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Dopo il Tamil Nadu ci accingiamo a visitare un altro stato incredibile dell’India del Sud: il Kerala, una terra di contrasti e di primati: è lo stato con il più alto livello di scolarità dell’India e con il maggior numero di donne in posti manageriali. In una società incredibile, dove sopravvivono ancora forme arcaiche di vita e socialità queste non sono caratteristiche da poco!

In Kerala la natura è esuberante e rigogliosa, e già quando si attraversa il confine tra i due stati questo diventa evidente. Dalle colline del Tamil Nadu la strada porta tra le meravigliose piantagioni di the che caratterizzano il paesaggio di Munnar, le più vaste del sud dell’India. Tutta la zona è una grande piantagione all’aperto, e nel periodo della raccolta il verde delle colline è punteggiato dai mille colori dei vestiti delle donne che con le loro mani sapienti sono intente a raccogliere le foglioline che diventeranno la bevanda più consumata in tutta l’Asia.

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Al Museo del The si scopre tutto ma proprio tutto sulla sua storia, la coltivazione, i vari tipi di the, come vengono trattati, conservati, smistati. Una bella visita da fare prima o dopo un trekking esplorativo tra le colline.

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Interessante anche la visita al Srishti TATA project, un progetto di recupero che si rivolge ai diversamente abili che nella struttura lavorano carta, stoffa, legno che trasformano in magnifici oggetti venduti nello shop interno. Un posto dove fare acquisti consapevoli che questi contribuiranno al miglioramento delle loro condizioni di vita.

Le visite alle piantagioni di caffè, cardamomo, caucciù, sono altre scoperte di questo angolo di India che riserva magnifiche sorprese, come il Periyar Wild Life Sanctuary, uno dei parchi nazionali più belli e famosi di tutta l’India, noto in particolare per la sua fauna: elefanti (circa mille esemplari), bisonti, cinghiali, daini, scimmie ma anche tigri, leopardi ed orsi. Il Parco, sui Gathi occidentali, occupa una superficie di 778km quadrati ed è stato istituito come riserva nel 1899, nel 1950 è diventato riserva faunistica protetta e nel 1982 è stato definitivamente riconosciuto come Parco Nazionale. Un posto selvaggio con fitte foreste, valli e praterie dove gli animali pascolano indisturbati.

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Non tutta la riserva infatti è visitabile, una parte è aperta al pubblico, un’altra si visita con permesso e guida e una zona è completamente interdetta e inaccessibile al turismo. I battelli che solcano il Lago di Periyar, 31 km di lunghezza, formato nel 1895 dopo la costruzione della diga di Mullaperiyar per sfruttare le acque del fiume omonimo e dell’affluente Mullayar, sono il modo migliore per ammirare la fauna sulle sue rive e le numerose specie di uccelli. Il Parco infatti ne conta ben 250 tra cormorani, ibis, aironi, colombacci, martin pescatore, nibbi, falchi, ecc. Ricchissima la flora, che conta tra l’altro 40 specie di orchidee.

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Thekkady è la cittadina di riferimento per chi vuole visitare il Parco. Qui sono i negozi, i ristoranti e gli alberghi migliori, come lo Spice Village, dai bellissimi bungalow sparsi per il magnifico parco. L’albergo ha sposato l’ecosostenibilità: tutto al suo interno è ecosostenibile e tutti i rifiuti entrano in un circuito di riciclo che permette all’albergo di produrre l’energia sufficiente per essere completamente indipendente.

Procedendo verso Kumarakom la sosta al Madukakunnu Bungalow permetterà di fare l’esperienza di un tipico pranzo siriaco cristiano, di esplorare l’antica casa padronale costruita 400 anni fa nel mezzo della piantagione e di approfondire le tecniche di coltivazione del caucciù, di cui in India il Kerala è il maggiore produttore.

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Arrivati a Kumarakom sul Lago Vembanad, è la natura rigogliosa del Kerala che ci dà nuovamente il benvenuto con la meravigliosa flora e le numerose specie faunistiche che qui trovano il loro ambiente naturale (qui ha sede un famoso santuario ornitologico). Il villaggio è composto da un piccolo gruppo di isole dove la gente vive ancora in simbiosi con la natura. Ne è conferma l’hotel dove facciamo tappa, il Coconut Lagoon, immerso nella lagura di Kumarakom e raggiungibile in barca.

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Arrivati a Alleppy, dal nome evocativo di “Venezia dell’Est”, è la crociera nelle Backwaters il must della giornata. I numerosi canali navigabili caratterizzano un territorio che è uno dei pochi posti al mondo dove le coltivazioni avvengono sotto il livello del mare grazie ad un sofisticato sistema di dighe. Si naviga con le houseboat, case galleggianti che sono la versione moderna delle antiche kettuvallams utilizzate un tempo per trasportare persone e mercanzie (riso, spezie, gomma) lungo foreste di mangrovie, coltivazioni di noci di cocco, campi di riso. Sulle rive si ammira la vita rurale dei villaggi di pescatori: donne che lavano i panni, uomini che pescano, bambini che giocano, scenari fuori dal tempo.

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La tappa seguente è Cochin, città storica dove Vasco de Gama fondò una fabbrica portoghese per la lavorazione delle spezie. Qui, nella Chiesa di San Francesco, costruita nel 1564 dai portoghesi su una preesistente chiesa che fu la prima eretta dagli europei in India nel 1503, il grande navigatore fu sepolto prima di essere traslato a Lisbona. Nella chiesa ancora si conserva la sua primitiva pietra tombale, insieme a molte altre di illustri portoghesi. Ma Cochin è una sorpresa continua, dal vecchio quartiere ebraico con l’antichissima Sinagoga, il Palazzo Olandese con gli spettacolari affreschi e la collezione di oggetti d’epoca, alla vecchia lavanderia Dhobi Khana dove il bucato, l’asciugatura e la stiratura si fanno ancora alla vecchia maniera. Le camicie che escono da qui sono impeccabili, pronte da indossare.

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E poi Fort Cochin con le bellissime case risalenti al periodo coloniale, il porto con le spettacolari reti da pesca cinesi introdotte in Kerala ai tempi di Kublai Khan, e le numerose vie brulicanti di gente e di commerci, da percorrere in tuc-tuc e dove perdersi tra sorrisi e contrattazioni per gli ultimi acquisti prima di riprendere l’aereo per casa.

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Questo itinerario di viaggio è stato sviluppato grazie alla professionalità di Marvel Tours (www.marveltours.in), tour operator locale specializzato nell’India del Sud e che propone itinerari ad hoc studiati su misura a secondo dell’interesse del cliente. Una garanzia per tornare da un viaggio in India completamente soddisfatti.

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Come arrivare:
Air India collega l’India con numerosi voli settimanali diretti da Milano e Roma. Lo scalo è a Delhi da dove partono i voli interni giornalieri per le diverse città del Paese. www.airindia.in

Quando andare:
L'India è un paese molto vasto ma il clima più esteso è quello tropicale. I mesi più adatti per visitare il Paese sono quelli invernali, da ottobre a marzo, quando le piogge monsoniche sono terminate e la temperatura è gradevole e non troppo calda.

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Foto © Renato Greco


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