Incontri D'Autore

Viaggio nella città dov'è nato il fiammifero e si disegnano fumetti...

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foto Matteo Saraggi

Siamo in Piemonte, in provincia di Cuneo e il nostro viaggio inizia da Alba, capitale delle Langhe e del "Tartufo". Seguiamo la superstrada per Barolo, risaliamo le dolci colline langarole e raggiungiamo Dogliani, cittadina adagiata ai piedi di una conca di colline coltivate a vite, dominata dalla parte alta, o borgo, detta Dogliani-Castello.
A caratterizzare Dogliani è l'originalità dello stile architettonico con cui Giovanni Battista Schellino, stravagante architetto vissuto nel 1800, costruà i palazzi e le chiese della città.
Dogliani è tutta da vedere, da scoprire, e allora iniziamo il viaggio dalla piazza del centro cittadino dove si trova la piè alta concentrazione di chiese, palazzi, musei e altre costruzioni, tutte opere dell'eclettico architetto, sostando sulla piazza Umberto I per visitare l'imponente parrocchiale dei SS. Paolo e Quirico, la più grande delle costruzioni.
Restiamo accanto alla Parrocchiale e sotto il portico che conduce al primo piano del Palazzo Comunale possiamo visitare l'interessante Museo Gabetti, ricco di reperti archeologici, dalla preistoria all'età Romana,è dal Medioevo al secolo scorso.
Ad incuriosirmi sono state le enigmatiche facce e teste che ricordano i mascheroni e le tètes coupèes, o teste di pietra, di impronta celtica.

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Il Museo, inaugurato nel 1983, è allestito in un edificio storico che fa parte del complesso monastico del Convento del Carmine che nell'epoca napoleonica venne destinato ad usi civili, prima come caserma, poi collegio, scuola, e infine sede comunale.
Nella sezione paleontologica si può vedere l'evoluzione geologica del territorio attraverso l'esposizione di fossili marini del Miocene. Seguono altri reperti, della preistoria e protostoria, reperti romani e altro materiale, come la ricca documentazione di stampe e documenti storici dal 1500 in poi e l'archivio storico con pergamene, libri, manoscritti, stampe e una bella raccolta di vecchie fotografie.
Interessante la riproduzione del filmato di Giovanni Tomatis, del 1923, della "Inaugurazione Tramvia Elettrica Dogliani-Monchiero". Si tratta di una composizione storica, curata dagli Amici del Museo "Gabetti", che ricostruisce la storia dell'avvenimento e porta la firma dello storico doglianese prof. Giuseppe Martino, di Mario Travaglio e Luigi Fresia. Il museo è collocato nel Palazzo del Comune ed è visitabile gratuitamente, anche su appuntamento: info museo tel. 017370990, biblioteca 017370210.
Accanto al Museo potrete visitare la "Bottega del Dolcetto"è situata negli scantinati dell'ex convento dei Carmelitani, del 1500, con una coreografica struttura interna a volta bassa.
Attigua alla Parrocchiale, troviamo la seicentesca cappella dell'ex Convento del Carmine con l'interessante "Museo degli Ex -Voto", una ricca collezione di tavolette votive che sono la testimonianza della devozione popolare, alcuni antichissimi risalgono al 1600 e presentano immagini con costumi medioevali.

