Partiamo

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400 pagine per presentare un paese minuscolo a cavallo tra Europa e Asia sconosciuto ai più ma che è un piccolo gioiello, l’Armenia. “Armenia, arte, storia e itinerari della più antica nazione cristiana”, questo il titolo del corposo volume di Aberto Elli appena uscito per le Edizioni Terra Santa. Un libro che è un inno alla nazione che per prima, nel 301, re Tiridate convertì al cristianesimo e che oggi cela monasteri magnifici sopravvissuti a secoli di invasioni, dominazioni, terremoti (l'ultimo nel 1989). Gli ultimi 70 anni, durante i quali l’Armenia è stata parte dell’URSS, non hanno scalfito la fede di questo popolo che nel cristianesimo ha sempre visto la componente essenziale della sua identità nazionale.

Oggi l’Armenia si apre al turismo ricca di testimonianze storiche ed artistiche che non aspettano altro che di essere scoperte da un turismo attento e consapevole. Complessi monastici, khatchkar (le antiche croci di cui solo nel cimitero di Noraduz se ne contano ottocento di diversa fattura e notevole bellezza realizzate dal IX al XVII secolo), fortezze, siti preistorici, caravanserragli, laghi, boschi, paesaggi incontaminati e campagne che si estendono all’infinito.

Il libro di Alberto Elli consta di due parti, perché per capire il luogo che si visita bisogna conoscere anche la sua storia. La prima parte, “Uno sguardo al Paese. Cenni di storia, religione e civiltà armena” parte dalla lingua, con alcune note sulla pronuncia e la lettura di questa lingua indoeuropea nata da un’elaborazione dell’alfabeto greco fatta dal monaco itinerante Mesrop Mashtots che creò un nuovo alfabeto con 36 lettere che poi divennero 39.

Imprescindibile la sezione dedicata alla storia di questa nazione che nel 310 abbracciò la fede cristiana come religione di stato. Conquistato dai turchi e poi sotto il controllo della Russia il paese nel 1936 entrò a far parte dell’URSS fino alla sua dissoluzione nel 1991. Segue poi la parte dedicata al genocidio e al monachesimo e all’importanza nel corso dei secoli dei centri monastici, fortezze dell’ortodossia e luoghi di rifugio per passanti e viaggiatori che percorrevano la Via della Seta.

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La seconda parte del libro è una vera e propria guida storico-archeologica che permette di approfondire la conoscenza dei luoghi da visitare. Dopo Yerevan, la capitale, vengono presentati i diversi siti divisi per province. Corposa la presentazione del complesso di Tatev, arroccato su uno sperone roccioso (la sua spettacolare immagine è stata scelta come copertina del libro) e fino a pochi anni fa raggiungibile solo con un percorso sterrato. Oggi una comoda funivia permette di superare il canyon del fiume Vorotan che divide il monastero dal villaggio di Halidzor. La funivia, che copre il percorso in soli 11 minuti, è stata realizzata da una ditta svizzera e chiamata le “ali di Tatev”. Con i suoi 5,7km di sezione unica è la funivia senza fermate intermedie più lunga al mondo, tanto da essere stata inserita nel Guinness dei Primati.

Khor Virap è uno dei luoghi più suggestivi dell’Armenia con la sua immagine che si staglia sullo sfondo dell’Ararat, la montagna biblica sacra per gli Armeni. L’autore ne parla estesamente raccontando anche del profondo pozzo dove visse per tredici anni Grigor Lusavoritch, Gregorio l’Illuminatore, l’artefice della conversione del re Tridate al cristianesimo.

Nel libro non manca anche una sezione dedicata al Nagorno Karabagh, storicamente provincia del regno di Armenia e attualmente repubblica indipendente ma che non è mai stata riconosciuta a livello ufficiale. Ultima chicca, la parte fotografica finale, uno stimolo in più per partire alla scoperta dell'Armenia.

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INFO:
Armenia, Arte, storia e itinerari della più antica nazione cristiana
Edizioni Terra Santa, Milano 2019
www.edizioniterrasanta.it/shop/armenia/

Foto ©Marina Cioccoloni 


archivio 

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