Incontri D'Autore
 
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storie, velocità, passioni
Mantova - Fruttiere di Palazzo Te

foto Matteo Saraggi

 

Un Nuvolari inedito quello presentato alla grande mostra "Quando scatta Nuvolari" nelle sale espositive delle Fruttiere di Palazzo Te, a Mantova, che durerà sino al 18 dicembre. 
Il titolo dell'esposizione ha due significati: il verbo "scatta", inteso sia in senso automobilistico come potenza dello scatto del campione, sia in senso fotografico perchè Nuvolari fu anche un asso della fotografia, arte che lo appassionò sin da giovane e a cui si riavvicinò nel 1936.
Dal doppio significato della parola "scatta" prende spunto l'idea di due mostre: una che ripropone il percorso del pilota e l'altro dedicato al Nuvolari fotografo, che immortala i momenti più significativi dei protagonisti delle corse motociclistiche e di quelle automobilistiche.
Immagini inedite che appartengono ad un "corpus" di 2575 negativi ritrovati recentemente e studiati, digitalizzati con un sapiente lavoro grazie all'intervento della Fondazione Banca Agricola Mantovana che promuove anche la grande mostra alle Fruttiere di Palazzo Te. 
A curare l'esposizione sono due specialisti di storia dell'automobilismo: Gianni Cancellieri e Adolfo Orsi.
Immagini preziose per la storia delle due e quattro ruote, ma anche di "amarcord del secolo", con i ritratti di vita sportiva dell'epoca e la galleria di immagini che ripropongono le fasi competitive di grandi corridori di quel tempo, senza dimenticare la notorietà dell'autore da cui prende il nome questo settore della mostra dedicatagli che ha come titolo "Lo sguardo di Tazio", una selezione di scatti, in cui il grande pilota ci sorprende con un'ottima tecnica di ripresa, un perfetto senso dell'inquadratura, sino allo studio degli effetti di luce, e altri accorgimenti fotografici da vero professionista!
Curiosità da cronista, attenzione alla realtà che lo circonda, tutte componenti che fanno di queste immagini un patrimonio iconografico di grande valore e di interesse.
Molte foto ci fanno conoscere anche l'anima profonda di Tazio Nuvolari, la sua sensibilità profondamente incisa dalla morte dei due figli, Giorgio nel 1937 seguita da quella di Alberto nel 1946 entrambi all'età di diciotto anni. E tanto fu il dolore di Nuvolari che cercò di superare il periodo di sconforto attraverso la fotografia che poteva catturare la "vita" in ogni singolo momento per imprimerla sulla pellicola... sottraendola alla morte. 
Le immagini si riferiscono particolarmente tra il 1937 e i primi anni della Seconda Guerra Mondiale. Alcune riproducono momenti pubblici, altri la vita privata con la moglie e i figli, il mondo delle corse, i viaggi, le impressioni da "osservatore" e raramente da protagonista o in autocelebrazione della propria notorietà! Un bel diario da vedere e su cui soffermarsi a meditare su Tazio Nuvolari campione e uomo.

