Dal 15 al 17 settembre la Val di Fiemme ospiterà la 7° edizione del World Wellness Weekend 2023, l'evento internazionale che promuove il benessere psicofisico come stile di vita. Ai piedi delle Dolomiti si terranno tre giorni di eventi, talk ed esperienze rese uniche dall'impareggiabile bellezza di un territorio peculiare.
La Val di Fiemme è un distretto produttivo unico nel suo genere in Italia e nell'intero arco alpino, dove il benessere diventa motore economico, con aziende di rilievo internazionale specializzate in settori differenti – sport, food, wellness abitare e musica – ma tutte legate da una visione comune che mette al centro la cura della persona e il rispetto per l'ambiente.
In particolare, il territorio non solo rappresenta uno dei cardini dell'economia montana, ma corrisponde al fulcro del sistema identitario e valoriale dell'intera comunità. Un ecosistema con un equilibrio tanto fragile quanto potente, che ha sempre visto la convivenza tra uomini e natura in nome del rispetto reciproco e di una cura sapiente di tutti gli elementi che compongono un sistema fruttuoso e prezioso.
Per questo motivo, il tema scelto per questa nuova edizione è il bosco, il vero cuore pulsante della Valle. Il territorio fiemmese è un gigantesco polmone verde, dove il patrimonio boschivo amministrato dal 1111 dalle Regole locali della Magnifica Comunità di Fiemme oggi conta 60 milioni di alberi. Una distesa di foreste considerate tra le più belle ed estese dell'arco alpino e composte soprattutto da imponenti esemplari di abete rosso che forniscono un pregiato legno di risonanza già impiegato da Antonio Stradivari e da altri grandi maestri liutai del '600 e '700 e tuttora ricercato e impiegato per la costruzione di tavole armoniche per strumenti a corda - non a caso, in campo musicale è consuetudine definire la Val di Fiemme come la "Foresta dei Violini", una tra le poche foreste europee (una decina in tutto) da cui si può ricavare il legno pregiato con cui si fabbricano i violini e gli altri strumenti musicali. Ma il bosco è anche un luogo di ricarica emotiva e fisica, dove le possibilità di cimentarsi in escursioni e attività sportive nella selva e tra le cime al di sopra di essa corrispondono ad un motore di wellness psicofisico ed economico attraverso il turismo.
Il bosco e il suo prodotto d'eccellenza, il legno, sono il filo conduttore che collega e riunisce i valori identitari di numerose aziende locali, conosciute ormai a livello internazionale. Qui affondano le proprie radici Starpool, azienda leader mondiale nel mondo del wellness; La Sportiva, altra azienda che si è conquista un ruolo di primo piano nelle calzature e nell'abbigliamento outdoor, in particolare arrampicata ed alpinismo; Pastificio Felicetti, eccellenza del food che ha saputo andare incontro alle richieste dei consumatori più esigenti e dei professionisti della ristorazione; e Fiemme Tremila, realtà che da 30 anni produce pavimenti ed arredi in legno, secondo rigorosi criteri improntati alla biocompatibilità e salubrità.
Il concetto di radicamento delle aziende sul territorio di Fiemme sarà anche il tema della terza edizione "Dolomites Well-Being Summit 2023", l'evento di apertura del World Wellness Weekend. Anche quest'anno l'evento sarà condotto dalla giornalista Maria Concetta Mattei e verterà sull'importanza del valore aggiunto che questo legame porta in termini sociali, economici, di opportunità ma anche di sfide. Un radicamento che non si ritrova meramente nella forma finale del prodotto, ma che risiede nell'approccio con cui un'azienda affronta il processo di produzione. Ciò significa prestare attenzione all'impatto sociale dell'azienda sul territorio, fissare standard di eccellenza sostenibili, e soprattutto porre sempre al primo posto la comunità e il benessere collettivo; ciò significa rinnovare costantemente l'impegno per una attività imprenditoriale legata al territorio a doppio filo: da un lato sviluppare il tessuto economico della valle, dall'altro restituire alla valle stessa i benefici dello sviluppo economico, minimizzando e compensando l'utilizzo delle risorse energetiche per garantire la longevità sostenibile dei modelli economici in questo equilibrio delicato fatto di ambiente e comunità.
Ed è grazie alla voglia di avere un impatto positivo sulla propria comunità che nel 2021 nasce la Fondazione Fiemme PER, realtà che prende il via da un'iniziativa di soggetti privati e collettivi che hanno sede ed attività in Val di Fiemme in un'ottica di cooperazione volta a contribuire al benessere, alla qualità della vita, e in ultimo all'attrattività dell'area vasta in cui sono insediate. Obiettivo della Fondazione è quello di dialogare e collaborare con le istituzioni pubbliche, l'università, la scuola, gli istituti di ricerca, al fine di rafforzare una logica di sistema di area vasta, grazie alla condivisione dei saperi con altre realtà che lavorano sul piano dell'intraprendenza di comunità, con particolare riferimento alla dimensione alpina e più in generale delle montagne. Il raggiungimento di tali obiettivi è possibile proprio grazie a tavoli di lavoro composti da giovani della valle, aziende, professionisti, enti, associazioni e cittadini che hanno già avviato attività legate al tema dell'abitare, della transizione ecologica e al tema dell'energia (su tutte lo studio e la creazione di una Comunità Energetica Rinnovabile -CER) così come attività legate alla formazione sui temi della sostenibilità.
