Arte e dintorni

 roma il teatro libero di rebibbia all argentina 01

Il Teatro Argentina di Roma si prepara ad accogliere un evento unico nel panorama culturale italiano: la Compagnia dei detenuti ed ex detenuti attori del Carcere di Rebibbia calcherà il prestigioso palcoscenico con il progetto “Teatro Libero di Rebibbia all’Argentina”. Non è solo un appuntamento teatrale, ma un simbolo di inclusione, riabilitazione e dialogo tra le istituzioni penitenziarie e culturali.

Da oltre vent’anni, il Teatro Libero di Rebibbia si distingue come un’eccezionale accademia di spettacolo, operante principalmente nell’auditorium del carcere romano, che ospita 340 posti e un grande palcoscenico. Il progetto ha guadagnato fama internazionale grazie al film Cesare deve morire dei fratelli Taviani, vincitore dell’Orso d’Oro al Festival del Cinema di Berlino.

Il pomeriggio inizierà con un dibattito sul valore sociale delle arti performative. Intitolato “Spettacolo e rigenerazione sociale: impresa, territorio, valutazione”, l’incontro vedrà la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni culturali e giuridiche, parlamentari, esperti accademici e operatori del settore. Promosso dall’Associazione REACT, il confronto si concentrerà sull’impatto del teatro e della danza come strumenti di rigenerazione sociale.

Alle 20.45 la giornata culminerà con la rappresentazione di “Sonata sulla via di Rossano”, drammaturgia e regia di Fabio Cavalli, adattamento del racconto Sonata a Kreutzer di Lev Tolstoj. Interpretato dagli attori detenuti ed ex detenuti di Rebibbia, lo spettacolo affronta temi scabrosi come il senso di colpa e la follia maschile, trasponendo l’opera nell’Italia di qualche decennio fa.

Accompagnati dalla voce e dagli strumenti di Irene Moretti e dalle percussioni di Andrea Nunzi, i protagonisti – tra cui Francesco De Masi, Juan Dario Bonetti e Giovanni Colonia – portano in scena una tragedia che risuona con l’umanità di chi vive la colpa e la condanna.

Il progetto è realizzato da La Ribalta – Centro Studi “Enrico Maria Salerno, in collaborazione con la Direzione della Casa Circondariale Roma Rebibbia N.C. e l’Associazione Ottava Arte. L’evento gode del sostegno del Ministero della Cultura e del patrocinio del Ministero della Giustizia, della Regione Lazio e della Commissione Cultura della Camera dei Deputati.

Tra i principali sostenitori, figurano l’On. Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura della Camera, il Presidente della Fondazione Teatro di Roma Francesco Siciliano e il Direttore del Teatro di Roma Luca De Fusco. Anche il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, parteciperà all’evento.

L’evento è un appuntamento imperdibile per chi crede nel potere trasformativo della cultura perché non rappresenta solo un’apertura delle porte del Teatro Argentina ai detenuti di Rebibbia, ma anche un’apertura verso una società più consapevole e inclusiva. L’arte, come dimostra il progetto, può diventare un ponte tra pena e redenzione, trasformando il teatro in un luogo di rigenerazione per chi cerca un nuovo inizio.


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