Partiamo

caravaca de la cruz celebra il suo giubileo 01 

Proclamata nel 1998 da papa Giovanni Paolo II sede del giubileo con indulgenza plenaria, Caravaca de la Cruz celebra dal 2003 il suo giubileo in perpetuum ogni sette anni, aggiungendosi alle altre città sante del cattolicesimo: Roma, Gerusalemme, Santiago di Compostela e Santo Toribio de Liébana.

Il Cammino del Levante, nella Regione di Murcia a sud-est della Spagna, è il percorso di pellegrinaggio per recarsi ad adorare il ‘Lignum Crucis’, un frammento del legno della Croce di Cristo portato a Caravaca dai Templari otto secoli fa. Adatto a tutti, si può effettuare in ogni stagione, dato il clima favorevole con più di 300 giorni di sole all’anno, percorrendo a piedi o in bicicletta i 118 chilometri delle cinque tappe lungo la Via Verde del nord-ovest da Orihuela a Caravaca, in un’esperienza immersiva culturale-artistica-paesaggistica e di sperimentazione gastronomica.

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In un viaggio organizzato dall’Ufficio spagnolo del turismo a Roma e dall’Istituto del turismo della Regione di Murcia, abbiamo percorso l’ultimo tratto di otto chilometri, dal borgo storico-artistico di Cehegin sul tracciato della ferrovia dismessa, ombreggiata da mandorli e peschi e contornata da orti, in simbiosi con la natura che induce alla riflessione.

Giunti a Caravaca, lo sguardo sale fino al castello che incombe sul borgo medievale. Ci inerpichiamo per le ripide vie e scalinate che immettono nella Piazza dell’Arco, dove le sculture del Cristiano e del Moro rimandano alle vicende storiche della città, e proseguiamo costeggiando la cinta muraria dell’Alcázar, ampliato nel XV secolo dalla Commenda dei Templari e abbracciato dall’antico borgo medievale, fino all’arco che immette nella spianata dove è collocato il Santuario della Santissima e Vera Croce, protetto da quattordici torrioni di diversa forma. Edificato nel XVII secolo, ha la facciata barocca in marmo, aggiunta nel secolo successivo. Il complesso del Real Alcázar, fortezza per l'Ordine dei Templari e per quello di Santiago, è stato dichiarato nel 1944 Monumento Storico Artistico di carattere nazionale. Assistiamo all’interno del Santuario, gremito di militari dell’esercito che celebrano il loro giubileo, alla suggestiva funzione conclusa con l’ostensione della reliquia, che dal 1677 è conservata nella cappella del Conjuratorio, protetta dalla croce episcopale orientale a doppio braccio appartenuta al patriarca di Gerusalemme.

Don Emilio Andrés Sánchez Espín, rettore della Basilica, ci dice «Qui la gente viene con un problema e se ne va con un’esperienza che arriva al cuore, se viene con cuore aperto».

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Dal 1 al 5 maggio le Feste della Santissima e Vera Cruz, dichiarate nel 2004 di Interesse Turistico Internazionale, tra storia e leggenda commemorano il miracolo della Croce avvenuto nel 1231 allorché, durante la celebrazione eucaristica officiata da un sacerdote catturato dai mori del re almohade Abu-Zeyt, apparve portata dagli angeli sull’altare la croce a due bracci. Il sovrano si convertì e il paese venne chiamato Caravaca de la Cruz. Da allora, il 2 maggio l’evento prodigioso viene rievocato con la parata dei mori e dei cristiani con i sontuosi costumi dell’epoca e la corsa dei cavalli rivestiti di bardature preziosamente ricamate, i cosiddetti ‘Cavalli del vino’ col fantino a terra che corre insieme al suo animale, lungo la salita che conduce al castello, in memoria dell’impresa di un gruppo di templari che, intorno all’anno 1250, proditoriamente attraversarono gli schieramenti musulmani con i cavalli carichi di otri pieni d’acqua da portare alla fortezza assediata dai mori di Granada. Il giorno successivo, la rievocazione prosegue con il bagno della Croce nel Templete o Bañadero, edificio barocco a pianta esagonale inscritto in una circonferenza, ispirato al miracolo avvenuto nel 1384 che poneva fine all’invasione delle locuste.

