nuovo concept store lavazza all aeroporto di capodichino 01

Centotrenta anni di storia ben portati e un format che continua ad essere vincente. Il brand nato a Torino oltre un secolo fa, oggi Lavazza Coffee Design, apre un nuovo punto vendita all'interno di un aeroporto italiano, il quindicesimo. Una sfida, perché il taglio del nastro dell’ultimo concept store è avvenuto proprio a Napoli, la città dove il caffè incarna perfettamente lo spirito della pausa, come ha dichiarato Cristian Biasoni, Ceo di Chef Express il giorno dell’inaugurazione: «Portiamo proprio qui, nella patria del caffè, un format internazionale, il Lavazza Coffee Design, che ha già riscontrato grande successo in altri paesi In una città dove il caffè incarna perfettamente lo spirito della pausa abbiamo sviluppato una partnership in grado di elevare ulteriormente questa percezione per fare della sosta un momento imprescindibile del viaggio».

La nuova apertura conferma la strategia aziendale che mira a consolidare ulteriormente la propria presenza nel canale aeroportuale, in cui si registrano importanti volumi di traffico grazie anche ai flussi turistici che hanno ripreso vigore superando i livelli prepandemia. In particolare, l’aeroporto partenopeo ha registrato negli ultimi anni uno sviluppo importante, confermandosi motore strategico per la crescita del sistema economico territoriale e quarto aeroporto italiano per traffico passeggeri, superando i 12 milioni di viaggiatori nel 2023, con una crescita del 13,5% sul 2022 e del 14% rispetto al 2019.

nuovo concept store lavazza all aeroporto di capodichino 03

Ispirato ai Flagship Store Lavazza di Londra e Milano lo store Lavazza Coffee Design di Napoli si trova al primo piano dell’area partenze dell’aeroporto di Capodichino, prima dei controlli di sicurezza ed è accessibile a tutti, sia passeggeri che accompagnatori che possono così immergersi a 360 gradi nel mondo del caffè Lavazza e concedersi un'esperienza espressione dei valori italiani. L’organico è di 25 addetti con un’ampia offerta non solo di caffè ma anche di eccellenze locali, come babà al rhum, sfogliatelle ricce e lisce, pastiera e altre delizie partenopee. Immancabile quindi anche la mozzarella di bufala nel reparto salato.

Al taglio del nastro, oltre al ceo di Chef Express era presente anche Gloria Bagdadli, marketing retail director di Lavazza, che ha parlato dell'ultima apertura in Arabia Saudita oltre alle quattro in altrettanti mall del Kuwait, e Andrea Mazza, Food Specialist & Trainer della Lavazza con anni di esperienza durante i quali ha istruito schiere di giovani oggi specialisti e ambassador della Lavazza nei vari store. Andrea Mazza ha presentato le varie declinazioni in cui servire il caffè: in infusione, oltre al bicerin torinese e sotto forma di caviale in omaggio alla cucina molecolare.

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Chef Express è la società che gestisce tutte le attività di ristorazione del Gruppo Cremonini, con oltre il 54% dei ricavi derivante dalle attività in concessione (stazioni, aeroporti e autostrade in Italia, e a bordo treno all’estero). In questo settore Chef Express è tra i principali operatori in Italia nel mercato dei buffet di stazione, con punti vendita in 54 scali ferroviari, è presente nel settore della ristorazione aeroportuale in 15 aeroporti italiani, e gestisce 57 aree di ristoro sulla rete autostradale italiana e sulle strade di grande comunicazione. Nel mercato della ristorazione a bordo treno Chef Express è leader in Europa con oltre 120 treni serviti quotidianamente in 5 Paesi Europei. Nel settore della ristorazione commerciale controlla direttamente le catene casual dining Roadhouse Restaurant, Calavera e Billy Tacos, mentre sviluppa in licenza altri marchi importanti come McDonald’s, Pret A Manger, wagamama e Panella. All’estero gestisce la catena anglosassone Bagel Factory.


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gambero rosso nuova guida pane e panettieri d italia 2025 01
Circa il 10% dei panifici censiti coltiva direttamente i propri grani, un segnale importante della crescente attenzione verso la filiera corta e la valorizzazione delle produzioni locali. E' quanto emerge dai dati nella nuova Guida Pane e Panettieri d'Italia 2025 del Gambero Rosso. Questo approccio permette di ottenere un pane che riflette un'identità precisa, il "terroir" come direbbe il maestro Davide Longoni - un vero legame tra il prodotto e il territorio da cui proviene. 

Annalisa Zordan, curatrice della guida, pone l'accento sull'importanza dell'olfatto e del gusto nella valutazione di un buon pane, oltre agli alveoli, spesso considerati un segnale di lievitazione perfetta. Sottolinea come gli alveoli non siano sempre un indice affidabile, soprattutto quando si utilizzano farine povere di glutine come la segale. Il Gambero Rosso invita quindi a riscoprire il valore del gusto come segnale di buona qualità.

Piero Gabrieli di Petra Molino Quaglia, main partner della guida, fa una profonda riflessione sul futuro della panificazione italiana, affermando che questa debba «recuperare le conoscenze e le competenze tradizionali, coniugandole con l'innovazione e la sperimentazione. Solo così sarà possibile preservare la ricca varietà dei pani italiani e costruire un futuro sostenibile per il settore».

Pane e Panettieri d'Italia 2025 è una preziosa bussola per gli amanti del pane buono, alla scoperta di fornai artigiani che ogni giorno, con passione e dedizione, portano sulle nostre tavole un pezzo d'Italia. La guida premia le eccellenze regionali con i Tre Pani, che crescono in maniera omogenea lungo tutto lo stivale, arrivando a 64 con 6 nuovi ingressi. Tra le new entry spicca il Lazio con due nuovi ingressi, seguito da Friuli-Venezia Giulia, Campania, Puglia e Sardegna, a testimonianza della vivacità del panorama panario regionale.

Tra i Premi Speciali, il riconoscimento di Panettiere emergente va ad Andrea Cirolla di Settecroste a Galatina (Lecce), premiato per la cura, la costante ricerca e il rispetto della biodiversità nei suoi pani, rigorosamente lievitati con pasta madre rinfrescata quotidianamente. La Bakery dell'anno è Stria Pane e Cucina a Reggio Emilia, che produce pani, focacce e lievitati dolci esclusivamente con farine di vecchi grani, biologiche e biodinamiche, macinate a pietra e lievitate con pasta madre. Infine, il premio Pane e territorio va a Farina del mio sacco ad Atessa (Chieti), che si impegna nella coltivazione e lavorazione del Frassineto, una vecchia varietà di grano autoctono.

Riconoscimenti che testimoniano il dinamismo e l'impegno della panificazione italiana nel coniugare tradizione e innovazione, preservando la ricchezza dei pani regionali e costruendo un futuro sostenibile per il settore.


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