con i loro OTTO figli.

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L''ASSOCIAZIONE PALIO DEL DUCA, oltre alla rievocazione storica di ogni anno, porta avanti diverse iniziative culturali legate alla storia ed alle risorse artistiche di Acquaviva.

Tra le iniziative culturali realizzate dall''Associazione, citiamo:
- Premio Benemerito Sponsalia
- Manifestazioni varie e giornate della storia
- Serate culinarie
- Presepe con costumi storici grandezza naturale del 1300:"LA NATIVITA'' ".
- Presepe storico con movimento meccanico ambientato in Terra Santa
- Dipinto de L''Albero Genealogico della stirpe dei Brunforte dal 945 al 1234 quando Rinaldo dei Brunforte sposa Forasteria degli Acquaviva. Ricerca storica di Gabriele Cavezzi, Dipinto: Compagnoni Prof. Nello.  

CONCERTI DI MUSICA CELTICA

Sempre attenta agli aspetti culturali che riguardano il periodo storico al quale si riferisce la rievocazione "Sponsalia", l''Associazione Palio del Duca ha proposto e continua a proporre delle serate dedicate alla musica celtica.
Si tratta di una musica popolare che affonda le sue radici nel IV secolo a.C., quando i Gaels (Celti che parlavano il gaelico) invadono l''Irlanda, portando con loro un''arpa di avanzata concezione, che è diventato da allora in poi l''emblema del paese.
Quando, nel 1170, i Normanni invadono l''isola apprezzano inizialmente la musica del luogo, a tal punto che il bardo, il trovatore locale, divenne altrettanto popolare nei castelli normanni quanto lo era nelle fortezze gaeliche.
Nel 1175 Enrico II d''Inghilterra estende la sua sovranità a tutta l''isola e vengono emanati violenti decreti contro poeti e musicisti, ed è forse in questo momento che la musica in Irlanda acquista i caratteri di identità nazionale che oggi conosciamo. Da allora ha sempre seguito le sorti del suo paese.
Gli strumenti che caratterizzano la musica irlandese sono l''arpa, il whistle, il violino e il bodhràn. Basta ascoltare poche note per riconoscerla: l''impostazione della voce, il ritmo, gli arrangiamenti semplici riportano immediatamente ai luoghi in cui questa musica è nata e vive ancora, perché non è stata riscoperta come è accaduto con tante altre musiche folk, semplicemente non è mai morta.
Le serate, che si sono svolte all''interno della fortezza di Acquaviva, riscuotono grande successo, così è nata l''idea di continuare a proporle anche nelle prossime edizioni di "Sponsalia",diventando un appuntamento fisso con queste meravigliose sonorità.

STUDI e APPROFONDIMENTI

I BACINI DI SAN ROCCO
Con il nome convenzionale di "bacini", apparso per la prima volta nel ''700, vengono comunemente indicate le ceramiche usate a scopo ornamentale sulle facciate degli edifici -in prevalenza religiosi- costruiti dall''XI al XIV secolo nelle località dell''Italia centro settentrionale.

Le più antiche sono state importate dalle terre dell''Islam che si affacciano sul Mediterraneo: Anatolia, Siria, Egitto, Libia, Algeria, Marocco e Spagna; in Italia, infatti, non era amcora nota la tecnica della maiolica invetriata tanto che le stoviglie erano realizzate con materiali poveri quali il legno o il nudo cotto.
Seppure venalmente modesti, questi prodotti ceramici dovettero apparire quanto mai seducenti ai mercati occidentali e la loro bellezza li fece ritenere degni di ingemmare le severe architetture romaniche. Si è ipotizzato che essi rappresentino trofei di guerra portati dai crociati, offerte votive, simboli propiziatori, ma è molto probabile che, invece, siano stati acquistati perché utili, belli, a buon mercato e perché costituivano una novità per il mondo occidentale.

Nel corso del XIII secolo le ceramiche d''importazione si vanno rarefacendo nelle nostre chiese perché vengono sostiuite da quelle di produzione dell''Italia meridionale e della Sicilia in cui, all''elemento puramente decorativistico costituito da motivi floreali e geometrici, si aggiunge quello simbolico proprio del mondo cristiano.