Dopo il XIII secolo si sviluppa una grande devozione per la Croce di Caravaca, e sorgono conventi e abbazie. La Bolla di papa Clemente VII del 1392 concede indulgenze alla città, che diventa un importante centro di pellegrinaggio e nasce la Real Cofradia della Santissima e Vera Cruz di Caravaca per diffonderne il culto, che si espande fino all’America Latina.

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Nel Museo de la Fiesta nell'antico palazzo Muñoz Melgarejo sono esposti alcuni modelli di abbigliamento cristiano dell’epoca in prezioso broccato e velluto, di regnanti e personaggi di corte; i costumi di foggia araba grondano ricami in seta e pietre preziose, indossati da manichini con le teste avvolte da faraonici turbanti e fastose e squilibranti acconciature con suggestioni da mille e una notte. Le altre sale espongono bardature, fittamente e doviziosamente decorate e ricamate in seta e oro, dei Cavalli del vino, dichiarati nel 2020 Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità.

Nella struttura urbana araba del centro storico si conserva il ricco patrimonio monumentale successivo alla Reconquista, che testimonia un ruolo di forte rilevanza politica ed economica.

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Una significativa testimonianza architettonica del Rinascimento murciano, dichiarata Monumento Storico Artistico è la chiesa di El Salvador, che custodisce una reliquia del sangue di San Giovanni Paolo II, sorretta da monumentali colonne e tagliata in lunghezza rispetto al progetto originario, con sontuose cappelle laterali contenenti sculture della scuola di Francisco Salzillo che vanno in processione nella Settimana Santa. La chiesa de La Soledad è oggi sede del Museo Archeologico. La Purissima Concezione, costruita nel XVI secolo sui resti dell'antica chiesa della Confraternita Ospedaliera di San Giovanni in Laterano, di fattura rinascimentale, possiede un magnifico soffitto a cassettoni in stile mudéjar e pale d'altare barocche.

La Chiesa della Compagnia di Gesù, completata nel XVIII secolo, appartenne ai Gesuiti insieme all'annesso convento fino all’espulsione nel 1767. Oggi è adibita a centro culturale comunale e fino al 31 luglio propone un’esperienza immersiva sull’Uomo della Sindone, che culmina con una scultura iperrealista di Gesù morto, nella mostra “The Mystery Man” che viaggerà nei cinque continenti.

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Caravaca fa parte dell'itinerario di pellegrinaggio delle “Orme di Santa Teresa”, che comprende le 17 città in cui Santa Teresa di Gesù ha lasciato un "segno" con le fondazioni. Qui ha fondato nel 1576 il monastero delle Carmelitane Scalze, mentre la chiesa conventuale di San Giuseppe è del XVIII secolo, decorata in stile rococò. Nel 1587 San Giovanni della Croce fonda il convento dei Padri Carmelitani. Così, Caravaca è uno dei pochi luoghi dove coesistono la fondazione teresiana e quella giovannea. Santa Teresa portò fino al termine della sua vita una croce di Caravaca, che è custodita nel Convento delle Suore Carmelitane Scalze a Bruxelles.

La regione propone anche variegate offerte naturalistiche, nello scenario di immensa bellezza di Las Fuentes del Marqués, costellato da numerose sorgenti di acque cristalline. Vi si trova il Torrione Templare, nel Medioevo avamposto di difesa contro i musulmani, che ospita il Centro di Interpretazione della Natura.

Nella Botica de los Frailes abbiamo partecipato a un incontro sulle erbe officinali locali, apprendendo la biochimica delle piante e l’uso degli oli essenziali, che si è concluso con la preparazione di un profumato unguento cicatrizzante composto da erbe, propoli e cera d’api.


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