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L'altro spazio, quello dedicato al Nuvolari più famoso dal titolo "L'asso degli assi", vuole ricordare un uomo che sino all'ultimo ha vissuto l'emozione per i motori. Colui che la passione per i motori ha condotto a superare i primati, superando anche sè stesso sino a piegare quanto più possibile le avversità della vita e la stessa morte. 
Mitico e indimenticabile pilota da corsa di fama mondiale, asso della moto e delle auto, Nuvolari collezionò 141 vittorie, 5 primati internazionali di velocità, 1 titolo di Campione d'Europa e 7 di Campione d'Italia e di queste vittorie vedremo esposto un pezzo pregiato, la famosa coppa Vanderbilt, vinta in un circuito vicino a New York e messa a disposizione dal Museo Nicolis di Villafranca (Verona).
In questo spazio espositivo dedicato alle corse saranno esposte le più famose immagini delle sue mitiche imprese, i trofei conquistati sulle strade e sui circuiti di tre continenti.
Ripercorreremo trent'anni di storia delle corse, dal 1920 al 1950, riproposti attraverso foto, filmati d'epoca e cimeli. Non mancheranno le emozioni nel vedere esposte le auto che con lui furono protagoniste di vittorie: dalla Alfa Romeo 8C 2300 Monza, alla Bugatti T37, e la Maserati 8CM, che Nuvolari portò alla vittoria. Saranno esposte anche le moto: la Bianchi "Freccia azzurra", la Norton 500, la Borgo 500, la Garelli 350 GP, che cavalcò sulle strade e sulle piste prima di passare alle quattro ruote. 
E ci sarà l'ultima vettura, la Cisitalia Grand Prix con la quale Tazio ormai in declino sognò il ritorno al suo mondo, quello delle corse. 
Dalla mostra emerge un Tazio Nuvolari insolito, un piccolo, grande uomo, incapace di cedere anche davanti alle tremende difficoltà della vita che segnarono il suo passaggio su questa Terra: i lutti, le disgrazie, le sfortunate vicende lo resero ancor più caro al suo pubblico. 
La mostra avrà come testimonial d'eccezione Lucio Dalla, autore della canzone "Nuvolari", unitamente alla Società Leoni Moto, che metterà a disposizione uno scooter Yamaha "Giggle", che verrà sorteggiato fra tutti i lettori della Gazzetta di Mantova che presenteranno alla cassa l'apposito coupon.
La mostra è a cura di Gianni Cancellieri e Adolfo Orsi, promossa ed organizzata dalla Fondazione Banca Agricola Mantovana, dal Comune di Mantova, in collaborazione con il Centro Internazionale d'Arte e Cultura di Palazzo Te, Automobile Club di Mantova, Archivio di Stato di Mantova e del PRA - Pubblico Registro Automobilistico di Mantova. Il catalogo è edito da Silvana Editoriale.
La mostra "Quando scatta Nuvolari. Storie, velocitè, passioni" - Palazzo Te - Mantova, rimarrè aperta sino al 18 dicembre 2009 
info: 037632326 - www.quandoscattanuvolari.it

Nascita di un mito.
Tazio Giorgio Nuvolari nasce a Castel d'Ario (MN) il 16 Novembre 1892 e si spegne l'11 agosto 1953 a Mantova.
La storia dell'automobilismo lo definisce uno dei più grandi piloti della storia, se non il più grande di tutti mentre Ferdinand Porsche lo considera "il più grande corridore del passato, del presente e del futuro".
Ma "Nivola", com'era soprannominato era anche una persona speciale per le sue doti umane e per le sue qualità che lo rendevano unico e ineguagliabile.
Quarto figlio di Elisa Zorzi e di Arturo Nuvolari, un agricoltore benestante e noto ciclista dell'epoca, nel 1915, a 23 anni, ottiene la licenza di pilota di moto da corsa. La Prima Guerra Mondiale lo condurrà sul fronte come autiere nel Servizio Automobilistico dell'Esercito.
Fa scandalo per un'epoca puritana, quando nel 1917 dopo la "fuitina" in uso a quell'epoca sposa con rito civile Carolina Perina. 
La passione per le motociclette lo conduce a disputare la sua prima gara a Cremona nel 1920, sul Circuito Internazionale e l'anno successivo a Verona vince la sua prima gara. 
Tazio è ancora un motociclista quando incontra Enzo Ferrari, giovane pilota che diventerà il fondatore della mitica Ferrari e inizia anch'egli a correre i Gran Premi di automobilismo e vince la Targa Florio lasciando definitivamente le due ruote!
La sua fama è tale che gli italiani ne fanno un mito. Anche Gabriele d'Annunzio lo vuole ospite al Vittoriale degli Italiani, la dimora a Gardone Riviera sul Lago di Garda, per augurargli la vittoria alla Targa Florio del 1932: vincerà con l'Alfa Romeo della Scuderia Ferrari. Lo stesso anno vincerà anche i "Gran Premio", in Italia, a Monaco e in Francia.
La sua determinazione era ineguagliabile! Tazio Nuvolari gareggiò spesso in modo spericolato, con l'auto in fiamme, o che perdeva i pezzi, causando anche molti incidenti, non a caso fu l'inventore della... sbandata controllata.
La sua guida spericolata gli costò molti incidenti, riuscendo ad uscirne sempre "intero", anche se ferito in modo grave, come nell'allenamento sulla pista di Monza, nel 1925, quando durante l'allenamento sull'Alfa P2, uscì di strada riportando gravi ferite, ma appena una settimana dopo seppure coperto di bende e fasciature, reggendosi in piedi faticosamente e contro il parere dei medici, lasciò il letto di ospedale e salì in moto facendosi aiutare dai meccanici... e vinse!
E fu quasi follia quando, nel 1930, per vincere le Mille Miglia e sorpassare Achille Varzi, spense i fari procedendo al buio, guidato solo dalle luci di coda di Varzi e lo sorpassò di sorpresa... vincendo.
E' leggendaria la sua vittoria del Gran Premio di Germania, quando nel 1935 sull'Alfa Romeo vinse in modo clamoroso e spettacolare sulle più potenti vetture tedesche tanto che come afferma Wikipedia gli organizzatori, sicuri della vittoria germanica, colti di sorpresa "non trovando il disco con la Marcia Reale (l'Inno Italiano dell'epoca) lo sostituirono con quello di "O Sole mio".
Sin dagli anni venti le automobili da corsa italiane venivano verniciate di un rosso particolare, chiamato"rosso corsa", per distinguerle dalle altre auto che gareggiavano. Rosse erano quindi l'Alfa Romeo, la Maserati, e in seguito anche la Ferrari e l'Abarth. La francese Bugatti era blu, la BMW e la Porsche tedesche erano bianche.

