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castiglione in teverina il borgo che rinasce grazie alla rete di imprese castiglionese 01
Nella verde campagna della Tuscia, arroccato su una collina che domina la valle del Tevere, Castiglione in Teverina è un borgo medievale di rara bellezza e dal grande fascino storico e culturale. Situato al confine tra Lazio e Umbria questo piccolo gioiello italiano, già noto per le sue eccellenze enogastronomiche, si sta ritagliando un ruolo di primo piano sulla scena turistica grazie a una strategia di rigenerazione territoriale che punta su sinergie tra pubblico e privato.

Il progetto, sostenuto dal bando per la rigenerazione urbana, nasce con un chiaro obiettivo: salvaguardare e valorizzare il territorio, sostenendo al contempo le micro, piccole e medie imprese locali. Il cuore dell'iniziativa è rappresentato proprio dalla Rete di Imprese Castiglionese, presieduta da Debora Formica, che ha unito le forze di produttori del settore vitivinicolo, oleario e altri operatori economici del territorio, in una cordata strategica con l'amministrazione comunale. Il loro scopo è riposizionare competitivamente Castiglione in Teverina, promuovendola come una destinazione di turismo esperienziale, in grado di attrarre visitatori interessati non solo alle bellezze naturali, ma anche alle eccellenze del “buon vivere” che il borgo offre.

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Passeggiando per le vie di Castiglione in Teverina si percepisce subito il potenziale di questo borgo. Circondato da colline punteggiate di vigneti e oliveti, il paesaggio offre viste mozzafiato sulla Valle del Tevere. La sua posizione strategica al confine tra due regioni lo rende il cuore ideale per un turismo di macroarea, in grado di collegarsi a località limitrofe, ampliando così le opportunità per i visitatori di esplorare un territorio che si estende ben oltre i confini amministrativi.

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È proprio questa visione di crescita integrata che ha guidato la Rete di Imprese Castiglionese a fare del vino e dell’olio i suoi principali volani per lo sviluppo turistico di Castiglione in Teverina come gemma della Tuscia. Al centro di questa strategia c’è il Muvis, il Museo del Vino e delle Scienze Agroalimentari di Castiglione in Teverina, un'attrazione unica nel suo genere che racconta la storia del borgo attraverso la sua tradizione vinicola. Ospitato nelle ex cantine dei Conti Vaselli, risalenti al XIX secolo, il Muvis con i suoi 3mila metri quadrati distribuiti su cinque livelli, di cui quattro sotterranei, è il più grande museo del vino d’Europa e rappresenta il primo biglietto da visita per i visitatori.

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Il museo racconta la storia della viticoltura nella regione, offrendo un viaggio tra le tecniche di produzione e la cultura legata al vino, con percorsi interattivi, visite guidate e degustazioni che rendono omaggio a secoli di tradizione. Nei cunicoli e tra le gigantesche botti di tre metri di diametro conservate 27 metri sotto terra si celebra il legame tra passato e presente, tra tradizione e innovazione, con un occhio di riguardo alla promozione delle otto aziende vitivinicole attive nel Comune, tra cui la Fattoria Madonna delle Macchie che produce circa 1 milione di bottiglie l’anno, suddivise tra Orvieto Doc, Tuscia Doc e Aleatico.

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La forza di Castiglione in Teverina sta proprio nella capacità di fare rete. Il progetto della Rete di Imprese Castiglionese è un modello virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato, che mira a superare non solo i confini geografici, ma anche quelli settoriali. Il turismo diventa un’esperienza a 360 gradi, dove il visitatore non è solo spettatore, ma protagonista attivo di un viaggio che abbraccia cultura, gastronomia e natura.

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Il riposizionamento competitivo del borgo, infatti, non riguarda solo il potenziamento delle sue attrattive, ma anche la promozione di un modello di vita più sostenibile, fatto di mobilità dolce e un ritmo slow che invita a riscoprire il piacere della lentezza, del contatto autentico con il territorio e i suoi abitanti. Grazie alle sue eccellenze enogastronomiche, al Muvis e a una qualità della vita che invita a rallentare, questo piccolo borgo ha tutte le carte in regola per diventare una destinazione di riferimento per il turismo esperienziale nel Lazio e non solo.


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