Eventi

È tradizione di tutti e quattro i comuni dell’Amiata senese inscenare per il venerdì santo una giudeata, o processione con il trasporto del Cristo morto. A Radicofani, Castiglion d’Orcia, Piancastagnaio e Abbadia San Salvatore l'evento è un appuntamento che conserva spesso un sapore mistico di sacra rappresentazione e colpisce per la suggestione della messa in scena, per le splendide scenografie naturali (i quattro borghi amiatini), per l’illuminazione a torce e fiaccole, per il coinvolgimento silenzioso del pubblico, ma anche per il valore spirituale che la rappresentazione assume agli occhi di alcuni partecipanti.

Fino a qualche anno fa, tali rappresentazioni erano spesso anche cruente: non di rado vi prendevano parte, come in certi paesi del sud d’Italia, fustiganti e penitenti. Oggi si tratta invece di semplici processioni, vuoi con rielaborazioni sceniche del racconto evangelico – come ad Abbadia e Piancastagnaio – vuoi semplicemente come funerale del corpo del Cristo, di solito accompagnato da incappucciati delle varie associazioni di Misericordia.

Velati e scalzi sono i portatori delle tre croci di Piancastagnaio, in una delle giudeate più coinvolgenti della zona; mentre a Radicofani i membri delle varie associazioni di misericordia si distinguono per i colori delle vesti, ora nere ora rosse. Ad Abbadia, la processione si arricchisce non solo di soldati romani a cavallo, ma anche di una messa in scena della via crucis, con tutti i personaggi della passione.

A Castiglion d’Orcia, infine, processione con le effigi settecentesche di Gesù morto e della Madonna addolorata. Partecipano gli uomini della Misericordia nella veste storica e la banda musicale “La Castigliana”. Le vie del paese sono illuminate da fuochi e torce.

La giudeata di Radicofani

Tra le più suggestive in assoluto delle celebrazioni della settimana santa, è senz’altro la giudeata di Radicofani, una delle più antiche e senz’altro più belle dell’intera Toscana. Da non perdere giovedì e venerdì.

L’evento inizia la sera del giovedì santo, con la messa che rievoca l’ultima cena e l’apertura del sepolcro del Cristo. Segue una processione di penitenza, detta “buia” proprio perché commemora la morte della divinità, alla quale partecipano i 12 fratelli della congregazione di Sant’Agata, in cappa rossa, e i 12 membri della confraternita di Misericordia, in cappa bianca. Il numero 12 rievoca naturalmente quello degli apostoli.

Più luminosa e proiettata verso la resurrezione è invece la processione del venerdì santo che parte verso le 21.30 dalla chiesa di San Pietro, con il cadavere del Cristo portato da quattro scalzi incappucciati in cappa nera, seguiti dalle due congregazioni in cappa rossa e bianca, dalle donne dolenti, dalle riproduzioni della deposizione e della pietà. Culmine dell’evento è qualcosa di unico al mondo: l’arrivo della processione alla chiesa di Sant’Agata dove avverrà l’adorazione del Calvario: un apparato di straordinario fascino viene costruito tutto attorno allo splendido altare di Andrea Della Robbia: una parete di bosso arricchita di 750 luminarie allegoriche. Uno spettacolo davvero unico.

La Pasqua di Abbadia San Salvatore

I riti della Pasqua abbadenga cominciano il martedì della settimana santa, con un via crucis in anteprima e proseguono fino alla domenica di resurrezione con svariati eventi. Partecipano attivamente ai riti religiosi i ragazzi delle scuole elementari e medie.

Il giovedì santo, alle 17.30 si tiene la messa In Coena Domini con la tradizionale lavanda dei piedi e alle 21 adorazione comunitaria nella cripta. A seguire, visita dei sepolcri in tutte le chiese di Abbadia San Salvatore (Madonna del Castagno, Abbazia, Santa Croce, San Leonardo, Remedi). Venerdì, celebrazione della Passione alle 17.30 e processione alle 20.30. Sabato, alle 15.30 benedizione delle uova al monastero, alle 16 benedizione delle uova alla chiesa della Madonna del castagno e alle 22 inizio della liturgia della veglia pasquale. Infine, domenica di Pasqua, alle 10.30, messa solenne animata dai bambini e dai ragazzi della catechesi.

Il momento clou è naturalmente la Giudeata del venerdì santo, che ha origini molto antiche anche se per lungo tempo fu sospesa. La Pro Loco di Abbadia, con il lavoro appassionato di tutti i volontari, la ripescò una decina di anni fa, ne affidò la cura artistica allo scrittore e regista Roberto Fabbrini e la rimise in scena ricostruendone ogni particolare: dai soldati romani a cavallo ai vari episodi e personaggi (il Cristo, la Madonna, Ponzio Pilato, la Veronica e così via) della Passione. I sacerdoti aprono il corteo con il corpo del Cristo e l’effigie della Madonna addolorata, mentre a conclusione i bambini portano i simboli della passione o rievocano le schiere angeliche. Sempre attivissima, sin dai tempi più remoti, la Misericordia, che ha una parte fondamentale nello svolgimento dell’atto sacro pasquale: ai suoi membri è affidato infatti il trasporto della salma del Salvatore, una scultura lignea molto pregevole che viene conservata da centinaia di anni da un privato cittadino. Partecipa naturalmente, con un luttuoso accompagnamento musicale, la Filarmonica Puccini. Alla fine della processione, all’interno della chiesa di Santa Croce, letture e meditazioni.

Per informazioni:

Agenzia Per Il Turismo Amiata - Via Adua, 25 - 53021 Abbadia San Salvatore (SI) –
Tel. 0577/775811 - Fax 0577/775877 - Numero Neve 0577/775858
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.amiataturismo.it  


Gli eventi, le date, i luoghi risultano comunicati dagli Organizzatori delle singole iniziative. Le manifestazioni elencate potrebbero subire delle modifiche delle quali Taccuinodiviaggio.it non si assume la responsabilità.

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