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Sempre nel 1935 al Gran Premio di Montecarlo, si corse sotto un'insistente pioggia e un corridore ruppe il circuito dell'olio che si sparse sulla pista rendendola ancora più pericolosa: cinque corridori si scontrarono tra di loro o finirono contro le barriere disseminando la pista di rottami. Nuvolari riuscì a controllare la sua vettura e schivare i rottami riuscendo a passare indenne.
Nel 1948, quasi sessantenne partecipa alle Mille Miglia ma dovette ritirarsi a causa di problemi meccanici.
L'ultima gara a cui partecipò fu anche l'ultima vittoria, il 10 aprile 1950, in Sicilia.
Due anni dopo, colpito da ictus restò parzialmente paralizzato, l'anno successivo un secondo ictus gli sarà fatale. Si dice che al suo funerale fossero presenti 55.000 persone e che il corteo funebre che seguiva la bara posta sul telaio di una macchina, scortata da Juan Manuel Fangio, Luigi Villoresi e Alberto Ascari, era lungo alcuni chilometri.
Vestito con quelli che considerava i suoi colori portafortuna, il maglione giallo, i calzoni blu, la sciarpa tricolore e con a fianco il suo volante preferito, egli non udì le parole dette in suo elogio da Enzo Ferrari e nemmeno leggerà mai la frase incisa sulla tomba: "Correrai Ancor Più Veloce per le Vie del Cielo".
E cosè Tazio Nuvolari divenne un mito entrando nella leggenda.
Termino qui la "Corsa di Nuvolari con i Tempo" sulle note della canzone di Lucio Dalla con il suo disco"Nuvolari":
"Nuvolari è basso di statura. Nuvolari è al di sotto del normale. Nuvolari ha cinquanta chili d'ossa. Nuvolari ha un corpo eccezionale. Nuvolari ha le mani come artigli. Nuvolari è bruno di colore. Nuvolari ha la maschera tagliente. Nuvolari ha la bocca sempre chiusa di morire non gli importa niente. Corre se piove o corre dentro al sole tre più tre per lui fa sempre sette con l'Alfa rossa fa quello che vuole dentro al fuoco di cento saette. C'e' sempre un numero in più nel destino quando corre Nuvolari".
Matteo Saraggi - foto di archivio, "Auto da corsa ad Automotoretrò - Torino" 

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