Palati Raffinati

barolo monfortino riserva 2010 di giacomo conterno 01

Ottobre, andiamo. E’ tempo di guide.  Sono molte per tutti i palati: dei vini, dei ristoranti, dei bar, delle pizze, delle birre, street food. Guide che sono sul mercato librario da decenni e quelle che si affacciano con l’autorevolezza e la competenza di chi le scrive, dopo degustazioni mirate e selezionate nelle varie regioni d’Italia. L’ultima (autorevole e competente) è la “Guida essenziale ai vini d’Italia 2018” del DoctorWine, alias Daniele Cernilli, uno dei fondatori con Stefano Bonilli del Gambero Rosso e per 24 anni curatore della Guida dei Vini d’Italia.

A che servono le guide? «Sono un’inchiesta sullo stato del vino italiano. Servono per capire quell’anno cosa è successo: quali vini sono usciti, quali tipologie, quali quelli ritenuti buoni o meno buoni» spiega con semplicità il professor Daniele Cernilli, che dopo la laurea in Filosofia per alcuni anni (pochi per la verità, prima che lo studio del vino, la conoscenza dei territori vitivinicoli, la storia degli uomini che fanno il vino lo assorbisse completamente) ha insegnato storia e letteratura nella Scuola Media “Vito Volterra” di Ariccia.

barolo monfortino riserva 2010 di giacomo conterno 02

Tutte le altre sono guide dei vini, questa del DoctorWine è la guida essenziale ai vini, differenze non soltanto lessicali ma anche di contenuto. E’ essenziale «perché abbiamo fatto una preselezione e poi abbiamo messo le specialità della casa per ognuna delle aziende. E’ inutile mettere vini che non hanno molta importanza. E’ essenziale perché è accurata ed esauriente senza utilizzare termini astrusi. E ritiene che un vino debba essere, sopra ogni altra cosa, “buono”» risponde Cernilli.

La presentazione della guida si è mossa sull’asse Milano/Roma, con un intermezzo a Londra il 10 ottobre «con un grande successo di pubblico con oltre 500 persone, molti esponenti del trade e molti Master Wine» sottolinea Cernilli. L’edizione 2018 è stata stampata in 15.000 copie, 3.000 delle quali in inglese. E’ il quarto anno, le prime due con Mondadori, le ultime due in proprio con una distribuzione limitata nelle librerie e molte con la vendita attraverso il sito.

Il Vino Rosso dell’Anno, primo in assoluto a ottenere il punteggio massimo di 100/100, è il “Barolo Monfortino Riserva 2010” di Giacomo Conterno, un monumento della vitienologia italiana sin dal 1924, portabandiera della tradizione di Langa.

barolo monfortino riserva 2010 di giacomo conterno 03

Questa la descrizione del riconoscimento con il massimo punteggio di 100/100: «Da uve nebbiolo, matura in grandi botti di rovere. Colore crepuscolare da manifesto del nebbiolo. I profumi incredibilmente intensi e variegati, di rose e glicine, di fragoline e lamponi, di sottobosco autunnale, di brughiera con balsamicità ammaliante, Bocca austera, potente, impressionante per lunghezza, con trama tannica fittissima seppur conciliante. Un fenomeno sensoriale. Uno dei più grandi Monfortino della storia. Sarà il tempo a determinare il gradino del podio di questo leviatano nella sua storia quasi secolare. Vino rosso dell’anno».

A proposito del Monfortino e del suo essere un portabandiera del vino italiano negli anni, Luigi Veronelli e Giorgio Bocca scrivevano che era “come un colpo di cannone”.

Vino Bianco dell’Anno è risultato “Vintage Tunina 2015” di Silvio Jermann, i cui vigneti sono a Farra d’Isonzo (Gorizia).

“Enologo dell’Anno” è il Professor Luigi Moio, docente di Enologia all’Università Federico II di Napoli, produttore in proprio nell’azienda di famiglia. Mentre il Premio per “Una Vita per il Vino” è stato assegnato ad Ambrogio Folonari.

barolo monfortino riserva 2010 di giacomo conterno 04 

Foto © Enzo Di Giacomo


archivio

Pin It

Nice Social Bookmark

FacebookMySpaceTwitterDiggDeliciousStumbleuponGoogle BookmarksRedditNewsvineLinkedinRSS FeedPinterest
Pin It