L’idea di far convergere i comuni interessi legati al vino, attraverso la costituzione di un’associazione, partì trent’anni fa grazie a 29 Sindaci ed oggi, nella sala della Protomoteca in Campidoglio, erano in 407 a festeggiarne il trentesimo compleanno. L’evento è di quelli che richiamano l’attenzione internazionale, al tavolo della presidenza, infatti, siedevano il Presidente di un’identica associazione portoghese ed un sudcoreano, interessato al settore vitivinicolo, che, rispettivamente, sono stati prodighi di saluti ed auguri.
Non è stata solo una cerimonia rievocativa, anzi tutte le attenzioni si sono riversate sul futuro che attende il vino, i suoi produttori ed i territori dove la coltivazione della vite ha un ruolo di primaria importanza. In questa ottica è nato un “Libro Bianco” tutto incentrato su sviluppo e prospettive dei Comuni associati. “Uno spaccato rurale di società italiana (407 municipi, l’11,7% della popolazione nazionale)”, come scritto nella presentazione “dove si consuma meno territorio, dove spesso la cementificazione trova un argine nella vigna, dove ci sono più laureati e diplomati e più lavoro: nei borghi e nelle comunità del vino il tasso di disoccupazione è di circa 3 punti più basso della media nazionale. Merito anche dell’enoturismo? Tra il 2007 e il 2015 la crescita esponenziale di servizi e strutture turistiche: più 99% contro il 28% del dato italiano”.
Suonano in piena tonalità le parole del presidente Floriano Zambon: “Siamo un modello per ripensare il Paese”. Così tanto per non restare sul vago e dare un corpo alle parole, le Città del Vino lanciano l’Urban Food Planning. “Dopo il “Piano Regolatore del Vino” un nuovo strumento di pianificazione al servizio di Comuni, borghi e territori a vocazione enogastronomica” è stato affermato in conferenza stampa, “ dove il cibo e l’agricoltura diventano materia per urbanisti, architetti e sociologi dell’ambiente”. Sono state illustrate, a seguire, le varie iniziative intraprese nelle città di Toronto e Calgary in Canada, e nel Regno Unito a Bristol. Qui la città e la campagna si sono avvicinate e rese più integrate grazie all’ Urban Food Planning che è stato lo strumento nuovo di pianificazione e riorganizzazione dei territori a vocazione enogastronomica. Sulla base di tali implicazioni le Città del Vino stanno promuovendo tra i 407 Comuni associati questo innovativo strumento di programmazione urbanistica e rurale che mette l’agricoltura al centro del futuro. A curare il progetto per le Città del Vino è Davide Marino, professore di “Economia del Gusto” all’Università del Molise.
Altra importante iniziativa promossa in questa occasione con l’etichetta “Selezione del Sindaco 2017”, è l’enoconcorso delle città del vino che, per la prima volta in questa XVI^ edizione, ospiterà dal 25 al 28 maggio 2017 nella nuova Casa del Gusto di Tramonti (Sa), in Costiera Amalfitana, le commissioni internazionali d’assaggio. In questa manifestazione é prevista anche la presenza di buyers internazionali e distributori stranieri nell’intento di promuovere l’internazionalizzazione delle cantine. Importante novità é il patrocinio offerto dall’Unione Italiana Vini che apporta a questo Concorso la condivisione di un'associazione di produttori che raccoglie il meglio dell'enologia italiana. Inoltre nel prossimo mese di settembre gli stand dei vini partecipanti al Concorso saranno ospitati nella Corea del Sud alla fiera di Daejeon. “La Selezione del Sindaco ha saputo valorizzare negli anni, e premiare, l’eccellenza qualitativa coniugata all’identità territoriale” – ha dichiarato Antonio Rallo, presidente di Unione Italiana Vini –. “Un binomio che caratterizza la nostra vitivinicoltura, su cui abbiamo costruito il successo del vino italiano nel mondo. Il coinvolgimento di buyer stranieri apre alla Selezione una preziosa vetrina internazionale contribuendo a diffondere la conoscenza della straordinaria ricchezza e varietà delle nostre produzioni. Da parte delle nostre imprese associate, un sincero “grazie” alle Città del Vino per la tenacia con la quale portano avanti questa importante iniziativa”.
Quest’anno La Selezione del Sindaco si avvale anche del supporto degli studenti dell’Istituto statale alberghiero di Maiori (Sa) “Pantaleone Comite”, per l’assistenza ai tavoli e durante i lavori. Un’occasione e un’esperienza ben accolta dai ragazzi, ma anche un modo per accumulare crediti formativi. La direzione tecnica del concorso è affidata all'enologo Roberto Bruchi; la direzione del comitato tecnico scientifico è del prof. Vincenzo Gerbi Professore Ordinario di Scienze Tecnologie alimentari all'Università degli Studi di Torino. Il Concorso è patrocinato da Recevin (Rete europea delle Città del Vino) e vede la collaborazione con il Forum degli Spumanti di Valdobbiadene e Bio DiVino, rassegna dedicata ai vini biologici a cura di Città del Bio. Il concorso è ufficialmente autorizzato dal Ministero per le Politiche agricole e ha il supporto scientifico dell’OIV, l’Organizzazione internazionale della vite e del vino. Confermata la collaborazione con il Movimento Turismo del Vino per promuovere La Selezione del Sindaco tra le cantine associate.
Le aziende possono aderire seguendo la procedura di iscrizione on-line su www.cittadelvino.it e successivamente inviando i campioni dei vini che devono pervenire entro il 23 maggio 2017 alla sede del concorso (Casa del Gusto c/o Comunità Montana Monti Lattari, Via Municipio 11B, in Frazione Polvica – 84010 Tramonti, SA) preferibilmente a partire dal giorno 2 maggio: il costo di iscrizione è di € 80,00+IVA (22%) a campione. Tutte le informazioni sul sito di Città del Vino www.cittadelvino.it – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Ha concluso questa bella manifestazione la consegna del “Premio Città del Vino” a ex presidenti dell’Associazione, giornalisti, ricercatori, amministratori e a 17 famiglie di produttori di altrettante regioni: oltre il 90% della vitivinicoltura italiana è legata alle tradizioni e alla continuità familiare.