Fino al 21 marzo 2025 il Museo Nazionale di Storia dell’Armenia a Yerevan ospita una mostra straordinaria intitolata "Dea Madre: da Anahit a Maria", evento di punta del calendario culturale armeno, che per la prima volta espone due frammenti della statua ellenistica della dea Anahit, concessi in prestito dallo storico British Museum. La mostra è stata inaugurata il 21 settembre in coincidenza con il Giorno dell'Indipendenza dell'Armenia e rappresenta un momento storico per la cultura armena.
Grazie a uno storico accordo con il British Museum, i visitatori potranno ammirare la testa e la mano sinistra della statua bronzea della dea Anahit, pezzi cruciali dell'arte ellenistica e simboli della cultura armena. I frammenti, risalenti al II-I secolo a.C., non erano mai stati esposti prima in Armenia. La loro presenza nel paese rappresenta un evento culturale eccezionale, che si inserisce in una cooperazione a lungo termine tra i due musei.
La mostra, organizzata con il supporto del Ministero dell'Istruzione, della Scienza, della Cultura e dello Sport della Repubblica d’Armenia, oltre ai due frammenti della statua di Anahit espone anche sessanta reperti provenienti dalle collezioni del Museo Nazionale di Storia dell’Armenia. Attraverso questi reperti, la mostra illustra l’evoluzione del concetto di divinità madre, dal Neolitico ai giorni nostri.
La statua di Anahit fu scoperta nel 1871 a Satala, regione di Erzurum (attuale Turchia), e dopo vari passaggi la testa fu acquisita dal British Museum nel 1873, seguita dalla mano sinistra due anni dopo. I due pezzi sono considerati di grande importanza sia artistica che simbolica, poiché Anahit è stata una delle divinità centrali della mitologia armena.
Il percorso espositivo ripercorre l'antico culto della Dea Madre, che nelle terre armene iniziò nell'età della pietra e attraversò diverse fasi, adattandosi alle mutevoli concezioni del mondo. Anahit, principale divinità femminile del periodo ellenistico armeno, era venerata come dea della fertilità, della guarigione, della saggezza e continuità della stirpe, con numerosi santuari a lei dedicati, soprattutto a Yeriza, nella regione oggi conosciuta come Erzurum.
La collaborazione tra il Museo di Storia dell'Armenia e il British Museum ha dato vita a uno degli eventi culturali più rilevanti dell'anno, portando l'Armenia al centro dell'attenzione internazionale. L'esposizione non solo celebra il ricco patrimonio culturale del Paese, ma rafforza il dialogo tra passato e presente, esplorando il legame tra la figura di Anahit e altre divinità femminili, compresa la Madonna cristiana.
La mostra si inserisce in un ampio programma culturale che coinvolge oltre 40 tra gallerie e musei a Yerevan e nel resto del paese, aperti tutto l’anno. Tra i più interessanti, il Matenadaran, celebre per i suoi manoscritti antichi, il Museo di Erebuni, che racconta le origini della città di Yerevan, e il Museo del Brandy Ararat, noto per le degustazioni del famoso distillato armeno.
Yerevan, sede della mostra, è facilmente raggiungibile dall’Italia grazie ai voli diretti di WizzAir e FlyOne Armenia, che collegano la capitale armena con Milano, Roma e Venezia.