Partiamo

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Era da Pruszcz Gdanski, luogo dal nome impronunciabile per noi latini, 13 km a sud di Danzica, che l'ambra del Baltico dopo la raccolta iniziava il suo percorso lungo la Via dell’Ambra che passando per la Moravia raggiungeva Aquileia. Qui terminava la prima parte del viaggio perché l’ambra non si fermava qui, ma dal porto veniva caricata sulle navi per essere mandata in tutto l’impero romano come merce di scambio. Elemento prezioso e ricercato, si dice addirittura che Nerone bruciasse ambra per illuminare la Domus Aurea e diffondere per l’aria il suo buon profumo di resina. Molte le leggende che vedono protagonista questa preziosa resina vecchia milioni di anni.  La leggenda più accreditata vuole che l'ambra sia scaturita dalle lacrime delle Eliadi, disperate per il destino del loro fratello Fetonte precipitato nel fiume Eridano perchè aveva osato guidare il carro di Helios, dio del Sole. Avvolta da un alone di mistero, da secoli l'ambra ha la sua capitale mondiale in Danzica.

Affacciata sul Mar Baltico Danzica è stata tra le più importanti città della Lega Anseatica, sbocco al mare della Polonia, polacca ma autonoma (persino il Re doveva attendere fuori delle porte che gli venisse recapitato l'invito ad entrare all’interno delle sue mura).  Di lei Napoleone disse “è la chiave di tutto”. Crocevia di culture, alla foce del più grande fiume polacco, la Vistola, vanta una storia millenaria e nei secoli è stata vittima di guerre e spartizioni.

Ma è stata anche la protagonista di due grandi eventi che hanno cambiato il corso della storia: il primo è stato l’attacco dell’avamposto di Westerplatte da parte dei tedeschi con la corazzata Schleswig-Holstein, evento che diede il via alla seconda guerra mondiale. L’altro è l’inizio nei cantieri navali, della protesta guidata da Lech Walesa di Solidarność, il sindacato che ha avuto un ruolo fondamentale nella storia odierna del Paese ed ha contribuito al disfacimento dell’Unione Sovietica.

l oro di danzica 02

Rinata dalle ceneri (al termine della Seconda Guerra Mondiale il suo centro storico era raso al suolo per il 90%) oggi accoglie i turisti con il suo centro monumentale completamente ricostruito. Brilla dell’oro dei suoi monumenti e dell’ambra venduta nei suoi numerosi negozi ed atelier artistici. D’oro sono i suoi tramonti e d’oro è anche uno dei suoi liquori tipici, la Goldwasser, letteramente "acqua d’oro" come dice il nome.

Trattasi di una vodka addizionata di pagliuzze finissime di oro zecchino a 22 carati amata anche dallo zar Pietro I di Russia e che continua ad essere uno dei più tipici prodotti locali. La sua nascita è legata ad una leggenda. Si narra che durante il periodo in cui la città apparteneva alla Lega Anseatica i mercanti di Danzica arricchitisi grazie fruttuosi commerci quando passeggiavano lungo la Via Regia arrivati davanti alla fontana di Nettuno erano soliti gettarvi dentro piccole monetine d’oro a dimostrazione del loro benessere. Ma quando queste intasarono la fontana Nettuno, adirato, alzo il suo tridente e le fece in mille pezzi, dando vita alla Goldwasser.

Tutto questo e altro ancora è stato presentato recentemente all'Istituto Polacco di Roma grazie anche a Roberto Polce, giornalista italiano, guida turistica e scrittore di numerose guide sulla Polonia che ha scelto Danzica come suo luogo di residenza ed è giunto a Roma per l'occasione. Un racconto appassionato, seguito da una dimostrazione pratica dell’artista Dorota Cenecka che ha mostrato come da un pezzo di ambra grezza possa nascere un gioiello dal colore dorato.  Ha completato la serata una performance del Trio Per Ka e delle sue abili percussioni.

Per ulteriori informazioni: https://visitgdansk.com/en/

Foto ©Marina Cioccoloni 


archivio

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