Incontri D'Autore

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L'Autocar targata... Luca Grandori

"Provocante, sempre alla moda, costosa o no, schiava o padrona che sia ha sempre stile e classe e sa dare emozioni forti sino a divenire un'abitudineè a cui non sappiamo resistere".

Apparentemente sembrerebbe il profilo sensuale e ammaliatrice della rossa Jessica del film "Roger Rabbit", ma la "Lei" in questione è una signora gommata, con i cavalli rinchiusi in lussuose carrozzerie: l'automobile!
Divorante e onnipotente status symbol, biglietto da visita che indica determinate professioni e le disponibilitè finanziarie del suo possessore, o di un anonimo operaio, l'auto diviene simbolo del buono o del pessimo gusto, coccolata come un'amante, o "sgarrupata" da... "Io speriamo che me la cavo", l'auto ci lega spesso al passato ed è la carta d'identità del possessore.

Piccola, economica come la mitica 500, divertente come Herbie la mitica Wolkswagen del disneyano"Maggiolino matto", o prestigiosa e costosa come la Rolls Royce, la Porche e la Ferrari, l'auto è da sempre il sogno di tutti, il magico "gobelet d'amour" rinascimentale, il filtro che fa innamorare e al posto di ingredienti amorosi contiene il libretto degli assegni occorsi per comprare il costoso gingillo stradale.
Di lei ci prendiamo cura come un'amante e la riempiamo di premure, spesso usciamo a piedi sotto la pioggia che ci bagna da "strizzarci" 
mentre "Lei, l'auto", la lasciamo nel comodo garage per non farla bagnare. L'accessoriamo come un albero di Natale su cui penzolano pupazzetti, arbe magique odorosi di mughetto, mentre da un rettangolino i bimbi ci sorridono incorniciati, con sotto la scritta "Non correre". Un'impronta quasi invisibile, un moscerino sul parabrezza, tutto viene rapidamente "spazzolato con la manica della giacca nuova" e guai a salire senza prima avere rigorosamente pulito la suola delle scarpe. 

Altre volte riempiamo bagagliaio e sedile di borse della spesa, scatoloni e... bambini saltellanti da un sedile all'altro, la lasciamo sotto il sole rovente, sotto la neve e il fango... anche quando leggiamo sul vetro la frase che qualche speranzoso ha scritto per noi: "Resisti! Prima o poi pioverà!".
E' la nostra casa, il nostro pied à terre, a volte un pò... la garconnière, l'accessorio indispensabile di cui diventiamo "succubi abitudinari quotidiani", auto dipendenti, mentre Lei è perennemente in overdose di carburante e noi in astinenza dell'occorrente per pagarle... i 23 litri per chilometro.
A volte reazionaria, a volte sobria ed elegante, accessoriata con buongusto, altre volte simile ad un muro su cui distrattamente un attacchino ha piazzato i suoi "consigli per i viaggi".
Spesso trasformiamo la sua carrozzeria come un "oggetto" su cui incollare adesivi di pessimo gusto, inequivocabile biglietto da visita del guidatore! 
E qui mi fermo perchè tanti sono i pregi e i difetti degli automobilisti nei confronti dell'automobile e del suo uso che si potrebbe scrivere un libro, ed io voglio invece semplicemente introdurvi nel mondo del giornalismo legato all'automobile.
"Autocar - Premium", la rivista a tutto campo, nata con una nuova veste editoriale creata su misura per chi vuole approfondire il suo spazio culturale sulle auto, scoprire novità, curiosità, ma anche sorridere leggendo pregi e difetti degli italiani al volante.

Ha solo due mesi, ma è entrata nelle nostre case conquistandoci subito. Che sia una rivista "blasonata" lo si intuisce sin dalle prime pagine, basta scorrere l'indice dei collaboratori per scoprire il "dietro le quinte" di due grandi stilisti delle quattro ruote, Giorgetto e Fabrizio Giugiaro: il sogno di molti tradotto in design automobilistico; Claudio Sabelli Fioretti, noto giornalista di "Panorama", direttore di "Panorama Mese" "Gente Viaggi", collaboratore di "Repubblica", "Europeo", "Secolo XIX", "Corriere della Sera", " La Stampa", editore di "Io donna"; Giorgio Laura, giornalista e conduttore di trasmissioni radiofoniche su Radio 2 Rai; Barbara Ronchi della Rocca, scrittrice di bon ton, giornalista e volto noto della Rai e di Mediaset, che ironicamente mette a nudo i difetti degli automobilisti: lei che nella caotica Torino... gira in bicicletta "d'antan"; Nicola Bulgari noto gioielliere che alla fine del secolo scorso, con l'Alitalia, ha promosso una campagna pubblicitaria per un orologio; Carlo Mazzoni giornalista del "Corriere della Sera"; Maria Luisa Bonacchi, giornalista e caposervizio di "Dove", rivista di viaggi, cultura e stili di vita; Paolo Pininfarina, Vice Presidente delle Industrie Pininfarina, con alle spalle l'attività di Program Manager nel programma di Engineering GM 200 per la General Motors e di aver fatto parte del Comitato Scientifico dell'Istituto Europeo di Design di Torino; e altri come Luigi Macaluso, imprenditore e appassionato d'arte; Guingo Sylwan docente; Loris Casadei Direttore Generale di "Porsche Italia"; Giuliano Musumeci Greco, manager il cui nome è legato al marchio Nissan; Marianna Aprile, redattrice di "Novella 2000", che realizza anche servizi per "Donna Moderna" "Tv Sorrisi e Canzoni".