I "bacini" di S. Rocco appartengono, appunto, a questo secondo periodo. In origine erano dodici, incastonati sotto gli archetti ciechi della facciata, ma la metà di essi è andata perduta.
Il primo -da sinistra, dei superstiti- è il più semplice sia nel colore sia nel disegno del motivo cruciforme; il secondo, incorniciato da rametti con fiori e foglie monocromi, presenta una scrittura abbreviata (forse il cartiglio della croce - INRI-); il terzo è una ceramica in bruno e verde con simboli centrali circondati da motivi geometrici simili a quelli delle formelle magrebine; nel quarto è raffigurato un timone -simbolo della barca della chiesa- racchiuso da fiori stilizzati; il quinto è, per fattura, decorazione e cromatismo, affine alla terza formella. Il sesto ed ultimo è identico al secondo.
Nella nostra provincia edifici abbelliti con i "bacini" si trovano in Ascoli, a Fermo, a Ripaberarda e, appunto, nella chiesa di S. Rocco di Acquaviva Picena.

LE CICOGNE
I ferri da finestra dei secoli XIV e XV un giallo d''arredo urbano.

Edifici dei sec. XIV e XV conservano ancora dei caratteristici ferri sporgenti, c.d. cicogne, di foggia diversa, a volte molto elaborati e a volte semplicissimi, robusti, atti a sostenere un grosso palo di legno orizzontale, la cui presenza è testimoniata da molte opere pittoriche coeve.
La funzione di queste cicogne non sembra certa: alcuni studiosi ritengono che il palo servisse per sostenere delle tende, altri per mettere i filati di lana tinti ad asciugare, altri . per stendere al sole le lenzuola e materassi, altri per appoggiarvi stendardi durante feste o processioni, altri per appendervi gabbie per uccelli, altri per farvi posare i piccioni, altri per asciugare semplicemente i panni lavati.
Nessuna di queste tesi trova un riscontro attendibile dall''esame tecnico e tipologico dei ferri; né le fonti iconografiche permettono di avere un''idea sicura sull''uso effettivo delle cicogne.
Un giallo vero e proprio, quindi, che ha suscitato un''indagine condotta sulla scorta di numerosi riscontri pittorici e sulla catalogazione dei tipi presenti nel maceratese, nell''ascolano e, in genere, nell''Italia centrale. Come "testimoni", molti esperti di storia dell''architettura si sono rivelati poco attendibili, così come molti libri consultati hanno '' rivelato sovente una superficialità poco lodevole.
L''indagine - che, per amore di paradosso, si vuol denominare preliminare - porta ad un esame critico di ogni tesi avanzata. Nulla di più. Ed è gia molto, perché "ciò che in realtà cerchiamo è l''emozione della caccia: non dobbiamo essere scusati se la condu - ciamo male o stupidamente. Il fatto di non riuscire a catturare la preda è una questione diversa. Siamo nati per ricercare la verità; possederla spetta a un potere più grande" (Montaigne). Restano il fascino del mistero delle cicogne e l''invito a visitare località belle e sperdute dell''alto maceratese, alla loro ricerca.
Sopravvivono solo le mensole, che testimoniano la primitiva presenza di Cicogne in ferro, scomparse con gli anni.

CONVEGNI

"FEDERICO II E GLI ACQUAVIVA"
In tale occasione è stato ricordato lo straordinario rapporto tra l''Imperatore e la nostra terra, un rapporto motivato non solo da ragioni strategiche, ma anche da un saldo legame affettivo. Gli storici e gli esperti convenuti hanno mostrato, attraverso i documenti di provenienza diretta dell''Imperatore, ancora oggi custoditi gelosamente negli archivi pubblici e privati della regione, l''interesse che lo Splendor Mundis ebbe per le Marche, considerate un importante corridoio di collegamento tra i territori germanici, l''Italia del Nord e le terre meridionali, conteso alla curia romana a suon di lotte, concessioni di benefici, nomine ed investiture.