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A pochi metri troviamo l'originale soluzione "tonda" della "Torre dei Cessi" anch'essa opera dello Schellino, chi non la conosce immagina si tratti di una torre medioevale, in realtà il suo scopo era ben diverso. Nel 1860 il Palazzo Comunale fu adibito a Deposito Militare della Fanteria insediata a Dogliani e la torre venne costruita per fronteggiare delle esigenze igieniche per la Caserma Militare. Collocata all'esterno, presenta tre piani fuori terra, ed è collegata al Palazzo Comunale tramite una passerella. Uscendo ci basterà svoltare l'angolo, percorrere poche decine di metri e ci troveremo dinanzi ad un'altra imponente costruzione stravagante, l'ex Ospedale Civico in tutta la sua coreografica composizione fantastica, tipico esempio di schelliniana elaborazione fantasiosa.
Torniamo sulla piazza ed entriamo nei vicoli della Dogliani vecchia. Percorriamo le viuzze del centro storico che ci riserva sorprese inaspettate con i suoi vicoletti, i cortili antichi, le insegne, i balconi in ferro battuto, i vecchi portoni e tanti altri sorprendenti scorci antichi. La parte vecchia è un fitto intricato percorso medioevale con le due porte di accesso, Porta Sottana e Porta Soprana, ad arco trecentesco, poste lungo le mura. Attraverso le strette vie giungiamo nella piazza Carlo Alberto, cuore del centro storico e proseguiamo sino alla piazza Confraternita dove troviamo la chiesa del Santo Nome di Gesù, eretta dai "disciplinati bianchi" e dai "confratelli neri", meglio nota come "Chiesa dei Battuti", tra il 1722 e il 1788.
Ripartiamo seguendo la strada per Bossolasco e prima di uscire dalla città troviamo il Santuario Madonna di San Quirico che all'interno conserva l'immagine miracolosa della "Gloriosissima Vergine", un gioiello di devozione, con numerosi ex voto di cui molti risalgono al seicento. L'immagine miracolosa, del XV secolo, rappresenta la Madonna mentre da il "latte finto" al Bambinello e con la mano sinistra sparge la sua benedizione e le grazie.

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Pochi metri e deviamo a sinistra verso Pianezzo per raggiungere Pier Giorgio Magliano in via Pianezzo 78, tel. 017371203, di Cascina Paian, un'oasi di emozioni racchiuse nel grande recinto di cinque ettari di terreno e bosco per la gioia di chi ama gli animali! Siamo in una proprietà privata dove vivono liberi decine di cervi, daini, camosci, stambecchi, un paradiso naturalistico di pace a cui ogni amante della natura può accedere ed avere "incontri ravvicinati" con gli animali che pascolano liberi e si avvicineranno senza timore...
In qualunque punto vi troviate basterà alzare lo sguardo per vedere sulla collinetta un'imponente quanto strana costruzione che sovrasta Dogliani dominandola dall'alto: è il Ritiro della Sacra Famiglia e la riconoscerete subito come opera dello Schellino, tutt'attorno Dogliani Castello, la parte vecchia di Dogliani, fa da splendida coreografia. Curiosa costruzione che io definisco "inquietante palazzina dai cento occhi".

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Riprendiamo il viaggio seguendo la strada che sale verso la parte alta della città. Salendo passeremo accanto alla bianca cappella dell'Immacolata dalla facciata simile al "Pantheon" e qui svoltate a sinistra ed entrate in Dogliani Castello. Sostiamo per una visita al piccolo borgo medioevale che domina sui tetti della città e sulle insolite costruzioni fantastiche. La stretta via principale conduce al piazzale Belvedere da qui oltre alla stupenda panoramica si può vedere un maestoso ippocastano secolare.
Dogliani-Castello è la parte più pittoresca di Dogliani con la caratteristica struttura del ricetto Medioevale ed è raggiungibile anche attraverso la rampa che conduce al passaggio coperto di Porta Gabetti, oppure attraverso la passeggiata panoramica sotto il castello. All'interno conserva i resti delle antiche mura, il castello dei Perno, la torre medioevale e le strette viuzze.

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Proseguiamo il viaggio e a pochi metri davanti ai nostri occhi appare lo "scenografico" ingresso del cimitero monumentale, in cotto rosso, bizzarra opera anch'essa dello Schellino, la cui facciata è guarnita da fantasiose guglie, cuspidi e pinnacoli.
A poche decine di metri fermiamoci ad osservare il santuario della Madonna delle Grazie, con le sue linee morbide e i colori pastello mentre la vista spazierà sulle colline vitate sino a perdersi nello stupendo scenario delle Alpi innevate.

 
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