Incontri D'Autore

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Convegno Presente e futuro del turismo enogastronomico italiano

 Presso la Sala Convegni dell'Hotel Windsor a Milano, si è tenuto un importante convegno "Presente e futuro del turismo enogastronomico italiano", organizzato da A.S.A. - Associazione Stampa Agroalimentare Italiana. Durante l'incontro è emerso che: "Il turismo enogastronomico è un nuovo modo di viaggiare che sta conquistando un numero sempre crescente d'appassionati, alla ricerca di sapori e di tradizioni autentiche. In questo frangente il cibo e il vino assume un ruolo nuovo, diventando il vettore di una cultura e di valori saldamente legati al proprio territorio ed alle proprie radici". Al convegno hanno partecipato: Stefano Bolognini Assessore al Turismo della Provincia di Milano, Chiara Soldati Caracciolo di Vietri del Comitato Esecutivo Movimento Turismo del Vino, Gudrun Dalla Via giornalista e scrittrice, Alberto Lupini giornalista e direttore della rivista "Italia a Tavola". Moderatore Roberto Rabachino, Presidente Nazionale ASA e direttore della rivista "Il Sommelier". Al termine si è festeggiata la 90esima vendemmia dell'Azienda La Scolca con la presentazione del libro di Andrea Zanfiè " La Scolca. Guardare lontano" e la degustazione guidata dei prestigiosi vini dell'azienda. Il servizio dei vini è stato affidato ai sommelier della F.I.S.A.R. - Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori - Delegazione di Milano.

Ma vediamo questo nuovo modo di vedere il turismo in abbinamento all'enogastronomia. Da sempre l'Italia è stata sinonimo di buona tavola e ai turisti ha offerto non solo storia, folclore, tradizioni di ospitalità, cultura e splendidi panorami, ma anche quello che in questi ultimi anni è stato considerato un "patrimonio immateriale da tramandare alle generazioni", un vero patrimonio da consegnare all'UNESCO, assieme alla cultura di un popolo, ai dialetti, alle tradizioni e alla storia: la cucina italiana, la nostra cultura enogastronomica. 

