Incontri D'Autore

DIALOGANDO CON IL MIO COMPUTER...

Il Web è una giungla fatta di "Link, banner, scripting" e tanti altri termini che mi è difficile coniugare! Esso, lo confesso, mi auguro di essere più brava come giornalista o come scrittrice che come "una che usa il computer... ma fa fatica persino a scrivere la parola... computer... figurarsi a pronunciarla!".

Ma chi l'ha detto che i giornalisti e gli scrittori debbano per forza saper usare questi moderni mezzi di comunicazione?

Se non erro Indro Montanelli scriveva con la vecchia "Olivetti lettera 22". Ho amici il cui citare i nomi vi farebbe esclamare "Perbacco!": eppure... non sanno usare il computer più di una macchina da scrivere! Malgrado questa lacuna... sono tra i migliori autori di stupendi articoli, canzoni, ecc.

E cosè eccomi a voler "patteggiare" con quest'attrezzo composto di CPU, memoria RAM, Imput/autput, mouse e altri meccanismi fantastici con cui convivo quotidianamente con curiosità, ma anche con "affetto". 
Sembrerè strano, ma chi vive con lui per un minimo di 12 ore quotidiane può anche affezionarsi e consideralo "uno di famiglia".

A volte m'arrabbio, quando fa i capricci e cambia le parole a mia insaputa, trasformando "Celentano in Cementano" e per chi ha scritto giusto è poi difficile notare l'errore anche rileggendolo venti volte. O come quando non mi recapita la posta, si spegne di colpo... non senza avermi prima dato della stupida inviandomi il messaggio "Hai commesso un errore grave, ma -IO- provvederò spegnendomi": a volte, al massimo del sadismo ci aggiunge "gravissimo"...

E' difficile dire chi dei due ha il sopravvento! Lui che "si frega" i miei scritti, le mie lettere, i miei programmi, o io "cocciuta" che tento di... rianimarlo, mentre lui lentamente si spegne e poi di colpo riappare e... mi pare persino di vederlo sorridere mentre lettera dopo lettera mi scrive sul video: "eccomi qui, sono ritornato perchè senza di me non puoi stare".

Sono schiava del suo sensore, del suo hard disk!

Per molto tempo quando mi domandavano se avevo il "PC" ho creduto alludessero alla tessera politica; se mi chiedevano di che tipo era la "tastiera" rispondevo che non avevo un pianoforte, nè altro strumento musicale; "periferiche" per me erano le abitazioni che mi ricordavano "Il ragazzo della via Gluck"; se poi mi parlavano di "hard disk" rispondevo terrorizzata che non avevo dischi erotici, e "scanner" mi ricordava Hannibal di "Il silenzio degli innocenti", le "risorse di rete" era la pesca e "l'anti virus" un medicinale contro i sintomi dell'influenza.
A volte confidavo agli amici che mi sembrava di essere quella massaia dello spot televisivo, quella che la senti dire: "Lo so cosa fai. Credi che non veda, non senta e non capisca, ma ora basta ti lascio!" e con le lacrime agli occhi immagini l'ennesimo dramma della gelosia per il marito fedifrago, poi la telecamera inquadra... uno spolverino per mobili.

Sè, anch'io a volte, nei litigi più violenti urlo al mio computer: "Basta, sei un maschilista! Cosa credi, che io non m'accorga che ciatti a mia insaputa con qualche deficiente che poi ti risponde e io scopro le vostre email oscene? Cosa credi, di voler sempre avere tu l'ultima parola scritta. Sei solo un floppy che senza il mio dito sui tasti non sa nemmeno comporre una parola! Sei nulla, sei solo un lettore cd senza laurea, hai pure... l'adsl e il monitor invece di ammonirti dovrebbe mandarti alla rottamazione!".

Non mi dicevano nulla. Sorridevano, mi domandavano se era da molto che frequentavo la scuola di computer e mi chiamavano Littizzetto: capivo che quel nome era per simpatia e forse per similitudine alla simpatica Luciana, ma non capivo perchè...

A volte fra di noi c'è incomprensione, altre volte un'intesa fantastica, fatta di parole, virgole, puntini, visualizza, riconteggia, opzioni.

Tra di noi era quasi amore, amore standard, all'ultimo file, all'ultimo pixel.

Poi un giorno, casualmente il destino mi ha fatto mettere un clic alla nostra storia ponendomi il dito su qualcosa di magico e d'improvviso ecco comparire un maghetto piccino piccino che con bacchetta magica, librone e sfera di cristallo mi dà mille informazioni.

... Da quel giorno il maghino piccino mi fa compagnia sul bordo del monitor: discreto accompagnatore delle mie ore computerizzate va e viene, scompare e riappare.

Non è uscito dalla famosa lampada, ma da qualche cip del pianeta Microsoft Word: in questo momento mi sorride...

 

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