foto Matteo Saraggi Pasqua, tempo di doni e di antiche usanze, come lo scambiarsi le uova, la cui tradizione affonda le radici in ancestrali ricordi che simboleggiano la rinascita. Assiri, Celti, Galli, Visigoti, e tutte le altre civiltà di ogni parte della Terra, avevano la stessa tradizione che considerava l'uovo un talismano, simbolo di fertilità e di vita. Il rito dell'uovo ha origini antichissime. Praticato in tutte le culture, anche se con nomi e riti diversi ha sempre rappresentato la festa della primavera, la rinascita del ciclo vitale della natura, la vita. Agli inizi, regalarle era un'usanza pressochè contadina, ma in seguito venne estesa anche alle classi agiate che presero l'abitudine di donare uova d'oro e d'argento realizzate da valenti maestri orafi.
I Persiani, oltre 5000 anni fa celebravano l'arrivo della primavera con riti propiziatori, e l'uovo simboleggiava la fertilità, la natura che si risvegliava, per questo veniva offerto in segno di prosperità in occasione della "festa delle uova rosse". Scambiarsi le uova non era solo propiziatorio, ricordiamo che a quei tempi era un dono prezioso anche visto dal lato... alimentare. Gli antichi Babilonesi (Asia - dal II millennio al IV sec. a.C.), festeggiavano l'anno nuovo regalando uova. Un uovo d'oro venne trovato in una tomba di Ur, antica città sumerica (Iraq). Le tradizioni dei Cananei (Palestina - dal 3000 al 1200 a.C.), affermano che il cielo e la terra appaiono quando il dio artigiano, Chansor, apre l'uovo cosmico. Nelle loro tombe vennero rinvenute delle uova. I racconti mesopotamici (Asia), narrano di un enorme uovo trovato da due pesci nell'Eufrate e portato sulla riva dove viene covato da una colomba: ne nascerà la dea Ishtar, signora dell'amore, della vita e della fecondità. La tradizione di Menfi, nell'antico Egitto, vuole che sia il dio Thot che sotto forma di ibis covi l'uovo divino che contiene i semi di tutte le cose. Ma per altri è Ptah, il dio vasaio che plasma sulla ruota l'uovo del mondo. C'è chi afferma che invece sia un'oca a deporre sul Nilo un uovo da cui esce Ra, il Sole. Il poema "Kalevaia" (epopea finnica), narra di sette uova deposte dalla Signora dell'Aria, l'anatra, le cui uova rompendosi formano tanti pezzi e ognuno si trasforma in cose buone e utili, come il Sole e la Luna, le stelle, le nubi e la pioggia. In antiche sepolture di Svezia e Russia vennero rinvenute uova di argilla, simbolo della rinascita. Due uova d'oca vennero trovate all'interno della tomba di una ragazza morta a Worms (Germania), nel 320 d.C. Anche Dioniso (figlio di Zeus, insegnò agli uomini la coltivazione della vite), in alcune raffigurazioni sepolcrali della Beozie (Grecia), tiene in mano delle uova. In un'isola della Polinesia venne ritrovato un uovo decorato, di 10 mila anni. Per gli indù (India), è l'oca o il cigno Hamsa che deposita sulle acque primordiali l'uovo cosmico da cui nasce Brahma e da cui hanno origine tutte le cose. Nell'antica Cina il primo uomo era nato da un uovo galleggiante sulle acque primordiali. Nel mito cosmico del Però, il Sole, esaudisce il desiderio dell'uomo primordiale mandandogli sulla terra tre uova, uno d'oro, da qui si generano i nobili; uno d'argento da cui nascono le donne e l'ultimo di rame, da cui nasce il popolo. ... Ecco le prime... sorprese dell'uovo... L'uovo, visto come simbolo "sacro" è parte della cultura ebraica che considera la Pasqua (Pasach, cioè Passaggio), una ricorrenza solenne perchè ricorda l'esodo del popolo d'Israele dall'Egitto e indica la rinascita spirituale. L'uovo è simbolo di vita nuova. Per questo durante tale festività si cibano di uova. Erroneamente molti associano il colore rosso al sangue, come simbolo di morte legato a Cristo, mentre in