Turismo ed enogastronomia sono realtà "indivisibili" perchè se anche solo una di queste venisse a mancare si spezzerebbe quell'equilibrio indispensabile e sarebbe una perdita di identità.
L'Italia è una terra di storia e di cultura che offre al turista stupende opere d'arte, fantastici paesaggi, folclore delle tradizioni, storia e cultura. Ogni Regione è uno scrigno che raccoglie piccole o grandi perle gastronomiche da scoprire, ma tutto questo è legato all'ospitalità della sosta e della buona cucina a meno che non si pensi al turista come ad uno sprovveduto a cui tutto va bene e quindi usare quegli spiacevoli inconvenienti che purtroppo molti "irresponsabili" pensano siano giusti "tanto sono stranieri, o turisti italiani di passaggio".
Siamo la nazione simbolo della gastronomia, anzi... "eravamo"!
Sagre paesane e di partito, chioschi e vendite agricole posizionati su camion, agriturismi sempre più simili a ristoranti, tutto fa gastronomia, ma senza altre regole se non quelle di speculare sul turista. Igienicamente intollerabili sia per la conservazione del cibo che per la manipolazione degli alimenti durante la fase della lavorazione, riservata a chiunque e senza il minimo controllo igienico, sia della persona che del prodotto e del luogo di preparazione, mentre le leggi prevedono corsi di aggiornamento per chi manipola generi alimentari, senza tenere conto di tutte le altre leggi che regolamentano la contabilità, lo smaltimento rifiuti, l'infortunistica, l'impiego di personale non autorizzato e privo dei requisiti necessari, ecc.
Ristoranti che non rispettano le norme igieniche, spesso con personale non idoneo, quasi sempre con piatti non appartenenti alla cucina italiana e vini stranieri, ma poi si scandalizzano e "tuonano forte" se Fabrizio Del Noce brinda con champagne francese! 
Scioccamente dimentichiamo che non siamo l'unica nazione del mondo e che ogni luogo di questa Terra ha le sue bellezze con cui dobbiamo comunque competere e così oltre a non valorizzare al meglio il turismo del paesaggio smembriamo anche quello della gastronomia creando poltiglie senza storia nè cultura che chiamiamo   "Espressioni di sapori. Sinfonia creativa", ma che appartengono ad altre etnie che, contrariamente a noi, molto più intelligentemente ci impongono i loro sapori anche nella nostra terra, a discapito della cucina tradizionale italiana! Tutte sregolatezze che vanno a discapito dei ristoranti e dei produttori locali e quindi sono un pessimo biglietto da visita del territorio, mentre occorrerebbe una maggior tutela del prodotto "Made in Italy" e delle regole che tutelano l'enogastronomia e la ristorazione.
Siamo sempre stati una nazione ricca di risorse enogastronomiche, ora "pare che siamo divenuti una nazione di ubriaconi", messa in ginocchio dall'etilometro per una ubriachezza che... non ci appartiene e che ha piegato l'intero settore della ristorazione, e di conseguenza anche quello vitivinicolo, invece di unirsi e trovare quel "qualcosa" che risollevi il settore enogastronomico legandolo a quello del turismo. Ognuno si considera un Dio a cui si deve rendere omaggio qualunque cosa faccia, anche la più "folle" nata dalla mente esaltata che crea assurdità che poi definisce "Creatività, estro d'artista"!
Se esiste un turismo deve necessariamente esserci anche quello enogastronomico e viceversa!
Oggi non abbiamo più solo quel turismo del paesaggio e della cultura che apparteneva agli anni '50/60, uscito da film della "dolce vita" e dai romanzi di Liala, ma il turista ha un nuovo modo di vedere l'Italia... assaporandola attraverso i suoi prodotti e la sua cucina e se vi è un turismo straniero, non dobbiamo però dimenticare che la maggioranza è composta dal turista di casa nostra, quello in viaggio lungo la penisola o semplicemente quello domenicale che compie un breve tragitto ed è più legato all'enogastronomia, alla produzione, alla ristorazione: un nuovo modo di viaggiare e fare turismo!
Il turista di oggi è sempre più attratto dalla ricerca dei sapori genuini, quelli della tradizione e i souvenir non sono più le cartoline inviate agli amici, la riproduzione di oggetti artigianali locali o di monumenti, ma i prodotti enogastronomici.
Ecco perchè l'ASA - Associazione Stampa Agroalimentare, ha organizzato questo convegno per parlare del nuovo modo di viaggiare dei turisti del gusto e dell'importanza dell'enogastronomia nel turismo.
Le prestigiose sale dell'Hotel Windsor di Milano hanno ospitato il convegno che ha visto nomi importanti come Roberto Rabachino che ha portato anche il saluto del ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia, Alberto Lupini, che ha sottolineato l'importanza che assume il turista del gusto e della necessità di salvaguardare l'immagine enogastronomica della nostra penisola.
L'immagine dell'Italia enogastronomica attualmente è disastrosa, degna di un film dell'horror.
Nel migliore dei casi si parla di Fontina prodotta con il latte proveniente da nazioni europee anzichè da quello valdostano, o di mozzarella di bufala al... 100% che invece contiene un'alta percentuale di latte di mucca! Si va peggio quando si parla di formaggi scaduti e con muffe, conserve con vermi e parassiti, pane e pasta fatta con farine scadenti, spesso scadute e con escrementi di topi, conserve ai... vermi, e se a questo punto non avessi un senso di nausea proseguirei con il "menù degli orrori".
"Striscia la Notizia" 
ci conduce in una realtà assurda, dove famosi chef cucinano... le molecole e purtroppo i seguaci di questi "chimici" li troviamo anche a casa nostra: sono i "nuovi chef" simili a dei chimici in camice bianco che invece di lavorare in cucina preparano i pasti in un laboratorio chimico e mi domando se il pollo lo... vivisezionano con i bisturi! Fortunatamente una Legge italiana, a tutela del consumatore, ha recentemente vietato in Italia questo scempio della buona cucina!
