Palati Raffinati

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Grande successo per la giornata conclusiva del più atteso e importante evento annuale organizzato e promosso dal Consorzio Tutela del Gavi

Cala il sipario su questa nuova edizione e lascia dietro di sé una serie di indicativi segnali su come si evolvono gusti e tendenze e questo grande bianco piemontese sta ottenendo ottimi risultati con il suo vino dell’appuntamento che racconta la bellezza unica di questo territorio, nei tre giorni di incontri, dibattiti, degustazioni, abbinamenti vino & cibo, arti & cultura e convivialità intorno alla denominazione del Gavi Docg, il grande bianco piemontese con la testimonial Antonella Clerici a fare da ambasciatrice
Tre giorni di spettacolo per scoprire le eccellenze enogastronomiche del territorio del Gavi Docg. Il Festival è un invito a incontrare i produttori, ma soprattutto per degustare il vino imparando a conoscerne le caratteristiche, la storia e le avanzatissime tecnologie di produzione.

Antonella Clerici Cavaliere del Raviolo
Domenica 9 giugno, nella suggestiva cornice di Villla Sparina, cantina e resort di livello immersa in un’atmosfera agreste ed elegante al tempo stesso, Antonella Clerici è diventata Cavaliere del Raviolo e del Gavi, entrando così nella confraternita del gusto fondata nel 1973 dal farmacista Carletto Bergaglio, personaggio che ha segnato la storia di Gavi dell’ultimo mezzo secolo, nonché creatore dell’Ordine dei Cavalieri del Raviolo.

La Clerici, durante l’incontro con i giornalisti svoltosi nelle Sale storiche del Palazzo comunale, alla presenza del sindaco Rita Semino, del presidente del Consorzio Tutela del Gavi Roberto Ghio e a Francesco Moneta, curatore della comunicazione e dell’evento, l’amatissima conduttrice della tv italiana, dopo aver manifestato di amare una delle “perle” della sua terra di adozione, insieme ai ravioli, che predilige “a culo nudo”, cioè senza condimento tranne un po’ di parmigiano, perché ne esalta il gusto, ha lanciato un appello su un tema molto sentito in paese: “Il vostro splendido Forte di Gavi deve essere illuminato e vorrei poterlo visitare entro la prossima edizione del Festival. A Gavi passavo da ragazzina per andare al mare e mi fermavo a comprare gli amaretti ma da quando abito ad Arquata Scrivia, ho cominciato a conoscere questa terra che merita di essere più valorizzata”.

La conduttrice prima di accompagnare i turisti tra le corti, ha premiato la Pro Loco di Serravalle Scrivia nel chiostro della chiesa di San Giacomo Maggiore per la sua tartare di culatello, quale migliore piatto fra gli undici proposti in abbinamento al Gavi Docg.

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Domenica intensa nel paese alessandrino per la giornata conclusiva del festival dedicata all’enogastronomia e al territorio, migliaia le persone che hanno preso d’assalto le corti vestite a festa, situate in vico Magione, Corte Zerbo, via De Simoni e via Mazzini. La popolare conduttrice televisiva e grande appassionata di cucina, che ora abita nella vicina Arquata Scrivia, ha accompagnato gli amanti del vino nei cortili privati, resi accessibili per un assaggio di tutto il buono della D.O. con le etichette dei produttori del Gavi abbinate ai prodotti tipici locali proposti dalle Pro Loco degli 11 Comuni della denominazione.

Così i winelovers, tra un brindisi e un assaggio di piatti della tradizione locale, in cui l’ingrediente, scelto per stagionalità e tipicità, viene presentato in modo creativo e semplice per una cucina che non spreca nulla ed esalta la singola materia prima.

Nelle corti, per la prima volta suddivise in base alle terre bianche e rosse (nonché di mezzo) che caratterizzano il territorio dove si coltivano le uve cortese, i visitatori, oltre a scoprire le diverse anime del Gavi, hanno potuto anche assaggiare quello più invecchiato, una delle grandi novità del festival, e i vini dei produttori Bio. Le corti anche quest’anno hanno ospitato due “amici” del Gavi: i Consorzio di Tutela del Dolcetto di Ovada Docg, che ha presentato tutte le trentasei etichette, accompagnate dal “Salame all’ Ovada” artigianale servito in un piccolo bocconcino di pane, e il Nibiö, antico vitigno autoctono dello stesso ceppo del Dolcetto che regala un vino rosso di piacevolissima beva.

Anche i locali del centro storico hanno proposto i piatti della tradizione locale in un “Percorso del gusto” nel quale, in abbinamento al Gavi, i prodotti tipici, le specialità e alcune tra le più famose ricette del territorio, come la torta di riso, i ravioli, la focaccia stirata con la salvia, la battuta di fassona e altro, in quattordici tappe.
Infine, dalle 20.00 il programma si è arricchito delle iniziative organizzate nell’ambito de “I Calici e le Stelle” con i produttori che hanno aperto eccezionalmente i cancelli delle loro cantine del Gavi Docg per brindare fino a tarda notte.

Uno sguardo alle ricchezze turistiche e commerciali del Novese è fornito ai turisti dal progetto #THINKSERRAVALLE, che dal suo stand in piazza Roma potrà guidare i turisti sul territorio.

Di Gavi in Gavi Festival è innanzitutto un’importante attività di promozione del vino e del territorio, in cui la degustazione del Gavi Docg diventa l’opportunità per godersi quanto offre in termini di turismo, di arte e cultura, di cibo questo angolo di Piemonte.

Questo territorio offre molteplici opportunità di turismo esperienziale: 3 Golf Club, Resort e Cantine pronte ad accogliere gli appassionati, l’Outlet più grande d’Europa, l’Area Archeologica di Libarna e le incontaminate Aree Protette dell’Appennino Piemontese che arriva fino a Genova.

Limpido e puro, con riflessi paglierini. Al naso è delicato, si percepiscono profumi di frutta bianca e matura, albicocca, agrumi, fiori bianchi ed erbe aromatiche. Se affinato in botti di legno, si possono avvertire lievi sentori legnosi e di vaniglia. In bocca è asciutto, gradevole, di gusto fresco e armonico. È un vino bianco di bella struttura e freschezza che si presta bene all’invecchiamento. Questo è il Gavi Docg!

(foto by Canio Romaniello)


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