Palati Raffinati

quale futuro per l agroalimentare europeo con la nuova pac 01

La Riforma della Politica Agricola dell’Unione Europea, a partire dal 2023 prevede molte novità sulle risorse da destinare ai temi della sostenibilità ambientale con forte impatto sulla attività agricole, sull’allevamento e sulla sostenibilità stessa del settore.

Quali ripercussioni avrà la guerra in Ucraina sul processo di trasformazione dell’agricoltura in Unione Europea? Come tutelare l’economia dei settori agricolo e zootecnico in difficoltà per l’aumento dei costi energetici?

Di questo si è discusso al convegno sostenuto da Bayer che si è svolto il 28 marzo a Roma presso Villa Laetitia. dal titolo “Nuova Pac: quale futuro per l’agroalimentare europeo”.

La guerra in corso ha reso in parte superata la riforma della Politica agricola dell’Unione europea, che entrerà in vigore nel 2023 e prevede nuove regole sulle risorse da destinare alla tutela dell’ambiente con forte impatto sulla attività agricole, sull’allevamento e sulla sostenibilità stessa del settore.

Gli agricoltori vanno aiutati o saranno messi in ginocchio dalla guerra in Ucraina. E’ quanto ha affermato il ministro Stefano Patuanelli “l’Italia può reggere alle sanzioni imposte alla Russia, ma l'agricoltore italiano non può sopportare da solo un aumento dei costi produttivi così alto – ha dichiarato - “occorre supportare le filiere e l'intero settore agroalimentare”.

“Nessuno stato membro dell’Unione Europea - ha continuato il ministro - può essere autosufficiente dal punto di vista alimentare, è stato un errore delocalizzare la produzione di materie prime. La prima sfida da affrontare è quella energetica: il punto è il costo della produzione”.

Quanto all’opportunità di aggiornare la nuova Pac, a causa della crisi ucraina, Patuanelli ha aggiunto che “i piani strategici non si possono cambiare, ma forse è giusto valutare una sospensione temporanea per alcuni aspetti o un'entrata in vigore posticipata di un anno della nuova PAC”.

Non crede all’ipotesi in uno slittamento l’ex ministro Paolo De Castro, ora eurodeputato Pd: “Nessuno in Europa chiede un rinvio della PAC sulla base della guerra, il problema dell'industria europea è che siamo troppo dipendenti dall'importazione di alcune materie prime, dobbiamo lavorare su questo nella logica della tutela della sicurezza alimentare".

Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia ha aggiunto a sua volta "Bisogna avere la lucidità necessaria per ammettere che siamo di fronte ad uno scenario di riferimento completamente diverso in cui l'insicurezza alimentare generata dalla guerra Russia-Ucraina rischia di trasformare in polveriera molti Paesi in via di sviluppo, africani e mediorientali, i quali dipendono fino al 100% dall'importazione di cereali dai paesi in conflitto e dalle sue conseguenze. Per questo bisogna rimandare l'entrata in vigore della Pac (attualmente prevista dal 1 gennaio 2023) e dei rispettivi piani strategici nazionali costruiti dagli stati membri in un contesto completamente differente da quello odierno".

Oltre al Ministro Patuanelli hanno partecipato al Convegno Giampaolo Vallardi, Presidente della Commissione Agricoltura del Senato, Filippo Gallinella, Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, Paolo De Castro, Eurodeputato componente delle Commissioni AGRI, INTA e BUDG, Wolfgang Burtscher, Direttore Generale DG AGRI presso la Commissione europea, Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti, Francesco Postorino, Direttore Generale di Confagricoltura.

Foto: ©archivio TdV


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