Alla Fundación MAPFRE, Sala Recoletos, Madrid, una mostra, curata da Jean-Louis Prat, e prodotta dalla Fundación stessa in collaborazione con il Grimaldi Forum Monaco che ne ha concepito il progetto originale in 2015.
La mostra Da Chagall a Malevich: l’arte in rivoluzione riunisce i capolavori degli artisti che all’inizio e durante il XX secolo ruppero con i canoni artistici del tempo anticipando la modernità come mai si era visto in Russia fino ad allora.
Diventarono in tal senso dei precursori e proposero un nuovo modo di vedere, concepire e rappresentare la realtà mentre a Parigi come a Berlino, Mosca o San Pietroburgo continuava a predominare uno stile accademico che piaceva sempre meno ai giovani artisti. Con la comparsa dell’elettricità, della ferrovia, dell’automobile oltre che di nuove forme di comunicazione che implicava.
Nel 1898 in Che cos’è l’arte? lo scrittore russo Lev Tolstoj presentava le sue personali considerazioni sulla sua epoca e sul futuro. Secondo lui gli artisti del futuro non faranno più parte come oggi di una determinata classe sociale; saranno artisti tutti coloro che sono capaci di realizzare una creazione artistica. “Allora tutti potranno essere artisti”.
Già sotto Napoleone III nel 1874, il Salon des Refusés (Salone dei Rifiutati) di Parigi presentava le novità e le preoccupazioni dei pittori impressionisti che desideravano trasformare la pittura in un nuovo inno alla libertà. Iniziarono a emergere dei nomi sconosciuti che oggi sono indissolubilmente legati alle innumerevoli scoperte che caratterizzarono l’inizio del XX secolo non solo nel campo della letteratura, della musica e della danza ma anche delle arti visive. Suoni, parole, forme… Tutte le idee preconcette vennero allora rimesse in discussione man mano che le innovazioni prendevano le distanze da una società rigida e arcaica.
Numerosi artisti russi all’inizio del XX secolo visitarono la Francia, così come molti artisti francesi ricercarono nuovi approcci estetici nella Russia eterna. Gli scambi di idee furono intensi, gli artisti si influenzarono a vicenda, nacquero scuole e movimenti che catalizzarono tutta l’energia e la ricchezza creativa dei primi anni del nuovo secolo: l’impressionismo, il cubismo, il futurismo, il cubofuturismo, il raggismo, il suprematismo e il costruttivismo, tutte queste forme di rappresentazione fino ad allora sconosciute avevano ormai un nome.
Questa mostra che fin dal titolo ci parla di artisti di chiara fama come Malevich, comprende anche opere di altri ventisette grandi artisti tra cui Natalia Goncharova, Liubov Popova, El Lissitzky, Jean Pougny, Aleksandr Rodchenko e molti altri.
La mostra è corredata da un catalogo illustrato con i saggi del curatore Jean-Louis Prat, Eugenia Petrova e Jean-Claude Marcadé, oltre alle biografie e a una cronologia a cura di Caroline Edde.
(Kazimir Malévich Suprematismo, 1915-1916, Museo de Arte Regional de Krasnodar en honor a F. A. Kovalenko, con la colaboración del Museo Estatal y Centro de Exposiciones ROSIZO©Kazimir Malévich ©Museo de Arte Regional de Krasnodar en honor a F. A. Kovalenko, con la colaboración del Museo Estatal y Centro de Exposiciones ROSIZO)