Incontri D'Autore

 
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Spirito nomade

Se la nostra penisola con le sue celebrazioni del 150° dell'Unità d'Italia ha già iniziato lo scorso anno con un'anteprima di eventi,è questo anno vede un calendario ancora più denso di manifestazioni, convegni e congressi, mostre e rievocazioni storiche, tour storici e culturali, e tra le più belle mostre visitate quella fotografica di Tiziana e Gianni Baldizzone, a Torino, offre un viaggio ai confini dei deserti di sabbia, erba e neve!

"Spirito nomade, uomini dei deserti di sabbia, erba e neve" è il titolo di un avventuroso viaggio con i popoli dei pastori nomadi che vivono sparsi in luoghi diversi del nostro pianeta. Un modo diverso di vivere non solo nel loro mondo, ma anche di convivere con il resto del pianeta.
Una vita diversa da quella frenetica e ossessiva a cui siamo abituati dalla sedentarietà monotona di agi e modernità, molto diversa da quella dei popoli nomadi la cui esistenza si basa sullo spirito della collettività e dei valori comuni che li legano alla necessità di una convivenza in stretto legame tra di loro e in simbiosi con le forze dell'universo e del luogo in cui vivono.

Attimi scanditi dal lento trascorrere del tempo, in bilico tra le calamità naturali e la visione di spiriti che sono portatori di gioie e dolori, spazi racchiusi nella sfera che unisce in modo indissolubile una comunità in uno stretto legame indispensabile per la sopravvivenza di un popolo che ha ancora un profondo legame con la terra e la natura.
Uomini "antichi" sopravvissuti come isole in mezzo alla cementificazione e ai computer, depositari di antichi saperi, dell'origine della Terra.
Attraverso suggestive immagini incrociamo i destini di questi uomini senza terra, senza confine, incontrandoli in un viaggio a ritroso nel tempo, in grandi spazi di arida sabbia di inospitali deserti, in lussureggianti praterie, in infiniti spazi di ghiaccio, ma ovunque li porti il vento sono i luoghi più inospitali della terra: uomini che sono l'esempio di quella straordinaria capacità dell'uomo di integrarsi con la natura ostile.

Come spiega la presentazione di Spirito nomade "La mostra " Frutto di un lavoro a lungo termine e di un'avventura umana che da oltre venticinque anni porta i Baldizzone nei territori nomadi - dai deserti di sabbia del Sahara, dei Gobi o del Thar alle distese erbose dei Changtang; dal Gran Nord siberiano alle steppe d'Asia Centrale . Popoli il cui profondo rispetto per la natura e la loro adattabilità ad uno stile di vita di disagi, li ha preservati dal mondo moderno permettendogli di vivere da millenni in ambienti ostili, in armonia con il mondo animale e quello vegetale, ma anche un mondo in cui all'ospite è riservato il dono piè prezioso e a lui è offerta la casa, il poco cibo e anche l'unica goccia d'acqua.
Questo è il mondo migliore, quello del rispetto dell'ambiente, delle relazioni umane e delle proprie tradizioni: non il nostro...

E per questo vorrei chiudere con le parole della presentazione dei questi popoli nomadi:
"Vivono in condizioni ambientali estreme; affrontano ogni giorno la mancanza d"acqua, le tempeste e il gelo o il caldo rovente; sanno leggere ogni segno del cielo e della terra; rispettano gli animali; si spostano continuamente per non impoverire il territorio; onorano l'ospitalità e praticano la solidarietà; sono frugali e fieri; educano i figli alla dignità, al coraggio e all'amicizia".

Si ringrazia la Fondazione Torino Musei per il materiale fornito.


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