"Autocar - Premium", la testata automobilistica piè antica del mondo, nasce in Inghilterra nel 1895 quando le vetture automobilistiche erano viste come un "oggetto diabolico" che si muoveva lentamente e senza spinta o traino animale. Giunge in Italia nel 2006 con la DeAgostini Periodici (editore oggi controllato da Hachette Rusconi), sotto la direzione di Luca Grandori.
La nuova edizione esce nelle edicole completamente rinnovata sia nella grafica che nel contenuto, con il nuovo nome di "Autocar - Premium" sempre sotto la guida di Grandori, uno dei più noti giornalisti italiani, e inizia il suo viaggio attraverso spazi di informazione e cultura automobilistica. Oggi la tecnologia legata alla moderna informatica e ai nuovi mezzi di comunicazione ha nomi difficili da pronunciare, da tradurre e da utilizzare. E' il mondo del web, dell'online, di internet, che ti permette di comunicare con tutto il mondo in pochi secondi e inviare documenti, scritti, immagini, in tempo reale offrendo una utilità indispensabile ad ogni attività commerciale e "Autocar - Premium" è' indubbiamente una sfida tra la carta stampata e internet, tra lo sfogliare le pagine e leggerle, e il visualizzarle sul computer, ma anche tra lo scorrere del Tempo e il passato in perenne lotta con il progresso.
E' la tecnologia del "premere un bottone e in un attimo scoprire tutto il mondo" che seppure comoda non lascia spazio alla fantasia e per me che "recidiva della Nikon analogica" ringhio contro il progresso e la più moderna Canon - digitale che pare sorridermi invitante dal mobile in cui riposa in attesa di un mio ripensamento...

"Autocar - Premium" è una sfida che per un genio della carta stampata come Luca Grandori, segnerà nuovi traguardi come lo sono stati "AutoCapital", "Dove", "Gulliver", "Carnet" e tanti altri periodici che sotto la sua sapiente direzione hanno ridato vita all'editoria della carta stampata in sfida con la moderna tecnologia del web! 
Ma non posso parlare di "Autocar" senza che i tasti scivolino componendo il nome di un'amica: Barbara Ronchi della Rocca. 
Quando ho scritto di lei la prima immagine che mi è venuta alla mente è di "Donna Letizia" il personaggio che negli anni cinquanta e sino alla fine dei settanta scriveva nelle rubriche di galateo e buone maniere. Oggi il bon ton pare sia il mangiare vociando per tutta la sala, dire parolacce ad ogni occasione, il più elegante lo si riconosce dalle toppe messe... giusto nei punti strategici e la ragazza si chiama con il clacson. Conviviamo con la maleducazione e tra i peggiori esempi spiccano indubbiamente gli automobilisti e alcuni esempi li troviamo nelle letture della simpatica Barbara: ottimo esempio è la sua rubrica su "Autocar - Premium" dove come primo esempio troviamo "Ho sposato Mastrolindo", ironica presentazione del rapporto tra l'uomo e la sua macchina. Ricordate il muscoloso e sorridente Mastro Lindo sempre pronto a correre in aiuto delle casalinghe alle prese con le pulizie domestiche? L'opposto del tipico marito che rientra a casa, si mette in pantofole davanti alla tv e urla "E' pronta la cena! Guarda che il posacenere non lo hai svuotato e sul tavolino c'è polvere! io lavoro 8 ore in ufficio e tu sei tutto il giorno a casa a fare nulla!", e ve lo dice mentre state rincorrendo Mariolino che vuole infilzare la sorella con la forchetta, Salvino che tenta di depilare "a mano" il povero Fido e siete alle prese con fornelli, lavatrice, camice da stirare, il telefono suona e vostro marito urla "Telefono!". 
Barbara Ronchi della Rocca è giornalista e scrittrice, esperta di storia del galateo e autrice di libri di successo, editi da Sperling & Kupfer, dalla DeAgostini e dalla Garzanti.

Collabora a numerosi settimanali e periodici, tra cui il quotidiano "La Stampa" "Grazia", "Bella", "Donna Moderna", "Gioia" e a riviste di enogastronomia "Sale e Pepe", "La Cucina Italiana", " Papillon", emittenti televisive, "Uno mattina" (RaiUno) "Cominciamo bene" (RaiTre), "L'Italia sul Due" (RaiDue).
Nel 1999 ha partecipato alle puntate di "Gustibus", con Sandro Vannucci su Raitre, e collabora con radio e televisioni delle reti Rai e Mediaset. 
"Alle Falde del Kilimangiaro", su Raitre con Licia Colò, insegna il "buon comportamento" per chi viaggia, mentre tra un chiacchierio e un "spettegulez" potrete prendere il te in sua compagnia la domenica su"Domenica Cinque" (Canale 5).
Raffinata, affabile, ha fascino, intelligenza e celebrità, tutti gli ingredienti per fare di lei una collaboratrice di "Autocar" che un professionista attento come Luca Grandori non poteva lasciarsi sfuggire.
L'online è il giornale telematico del futuro e inesorabilmente sta prendendo il sopravvento sulla carta stampata, proprio come la digitale lo ha preso sulle "vecchia analogica". Anch'io ho dovuto piegarmi alle esigenze, ma quando tengo tra le mani un giornale o una fotografia sento delle emozione che solo la "carta stampata" sa dare! E allora... lunga vita alla "stampa"  e ad "Autocar - Premium".

 

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