Incontri D'Autore

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Piemonte - Venaria Reale (TO)

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foto Matteo Saraggi


Quattro passi nella Storia

... E dopo avere sostato per visitare le mostre o assistere agli spettacoli che si susseguono tutto l'anno, la Venaria Reale e il Parco della Mandria vi regalano un'emozione in più!
La Venaria Reale nasce alla metà del Seicento per volere del duca Carlo Emanuele II di Savoia che volle edificare una nuova residenza "di piacere e di caccia" per la corte e scelse questo luogo, già teatro di caccia sin dal 1580, come completamento di quei luoghi considerati "Corona di Delizie", che erano un vero e proprio sistema di residenze di corte adatto non solo a battute di caccia ma anche ad incontri galanti e che i suoi predecessori avevano progressivamente edificato intorno a Torino, in luoghi non troppo distanti dalla capitale ma contemporaneamente lontani da occhi indiscreti...
La nuova reggia necessitava di un'urbanistica e per questo venne realizzata una imponente operazione senza precedenti che modificò completamente il sito preesistente. La nuova "città... dei piaceri" sorse sull'abbattimento di un'altra cittadina.
Amedeo di Castellamonte, architetto di corte creò il nuovo borgo, il palazzo con i suoi servizi, i giardini, i boschi di caccia (l'attuale Parco della Mandria), creando un grandioso complesso monumentale in perfetta armonia con le scenografie architettoniche e ambientali.

Venaria Reale non è sorta come residenza indipendente ma come parte di un complesso in cui la parte civile si integrava con quella di corte e poi confluiva con quella naturale del parco di caccia.

Al centro vi era la Reggia di Diana, edificata fra il 1660 e il 1671, che nel corso di due secoli subì ininterrotte modifiche, rimaneggiamenti e vicende che influirono sulla vita economica e sociale della città: nel 1693 le truppe francesi del maresciallo Catinat saccheggiarono il complesso che venne rifatto nel 1699, secondo il gusto architettonico dell'epoca.
Con la dinastia di Vittorio Amedeo II le ambizioni regali imponevano la grandiosità delle proprie residenze e l'architetto Michelangelo Garove ideò per il palazzo della Venaria Reale un'immagine più imponente, un esempio di architettura della Francia del tempo, con grandi padiglioni uniti da gallerie e tetti mansardati.
Nel 1716 i lavori di ampliamento vennero affidati a Filippo Juvarra a cui si deve l'imponente Galleria Grande, ora detta "di Diana", la realizzazione della Chiesa di Sant'Uberto (patrono dei cacciatori), della Citroniera, e della Scuderia Grande.
I lavori di rimodernamento proseguirono fino alla seconda metà del settecento. Tra gli architetti vi fu Benedetto Alfieri che nel 1751 iniziò la realizzazione delle maniche di collegamento dei corpi juvarriani: il maneggio, le nuove scuderie e la manica del torrione del Belvedere per unire il palazzo alla cappella.
Alla metà del Settecento la Venaria Reale è considerata "la più grande e importante residenza di campagna del Re".
Contemporaneamente anche i Giardini "all'italiana" dell'architetto Amedeo di Castellamonte mutarono divenendo un "grande parco alla francese" con 125 ettari di parterre a ricamo, viali, specchi d'acqua, boschetti, pergolati e un grande labirinto.
Nel 1798, con l'occupazione francese, iniziò il lento e inarrestabile declino della grandiosa Reggia di Venaria che non entrò nel "circuito delle Dimore Imperiali napoleoniche" come la Palazzina di Caccia di Stupinigi, e per la Venaria iniziò una progressiva dispersione dei suoi tesori e la cancellazione del parco. Nel periodo detto "della Restaurazione" l'intero complesso sabaudo fu adibito a caserma e per tutto il XIX secolo ospitò i reggimenti dell'artiglieria che ebbero un ruolo importante nelle guerre di indipendenza risorgimentali.

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La Reggia, scrigno di eventi. I Giardini Reali e il Parco Regionale La Mandria
Il Parco della Mandria è strettamente collegato alla Venaria Reale e si estende per oltre 3.000 ettari circondato da 30 km di muro di cinta in cui vivono libere diverse specie di animali selvatici e domestici, ma racchiude anche importati strutture architettoniche tra cui la "Bizzarria" un curioso edificio realizzato nella metà dell'Ottocento che servi come "luogo di riposo" per Vittorio Emanuele II, la "Villa dei Laghi" una costruzione in stile neogotico realizzato intorno alla metà del XIX secolo in un ambiente di notevole fascino e impreziosito da tre suggestivi piccoli laghi.
Il Re Vittorio fece costruire anche una maestosa cascina detta "Rubbianetta", realizzata a forma di ferro di cavallo e destinata all'allevamento di questi animali.
Oggi gli spazi espositivi della Reggia sono collocati nelle Scuderie juvarriane: la Citroniera e la Scuderia Grande, 5000 metri quadri di superficie, quasi 150 di lunghezza.
Sono imponenti opere settecentesche di Filippo Juvarra che dopo tre anni di restauri si aggiungono al complesso della Reggia di Venaria, un immenso spazio suggestivo e vario in cui le magiche atmosfere barocche si fronteggiano con le più moderne attrazioni culturali: spettacoli, concerti, eventi culturali, mostre, cultura del cibo, sport.
Questo scrigno d'arte barocca con i suoi giardini rappresenta tutta la magnificenza dell'arte e dell'architettura del XVII e XVIII secolo, mentre il vasto Parco della Mandria è tra le più imponenti opere ambientali europee in cui gli animali vivono liberi tra gli spazi naturali e il patrimonio storico. Recentemente restituita alla sua magnificenza, nel 2007, dopo otto anni di restauro, preceduti da due secoli di abbandono e degrado la Reggia di Venaria è tornata a risplendere dopo tre secoli, grazie al progetto di recupero promosso dall'Unione Europea e curato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, e dalla Regione Piemonte, ed è stato considerato "il più grande cantiere d'Europa nel campo del recupero dei beni culturali".

