Pseudo-influencer e bande senza scrupoli danneggiano il settore della ristorazione, ottenendo cene e soggiorni gratuiti o vendendo visibilità sui social con ricatti ai follower. Il consumatore finale è la vittima principale.
La polizia di Roma indaga su ricatti e minacce ai ristoratori, coinvolti in un sistema in cui pagano per recensioni positive su piattaforme come Google e Tripadvisor. Senza pagamento, subiscono recensioni negative e false.
L’inchiesta del Gambero Rosso pubblicata sul numero di marzo attualmente in edicola è nata da documenti riservati e chat segrete, ora al vaglio della magistratura ordinaria.
Il mensile leader nel settore enogastronomico italiano riporta il caso di Vincenzo Colao, proprietario del ristorante Ripa12 a Roma. Colao ha denunciato minacce ricevute per aver rifiutato una proposta di recensioni positive a pagamento da parte di un promotore proveniente dal Bangladesh: 100 recensioni a 400 euro. Dopo il rifiuto iniziale, i contatti sono continuati fino al ricatto di ricevere recensioni negative.
Il racket delle recensioni è solo uno degli aspetti del Grande Ricatto digitale che i ristoratori italiani affrontano in questo periodo di incertezza normativa. Un altro aspetto cruciale evidenziato dall'inchiesta del Gambero Rosso riguarda i food blogger, un gruppo di influencer minori sui social che estorce agli esercenti una forma di pubblicità implicita: "Pagaci (almeno il pranzo) e avrai visibilità sui nostri canali. Altrimenti, resterai nell'ombra".
Il mondo della ristorazione è sotto assedio da parte di uno spot non dichiarato, dove i ristoratori sono costretti a offrire cene complete e pagare fee esorbitanti per ottenere visibilità sui social media, un business che muove milioni di euro e compromette l'autenticità delle recensioni enogastronomiche. Questa pratica, che coinvolge anche chef di fama internazionale come Daniele Fadda, chef di Santo a Roma Trastevere, Arcangelo Dandini del ristorante l'Arcangelo a Roma Prati e Daniele Usai, ai fornelli dei ristoranti di Fiumicino Il Tino (una stella Michelin) e 4112 – QuarantunoDodici, compromette la credibilità della critica culinaria, con recensioni generiche e senza profonda conoscenza dei cibi.
L'indagine del Gambero Rosso rivela un impatto negativo sul settore della ristorazione, compromettendo la credibilità della critica enogastronomica. Questo problema va oltre il danno economico, influenzando la reputazione e l'immagine del settore. Il direttore Marco Mensurati sottolinea che i consumatori sono le vere vittime di questa situazione, rischiando di essere ingannati e finendo in locali senza valore. L'impegno del Gambero Rosso è fornire una critica enogastronomica affidabile per aiutare i lettori a fare scelte consapevoli.
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