Arte e dintorni

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Quindici anni dopo il Murale di Milwaukee, che celebrò l’apertura del Serrone della Villa reale, Keith Haring ritorna a Monza, stessa location, per una ampia esposizione di più di 100 opere provenienti da una collezione privatissima. Apertura al pubblico il 30 settembre 2022, la rassegna del tormentato ed eclettico artista americano chiuderà i battenti il 29 gennaio 2023.

Radiant Vision, questo il titolo della mostra monzese, fornisce una ampia panoramica della produzione di Haring, nato in Pennsylvania nel 1958 e mancato nel 1990 a soli 31 anni. Esistenza breve ma intensa quella del giovane Keith che nella sua pop art importa ed interpreta i tratti di Warhol, Basquiat, Duchamp, Pollock solo per citarne alcuni, lasciando però il suo segno.

Le opere esposte, litografie, serigrafie, disegni su carta e manifesti, illustrano l'intero arco della breve ma prolifica carriera di Haring, esaminando diversi aspetti della vita e della produzione dell’artista. Non solo quanto ha trovato ospitalità nelle più famose gallerie di New York, il Pop Shop e il suo lavoro commerciale (Warhol docet…) ma anche la street art e quei disegni in metropolitana, sui fogli neri destinati a coprire campagne scadute. Fino a 40 al giorno, realizzati al volo davanti ai viaggiatori, usando i vagoni affollati come veri e propri laboratori immersi nella vita reale.

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I colori accesi, lo studio dei materiali su cui lavorare, il tratto talora da fumetto (eredità paterno) non rendono però Haring avulso dalla realtà della New York in cui vive, quella degli anni 80 in cui imperversano, in un abbraccio tragico, Aids (che prolifica tra gli omosessuali cui Haring dedica opere che non lasciano dubbi sull’interpretazione) e droga (una sua opera si intitola non a caso, in un gioco di parole, Crack down).

Haring è un membro attivo della comunità in cui vive e partecipa alle battaglie dell’epoca: sostenitore della de-escalation nucleare, dei diritti civili, del benessere dei bambini e della consapevolezza dell'AIDS, Haring ha trascorso la sua carriera realizzando poster, opere d'arte pubblica e commissioni di beneficenza a sostegno di queste cause vitali.

Lungo l’esposizione i visitatori riconosceranno immediatamente gli iconici "Radiant Baby", divezzi che gattonano, divenuti simboli emblematici e vere e proprie icone dell'epoca.

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Un cenno lo merita anche la location che accoglie Haring, in Lombardia, per la seconda volta in quindici anni. La Villa Reale di Monza è passata alla storia soprattutto per l’omicidio di Umberto I per mano dell’anarchico Bresci ma le origini non sono savoiarde né italiane: a promuoverne la costruzione sono stati gli Asburgo, inizialmente sotto la direzione del Vanvitelli che consegnò poi il completamento del progetto a quel Piermarini cui si dive anche il Teatro alla Scala. Con il risultato che la Villa Reale, con le sue oltre 700 stanze ed i suoi 7000 ettari circostanti, rappresenta una delle più grandi reggie esistenti, sui livelli di Versailles e di Schönbrunn.

INFO: Keith Haring. Radiant Vision
Mostra curata da Katharine J Wright
Villa Reale di Monza, Orangerie
Dal 30 settembre 2022 - 29 gennaio 2023
Martedì - domenica h. 10-19. Chiusa lunedì

Contact +39 331 214 9630
www.radiantvision.it 

Foto: © Allan Tannenbaum


archivio

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