Info: World Wellness Weekend (visitfiemme.it)
Foto ©Gaia Panozzo
Si è svolta a Roma la 44a edizione del Congresso SIME. Focus su: No alla medicina estetica ‘trasformativa’ La nuova tendenza è il ‘new natural’. Il medico estetico sempre più paladino dell’eleganza, contro le derive e gli eccessi spesso esibiti sui social
Attualmente è boom di richieste di trattamenti estetici non invasivi (o mini). Anche le influencer continuano a fare la loro parte da tutte le piattaforme social, promuovendo, come sirene digitali, una serie trattamenti (soprattutto le new entry tra nuove procedure e tecnologie) dei quali sono spesso dirette testimonial, dando luogo ad un effetto ‘copycat’ (imitazione) sconvolgente e spesso improbabile. I loro profili sono sempre più vere e proprie vetrine per tecniche e trattamenti anti-aging, sdoganati e accettati da tutti gli strati sociali e a tutte le età e considerati ormai parte integrante delle routine di bellezza. Al punto che ormai, girare per negozi, palestre o feste con i ‘segni’ di un trattamento estetico ancora freschi non è più qualcosa da nascondere, ma addirittura da esibire come ‘accessorio’ da trend-setter. Insomma, il problema down time (cioè l’intervallo di tempo necessario per poter tornare alla vita sociale senza ‘segni’, dopo un trattamento estetico) per i trattamenti estetici, sembra archiviato mentre esibire le ‘prove’ di una certa consuetudine con il medico estetico, ormai fa decisamente tendenza.
«La medicina estetica – ha dichiarato il professor Emanuele Bartoletti, Presidente della Società Italiana di Medicina Estetica SIME – sta andando sempre più verso una ‘medicina di trasformazione’. Ma questo è profondamente sbagliato. La medicina estetica non deve trasformare, ma correggere i difetti che via via si presentano, oltre eventualmente a quelli ‘costituzionali’. E dovrebbe limitarsi a questo appunto, a correggere i difetti. Non a trasformare un volto, non a portare un volto ad essere ‘un altro’. Purtroppo molte terapie, e spesso le vediamo pubblicizzate sui social, vengono effettuate con un intento ‘trasformativo’ e di questo siamo davvero molto preoccupati».
Tra l’altro si tratta di una tendenza tipicamente italiana, che non si riscontra a livello internazionale. Anzi. «Gli americani che sono stati i primi a ‘trasformare’ i visi delle pazienti – ha continuato il professor Bartoletti - adesso stanno tornando indietro; la nuova tendenza è proprio la ricerca di un effetto più ‘naturale’. L’opposto di quanto sta succedendo da noi insomma. Ma questa tendenza alla ‘trasformazione’ deve essere bloccata, sia educando i medici, che i pazienti perché può portare a risultati grotteschi. Anche se un trattamento è ben eseguito, se non è armonico, non risulta naturale. Nel nostro campo, le esagerazioni vanno assolutamente evitate. Spesso però notiamo che sui social vengono pubblicizzati risultati secondo noi del tutto inaccettabili soprattutto a livello delle labbra, su pazienti che non avrebbero alcun bisogno di aumentare il volume, ma eventualmente solo di distenderle e che finiscono invece per essere stravolte, alla ricerca di un cosiddetto effetto ‘sexy’».
Decisamente ‘out’ anche i volti troppo ‘riempiti’ di filler, soprattutto a livello dello zigomo, nell’intento di ‘risollevare’ la cute. Questo sta portando molti a rivalutare il ‘lifting’ chirurgico tradizionale. «Con le nuove tecniche – ha sottolineato il professor Bartoletti - il lifting chirurgico dà risultati molto più naturali di questi visi che tendono ad essere riempiti in maniera esagerata nell’intento di ottenere un effetto lifting. Una sessione del nostro congresso è stata organizzata proprio per ribadire quali sono i limiti della medicina estetica che non devono essere superato e quando è giusto lasciare il passo all’intervento del chirurgo estetico».
Si è parlato anche della responsabilità che il medico estetico ha nell’educare, correggere le aspettative degli aspiranti pazienti e fare debunking rispetto alla maggior parte delle (fake) news che viaggiano sui social. E a questo proposito, si registra negli ultimi tempi una presenza sempre più importante di medici sulle piattaforme social che, oltre ad auto-promuoversi, contribuiscono a fornire info certificate sui vari trattamenti e sulle realistiche aspettative di successo degli stessi. È chiaro che un medico non può comunicare con il linguaggio delle influencer, ma può sfruttare i social media per informare ed educare ad una narrativa della medicina più ‘ortodossa’ e corretta. Monitorare e presidiare i social, secondo molti professionisti della medicina estetica è insomma non solo utile, ma necessario al limite del doveroso - per evitare che questi spazi siano occupati da personaggi che, pur non avendo alcuna competenza e titolo, si impongono come punti di riferimento per tanti.
Dunque il Medico Estetico si pone al crocevia di questi mondi in ausilio e in supporto alla ricerca della bellezza globale e al prendersi cura del paziente a 360° gradi; questa bellezza ha a che fare sicuramente con la prevenzione, ma anche con il mantenimento e la gestione dei processi di invecchiamento accompagnata alle eventuali piccole o talvolta non piccole correzioni che devono però sempre avere come obiettivo il raggiungimento dell’equilibrio delle forme e dei volumi oltre che della ricerca dell’eleganza, sempre in ampio perimetro di sicurezza per il paziente.
Restituire fiducia in sé stessi, nel proprio aspetto, nella propria femminilità significa ridare alla bellezza la sua verità ed è questa la principale missione della Medicina Estetica.
https://www.lamedicinaestetica.it/