Tra i tanti documenti Federiciani esaminati, in uno in particolare, redatto nel Febbraio del 1249 e tuttora conservato presso l''archivio comunale di Fermo, Federico II concede a Rainaldo di Brunforte di ricevere in soggezione volontaria terre e singole persone della Marca che volevano tornare alla fedeltà imperiale". E'' ovvio, dunque, che la famiglia degli Acquaviva, fedele alla causa filoimperiale, attraverso la lungimirante politica matrimoniale che unì Forastéria, figlia di Rainaldo di Acquaviva, a Rainaldo di Brunforte, rafforza la propria posizione ed il proprio legame con l''Imperatore.

Tuttavia, subito dopo la morte di Federico, la corte pontificia, ben lieta di assicurarsi l''amicizia di uno dei più potenti feudatari, riconfermava al Brunforte i suoi benefici ed il 24 aprile 1251 riconsceva legittimi i possedimenti delle Marche e dell''Abruzzo, pervenutigli dalla moglie Forastéria e dalla cognata Elena.

Tra vicende alterne, che videro Rainaldo schierato di nuovo dalla parte ghibellina, si chiuse definitivamente l''epoca sveva nelle Marche, un secolo e mezzo della nostra sotria che grazie a questi preziosi documenti abbiamo potuto ricostruire e rivivere. 

"LA FORTEZZA DI ACQUAVIVA: UN MATRIMONIO CON LA STORIA"
Convegno su un documento rinvenuto dal Prof. Claudio Severi presso l''Archivio di Stato di Milano, Fondo Sforzesco.
Introduzione del Prof. Gabriele Cavezzi:
"Nell''anno 1443, Fracesco Sforza, proseguendo nella sua campagna di conquiste nelle terre dello Stato della Chiesa, giunse a Fermo dove i priori, ammaestrati dagli episodi di violenza messi in pratica al condottiero lombardo in alcuni castelli della Marca settentrionale, non opposero resistenza e gli consegnarono le chiavi della città. Egli più tardi vi condurrà sposa la giovane Bianca, figlia del duca di Milano, Filippo Maria Visconti.
In seguito fu costretto a delegare il fratello Alessandro nel governo del fermano, per occuparsi di altri problemi di difesa e di occupazione nei territori tra Romagna, Marche ed Abruzzi. In questo periodo si inquadra il documento riprodotto e trascritto, il cui originale è conservato presso l''Archivio di Stato di Milano. Si tratta di un inventario delle armi e delle scorte esistenti nella "rocca" di Acquaviva, redatto contemporaneamente per la rocca del Girfalco di Fermo, i due baluardi più rappresentativi del contado.
L''importanza della fortezza di Acquaviva, ribadita a più riprese tra la fine del XV secolo e metà del XVI con provvedimenti atti ad assicurarne la guarnigione di truppa e la funzionalità militare, con lavori di potenziamento strutturale e di radicale trasformazione, trova in quest''atto una rara testimonianza sul ruolo strategico assolto anche nei periodi precedenti."

UNA NUOVA INIZIATIVA: Nozze medievali sognando Sponsalia
Nuova iniziativa dell''associazione "Palio del Duca", che organizza nozze con banchetti tipici del 1300, sempre dietro preventiva autorizzazione del comune. Se siete alla ricerca di un''esperienza originale per il giorno del fatidico "Sì" l''Associazione Palio del Duca vi offre la possibilità di immergervi per un giorno nel mondo medioevale di Sponsalia.

Per ulteriori informazioni: Segreteria dell''Associazione Palio del Duca -
via San Rocco n° 7 - Acquaviva Picena (AP) - Italia - tel- 0735-764115
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - http://www.sponsalia.com - http://www.paliodelduca.it

La Federazione Italiana Giochi Storici ha riconosciuto al Palio del Duca l''accurata origine storica della manifestazione oltre alla correttezza espressiva dei costumi e degli altri aspetti inerenti la Rievocazione storica del gioco stesso. La F.I.G.S. è associata alla Confédération Européenne des Fêtes et Manifestations Historiques.


Gli eventi, le date, i luoghi risultano comunicati dagli Organizzatori delle singole iniziative. Le manifestazioni elencate potrebbero subire delle modifiche delle quali Taccuinodiviaggio.it non si assume la responsabilità.

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