Il "taroccamento" pare sia tutto "made in Cina"! Parmisan e pommè, pizza e pasta baril, roche ferre e pandè, per restare in tema di alimentari dal nome vagamente italianizzato, ma non dimentichiamo anche tutti gli altri simil-clone che vanno dal giocattolo all'abito, dall'oggetto casalingo alla Ferrari del clamoroso caso di falso "Cavallino Rampante", e stando alle notizie tv mi viene da sorridere pensando al clone del bebè nero... nato da genitori bianchi... e la sorpresa non era nemmeno saltata fuori dall'uovo di Pasqua ma da una manipolazione fatta dall'uomo!
Ma non da meno è l'italiano che spaccia per olio di oliva vergine l'olio dei motori, o per vino quello"costruito con polverine" o peggio: quello al metanolo di tragico ricordo.
Ma la fervida mente degli stolti non ha sosta ed ecco partorire costosissimi menù con quell'elenco di piatti che, io chiamo "schifezze dai nomi fantasiosi": ma qui entra in campo anche la stupidità di chi ricerca solo cose costose, piatti con nomi esotici e stravaganti, "composizioni" di cuochi che si improvvisano chef, ma che non sanno cucinare, o di chef che al massimo "dell'esaltazione divina" inventano piatti strani, creati appositamente "per ricchi imbecilli che vogliono essere presi per i fondelli!", come ha detto Beppe Bigazzi e che li vedi poi a "Striscia la notizia"...
Lo scandalo dei super prezzi riservati al turista di passaggio è noto a tutti e non ne sono esente neppure io, incognita turista di passaggio che si vede presentare i menù fissi dimezzati nelle portate ma... lievitati nel prezzo e con giustificazioni talmente assurde che offendono l'intelligenza del malcapitato. Piccole alterazioni, non le centinaia di euro di quei turisti cinesi, ma ugualmente un segno di pessima gestione del turismo territoriale e... anche di stupidità.
Sull'intervento della dot.ssa Chiara Soldati Caracciolo di Vietri, giornalista, produttrice di vino e componente del Movimento Turismo del Vino, resto dubbiosa sulle sue affermazioni che dicono come "il turismo del vino sia in crescita" e quindi abbisogni di più garanzie per il turista. Purtroppo anch'io lavoro nel giornalismo enogastronomico e so quanto il settore vitivinicolo sia stato colpito dalla crisi provocata dall'etilometro: che il vino sia diventato il capro espiatorio di tutti gli incidenti, violenze e tragedie lo leggiamo quotidianamente e l'ho scritto in un articolo dedicato proprio al problema, "Top Wine" Banco d'assaggio vini.
Il consumo del vino è diminuito sia nei ristoranti che sulle tavole delle famiglie italiane, considerato il responsabile, il colpevole assoluto, al pari della droga e del più potente alcool.
Le auto sfrecciano sempre più oltre i limiti, sorpassano in curva, molti considerano i semafori degli accessori di abbellimento stradale, viaggiano contromano, guidano distratti dal telefonino, la precedenza è una parola sconosciuta, le moto zigzagano sui marciapiedi usando i pedoni come "birilli", e se succede qualcosa è sempre perchè il guidatore era ubriaco, "naturalmente di vino"... pur essendo astemio, e della loro guida da imbecille spericolato e prepotente o del "pieno" di alcool e droga non ne parlano!
Le morti del sabato sera sono colpa del vino, ma in discoteca bevono super alcolici e usano droghe, non vino, e quando entrano sono già rincitrulliti prima ancora di aver bevuto e essersi impasticcati.
Condivido quanto afferma, la dot.ssa Chiara Soldati Caracciolo di Vietri affermando che occorrono più garanzie per il turista, serve più consapevolezza da parte dei responsabili del territorio, sia dalle istituzioni che dai produttori e albergatori. 
Ottima promozione del territorio sono stati i suggerimenti della giornalista Gudrun Dalla Via che auspica un ritorno alla campagna e alle produzioni biologiche e genuine, cosa che molti stanno già facendo offrendo al turista prodotti tipici locali genuini e ad un prezzo giusto, una nuova forma di promozione del territorio e dell'agricoltura, di prodotti che chiamano "a zero chilometri": oltre ad aiutare le produzioni locali offrono una certa garanzia.
Un turismo enogastronomico italiano nel nostro futuro? E perchè no! Basta poco: i paesaggi, le opere d'arte, la storia, le tradizioni e il folclore ci sono, i prodotti tipici pure, basta cercare quanto più possibile la genuinità e invece di creare piatti stranieri o complicati, elaborati come sculture, ma privi di sapore e tradizione, rispolverare le vecchie ricette della nonna...
... I "sapori" autentici della cucina italiana sono quelli che ricordano "quelli della mia generazione", tutto il resto è solo un'invenzione per chi appartiene ad un'altra generazione e non può quindi riconoscerli: simile ad un bellissimo fiore... ma di plastica... 
Spesso ho tra le mani frutta che nel migliore dei casi è insapore, altre volte mi domando se sto mangiando frutta o medicinali. I salumi, come i formaggi e i prodotti da forno non sono più quelli di una volta: l'utilizzo di prodotti base scadenti, spesso con l'aggiunta di additivi nocivi che provocano allergie e intolleranze, e l'incapacità di chi li lavora rendono un pessimo servizio ai clienti e al turismo: non dimentichiamo che prima di tutto il turista è un consumatore e che quindi va tutelato.
Turismo, enogastronomia e ristorazione per promuovere il territorio, ma senza stravaganze, illegalità e... pessima furbizia.
Ah! Dimenticavo! Prima di tutto il maggiore legame tra turismo e gastronomia è proprio il vino e quindi cerchiamo prima di tutto di risolvere quel problema del bere sì, ma con moderazione da parte di chi beve, e un pò più di buon senso da parte di chi fa Leggi eccessive e inutili, visto che tutto sommato non sono i due bicchieri a pasto ad ubriacare i nostri uomini, ma... ben altro e... altri: o al turista, al ristorante, vogliamo solo dare... Coca Cola, gazzosa e aranciata?
 
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