Palati Raffinati


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Viaggiare in Thailandia oltre ad essere un concentrato di emozioni inaspettate è anche una fantastica esperienza gastronomica, in particolare per i sapori insoliti e gli accostamenti sconosciuti a cui un cittadino europeo generalmente non è abituato.

Bangkok non è soltanto la capitale del Paese ma anche la capitale gastronomica, con 28 ristoranti stellati su 29 censiti in Thailandia dalla prestigiosa Guida Michelin. Ma a Bangkok oltre alla cucina stellata un occhio di riguardo lo merita anche lo street food. Oltre alla stella Michelin ottenuta da “Jay Fai”, locale di street food frequentato da tassisti e buongustai che apprezzano la frittata di granchio, il granchio al curry e altre prelibatezze, le bancarelle con gli inebrianti profumi del cibo da strada in qualsiasi momento della giornata invitano a scoprire gli interessanti percorsi gastronomici attraverso le vie dedicate al cibo. Dagli spiedini di maiale alla griglia ai frutti di mare, la varietà di cibo e snack offerti dai venditori ambulanti in ogni angolo della città a tutte le ore del giorno e della notte sono una delle caratteristiche di questa città che non dorme mai.

Tra i luoghi di Bangkok più noti per lo street food,Chinatown è il preferito dai turisti, seguito da Khao San/Soi Ram Buttri, la destinazione scelta dai più giovani e famosa in tutto il mondo con una varietà impressionante di prelibatezze. Nel centro storico cittadino il distretto di Phra Nakhon è famoso per la sua vasta selezione di cibo di strada, mentre Silom, il quartiere degli affari la sera si trasforma in un luogo di svago e intrattenimento con centinaia di bancarelle che riempiono l’aria con il profumo del cibo cucinato, mentre sulle strade di Ratchaprasong, il principale quartiere degli affari e dello shopping, le bancarelle dello street food sono presenti anche di giorno. Anche per i vicoli che si intersecano con Sulhumvit, una delle strade più lunghe di Bangkok, i venditori di cibo da strada diffondono profumi deliziosi. Senza dimenticare i mercati, come Pratunam, il più grande mercato di abbigliamento all’aperto della Thailandia, che ha anche una parte dedicata al cibo, o il mercato di Wang Lang, famoso sia per l’abbigliamento che per lo street food insieme all’area di Tha Prachan, frequentata in particolare dagli studenti universitari. Il mercato notturno di Huai Khwang, oltre alla zona dedicata all’abbigliamento ha una sezione molto interessante dove il cibo da strada regna sovrano.

La cucina thai è frutto di incontri ed influenze culturali con altri popoli, in particolare i suoi vicini cinesi, ma non solo. Riso, verdure e spezie, e in particolare salse a base di pesce e peperoncino, non mancano mai sulla tavola thailandese. I piatti in genere hanno una nota piccante, anche se la Cucina Reale, cioè quella che veniva servita al palazzo reale di Bangkok, era bilanciata ed equilibrata nei sapori, perchè doveva piacere a tutti, quindi essere né troppo piccante, né troppo dolce.

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Nel Pollo agli anacardi, (nome originale in lingua Thai  "Gai Pad Med Mamuang Himmapan"), uno dei più diffusi piatti tipici tradizionali, molto conosciuto ed apprezzato da chi visita il Paese, risalta la nota piccante del peperoncino, anche se in questo caso mitigata dalla dolcezza della salsa di ostriche, elemento indispensabile che dà al piatto la caratteristica nota asiatica.

Lo abbiamo imparato a cucinare durante una lezione di cucina in diretta via Zoom organizzata dall’Ente Nazionale del Turismo Thailandese in Italia con il supporto di Chef Yok. Da bravi allievi abbiamo seguito scrupolosamente le sue indicazioni, fino al soddisfacente risultato finale.

Presentiamo quindi la ricetta, cominciando dagli ingredienti, tutti facilmente reperibili qui in Italia in qualsiasi negozio, ad eccezione della salsa di ostriche da cercare nei negozi di prodotti asiatici o da ordinare facilmente via web su Amazon. Le dosi descritte sono per due persone. Noi le abbiamo aumentate un po’, in particolare le verdure. Chi non gradisce i peperoni può sostituirli con le carote.

INGREDIENTI:

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250 gr. sovracoscia di pollo tagliata a pezzetti
30 gr    anacardi tostati (tostarli finché non siano di color oro)
30 gr    cipolle bianche tagliate a quadretti di circa 1,5 x1,5 cm di lunghezza
30 gr    peperoni tagliati a quadretti di circa 1,5 x1,5 cm di grandezza
20 gr    gambe di cipollotto tagliate di circa 2,5 cm di lunghezza
2          peperoncini rossi lunghi secchi

Olio di semi, sale e pepe

INGREDIENTI PER LA SALSA

150 gr  salsa di ostriche
45 gr    zucchero
50 ml   acqua 

Come attrezzatura una padella grande dai bordi alti, una padellina più piccola per tostare gli anacardi e i peperoncini, alcune ciotole dove mettere le verdure e un mestolo di legno.

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COME PROCEDERE

Abbiamo cominciato subito tagliando la polpa del pollo a pezzetti (Chef Yok ci ha spiegato che si potrebbe usare anche il petto di pollo ma è da preferire la sovracoscia per il suo sapore più deciso) e lasciandolo a macerare in una ciotola con sale e pepe mentre preparavano la salsa aggiungendo alla salsa di ostriche (in un pentolino) 45 gr di zucchero e 50 ml (circa un cucchiaio) di acqua. Portata la salsa ad ebollizione, l'abbiamo lasciata bollire a fuoco lento per 5 minuti.

Nel frattempo in una padella abbiamo prima tostato gli anacardi facendoli dorare e poi, messi questi in una ciotola, siamo passati a rosolare i peperoncini con un cucchiaio di olio di semi. Finita questa operazione anche i peperoncini sono stati messi da parte in un'altra ciotola.

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A questo punto nella padella grande abbiamo messo i peperoni e la cipolla, entrambi tagliati a pezzetti, insieme a un po’ di olio di semi (è da preferire all'olio di oliva EVO perchè quest'ultimo ha un sapore troppo deciso non adatto per questa ricetta) e abbiamo fatto rosolare per pochi minuti. Dopo di che abbiamo aggiunto il pollo a pezzi già marinato facendolo rosolare bene per circa 5 minuti muovendo ogni tanto con vigore la padella.

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Dopo aver controllato la cottura abbiamo aggiunto la salsa di ostriche già preparata con lo zucchero e l'acqua mescolando bene e abbiamo continuato la cottura per altri minuti.

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Poco dopo abbiamo aggiunto i peperoncini rosolati, i cipollotti tagliati in pezzi lunghi circa 2 cm e mezzo e per finire gli anacardi tostati terminando la cottura a fuoco vivace.

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Soddisfatti del risultato finale abbiamo brindato con due tipiche birre thai, la Singha, una lager bionda a bassa fermentazione che è la più popolare in Thailandia e la più facile da trovare qui in Italia, e la Chang, la più famosa in Thailandia ma più rara in Italia. Buon appetito a tutti!

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