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La Venaria Reale... luogo di delizie e la "Bela Rosin"
Siamo nel cuore di quel Piemonte che scrisse le pagine della Storia d'Italia, ma anche tenere storie di amori di corte, come quella tra Rosa Vercellana e Vittorio Emanuele II.
La Venaria Reale è strettamente legata al Parco della Mandria e al nome di Rosa Vercellana, meglio nota come la "Bela Rosin", la giovanetta di cui si invaghì il re Vittorio Emanuele II, allora ventisettenne, sposato e con prole, impenitente donnaiolo che malgrado le numerose avventure amorose e i numerosi figli avuti dalle amanti e riconosciuti, a cui dava il cognome Guerrieri, non abbandonò mai la "sua Rosa".
La favorita del re e madre di due dei suoi numerosi figli era di origine popolana, nata a Nizza l'11 giugno 1833 e originaria di Moncalvo (AT), era figlia di Teresa Griglio e Giovanni Battista Vercellana, un soldato sabaudo.
La leggenda dice che nel 1847, appena quattordicenne, la fanciulla riuscì ad ottenere un'udienza dal futuro sovrano, per chiedere un favore per la sua famiglia e da quel momento il
futuro re non la perse di vista: la sua unione con il sovrano durò trent'anni.
Due anni dopo salito al trono la volle accanto a sè, a Moncalieri (TO), poi a causa di problemi di corte la trasferì a Pollenzo (CN), ma essendo un luogo di incontri diplomatici fu costretto a spostare ancora la giovane amante trasferendola in una nuova villa fatta costruire appositamente nel fondo di caccia di Fontanafredda, nel frattempo Rosa era stata nominata contessa di Mirafiori e Fontanafredda.
Nel 1863, Rosa Vercellana si trasferì negli Appartamenti Reali, all'interno dell'attuale Parco Regionale La Mandria (TO), nella residenza privata di Vittorio Emanuele II, che qui amava rifugiarsi per le battute di caccia e per rilassarsi.
Prima amante e poi moglie morganatica di Vittorio Emanuele II, Rosa Vercellana si spense a Pisa nel 1885, a soli 52 anni.

La Venaria Reale... in numeri
80.000 metri quadrati di superficie del complesso della Reggia (con Citroniera e area delle ex Scuderie)
240.000 metri cubi della Reggia
145.000 metri quadrati di stucchi ed intonaci nella Reggia 35.000 metri quadrati di facciate della Reggia
25.000 metri quadrati di pavimentazioni interne nella Reggia 3.000 tonnellate di pavimentazioni in pietra della Reggia
8.000 metri quadrati delle ex scuderie alfieriane della Reggia dedicati al Centro per la Conservazione e il Restauro, uno dei più grandi poli di restauro al mondo
1.000 metri quadrati di affreschi nella Reggia 11 chilometri di cornici decorative nella Reggia 1 chilometro di balaustre della Reggia
1,5 chilometri di percorso di visita della Reggia 80 ettari di Giardini della Reggia
40.000 nuove piantumazioni nei Giardini della Reggia
11 milioni di litri d'acqua nella Peschiera Grande dei Giardini, lunga 250 metri e larga 50 metri
1/z chilometro rettilineo della Via Maestra del Borgo antico cittadino 6.000 ettari di territorio relativo al Parco La Mandria
35 km di muro di cinta del Parco La Mandria
30.000 metri quadrati del Borgo Castello della Mandria
8.000 metri quadrati tra Cascina Rubbianetta e maneggio coperto, con altri 5 ettari di spazi all'aperto, dedicati al Centro Internazionale del Cavallo nel Parco La Mandria 950.000 presenze registrate nel primo anno di apertura del complesso (Reggia e Giardini)

Dove sostare
Per chi volesse sostare per un indimenticabile ricordo o per un relax, si consiglia "La Bella Rosina", un esclusivo relais di charme, con suite, restaurant, bar e tisaneria, beauty farm, piscina, sala meeting, shop dei prodotti della tenuta, e due dei più prestigiosi campi da golf, attigui e convenzionati.
La struttura si trova poco distante dalla Reggia di Venaria, in un casolare del XVIII secolo, situato all'interno del Parco Regionale La Mandria, collocato al centro di una splendida tenuta di venticinque ettari di boschi, prati, laghetti, ruscelli, in cui pascolano liberi i cervi, volano gli aironi cinerini e nidificano i rapaci.
"La Bella Rosina" - via Agnelli 2 - Fiano (TO)
tel. 0119233600 - www.bellarosina.it

Chi volesse pernottare o pranzare a Venaria Reale(TO), può visitare il sito del Comune, alcuni ristorante presentano anche menù turistici a prezzi modici.
http://www.comune.venariareale.to.it/IT/Page/t01/view_html?idp=172

si ringrazia la Venaria Reale per il materiale informativo


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