realtà è associato al sangue come linfa vitale, simbolo della rinascita. In alchimia è "L'Uovo filosofico" o Atanor, il vaso alchemico da cui dopo l'incubazione nasce la Pietra Filosofale. Il coniglio è il simbolo precristiano di nascita e rinnovamento, è anche l'emblema di Eastre, Teologia e misticismo del cristianesimo avevano come rituale le uova benedette, deposte in cesti e poi distribuite ai fedeli il giorno di Pasqua. Nel Medioevo la colorazione delle uova di Pasqua serviva per distinguerle da quelle "normali" e quelle "benedette". Anche per regalarle ci si atteneva a regole ben precisi: i padrini le donavano a coppie di due o di quattro ai propri figliocci, mentre toccavano in numero dispari (sei, mezza dozzina), agli inservienti. Agli inizi del 1500, Francesco I ricevette in regalo un guscio d'uovo di legno ricoperto di preziosi intagli, che conteneva una piccolissima incisione in legno raffigurante scene della passione di Cristo. In Russia vi erano uova normali dipinte o colorate, e altre artificiali in legno e in porcellana, con incisi i monogramma dello zar e della zarina. Verso la metà dl 1800 se ne costruirono in oro e argento con all'interno piccole icone. Suo è il gioiello che costruì per lo zar Alessandro III, che lo regalò alla moglie Maria Feodorovna: un incredibile uovo con sorpresa! ... E le uova di cioccolato? Il cioccolato venne introdotto in Spagna da Cristoforo Colombo che nel 1502, di ritorno dall'avere scoperto l'America portò con se la mitica bevanda, tonificante e stimolante, diffusa tra gli aztechi con il nome di "brodo indico". Per il suo gusto amaro non ebbe successo finchè nel 1700 non gli venne aggiunto lo zucchero. In Francia, alla corte di Versailles, con Luigi XIV, il Re Sole (1638-1715), gli speziali e i cuochi di corte costruirono un uovo, tradizionale dono di buon auspicio, con quella sostanza costosa e misteriosa: nacque il primo uovo di Pasqua... al cioccolato. Nel 1725, a Torino, la vedova Giambone riempì i gusci vuoti con del cioccolato liquido e li espose nella vetrina assieme alla sua gallina che... faceva le uova al cioccolato... Le uova in versione dolce, di zucchero, di marzapane e di cioccolata furono un'invenzione torinese degli inizi dell'800, con la scoperta del cioccolato come ingrediente per cioccolatini e uova di... cioccolato. Non dimentichiamo che Torino è la storica capitale del cioccolato, fin dal Seicento. Ancora oggi in molte località della nostra penisola si decorano uova (dopo averli svuotati mediante un forellino), con motivi delicati, fantastici e fantasiosi, miniature di una perfezione incredibile, da appendere in casa, sulle finestre, in cestini disposti sui mobili, sui rami degli alberi. Le decorazioni variano secondo l'estro e la fantasia del "pittore", anche se preferibilmente si riproducono scene agreste e pastorali, come nidi di uccellini cinguettanti, galline e pulcini pigolanti, voli di rondini, campanili e campane, coniglietti, agnellini e piante dai rami pieni di fiori colorati. Esistono anche giochi con le uova: Celti, greci, egizi, tibetani, cinesi, finlandesi, ecc. Da sempre l'uovo ha rappresentato la vita, che è il bene più prezioso e per questo si è presa l'abitudine di regalarlo con l'augurio migliore che possiamo fare a chi amiamo, particolarmente ai bambini, proprio perchè simili ai pulcini, racchiusi dentro l'uovo, che allo schiudersi iniziano una nuova vita e il proseguimento della specie, della razza. E allora non dimentichiamoci di donarlo con tutto il cuore e con l'augurio di una vita migliore e possibilmente ricordiamoci che gli agnelli sono il simbolo della vita che continua... meglio gustare agnelli e pecorelle di zucchero e di cioccolato: buoni e a cui... non mangiamo l'anima... |