L’Italia è il paese delle sagre. Sagre consolidate dedicate a prodotti locali blasonati e sagre che festeggiano magari eccellenze del territorio sconosciute al grande pubblico e che proprio la festa a loro consacrata vuole mettere in risalto. Si va dalla Sagra dello Stocco in Calabria alla Sagra del Pesce di Camogli e via dicendo. Non c’è borgo italiano che non abbia la propria sagra gastronomica, per un totale complessivo di ventimila sagre e con un giro d’affari di circa due miliardi di euro.
Anche il Lazio non manca all’appello con sagre che coprono tutti i mesi dell’anno, a seconda della stagionalità. Ed è proprio questa stagionalità che è stata sottolineata dal giornalista Antonio Castello durante la presentazione dell’ultimo suo lavoro editoriale, “I sapori della Tuscia” avvenuta recentemente a Castiglione in Teverina, grazioso borgo della Tuscia disteso su uno sperone roccioso ai confini con l’Umbria, durante la manifestazione “Borgo con Gusto” promossa dalla Rete d’Impresa Castiglionese.
Nel libro l’autore esamina una porzione specifica del territorio laziale, e per la precisione la provincia di Viterbo, che già da sola conta ben centosessanta sagre che animano la Tuscia durante tutti i mesi dell’anno. Si comincia infatti, come ha raccontato Antonio Castello nella presentazione, a Gennaio con le sagre legate alla celebrazione di Sant’Antonio Abate. La tradizione vuole che nel giorno della festa del santo vengano portati sul sagrato della Chiesa animali di tutti i generi, spesso addobbati per l’occasione, per essere benedetti. Poi si fa festa con minestra di fave, polenta, salsicce di maiale, ecc.
Febbraio è il classico mese del carnevale. Uno dei più famosi della provincia di Viterbo è quello di Ronciglione, ed ecco quindi i dolci fritti tipici e in Marzo, con l’inizio della quaresima, imperdibile è il pranzo del purgatorio che si rinnova a Gradoli ogni mercoledì delle ceneri da tempo immemorabile.
Ad Aprile si festeggia la Pasqua e il ritorno della primavera, un momento particolarmente importante per la vita agricola, da celebrare con scampagnate nei campi come la Merenne borsenese di Bolsena o la Poggiata di Corchiano, un pranzo all’aperto con giochi popolari e musica. A Maggio si festeggiano i prodotti legati alla transumanza delle greggi, come la ricotta, che a Barbarano Romano viene celebrata con l’Attozzata, mentre a Marta, sul lago di Bolsena, si festeggia il lattarino, il pesce più piccolo del lago. La sagra è entrata nel Guinness dei primati per i suoi numeri: in due giorni vengono fritti in 1.200 litri di olio ben 2 tonnellate di lattarini.
A Giugno l’infiorata distende tappeti di fiori per le strade dei borghi viterbesi mentre a Celleno si festeggia la ciliegia, emblema del paese circondato da ciliegi che danno frutti di qualità eccelsa del tipo “Ravenna”.
L’Estate nella Tuscia è un tripudio di feste legate al raccolto e ai prodotti locali, a cominciare dal melone coltivato in diverse zone del territorio (Pescia Romana, Tarquinia), alle lenticchie di Onano, fino alla lumaca (Graffignano), e al coregone di Capodimonte. Poi c’è il vino che si festeggia a Montefiascone con il suo Est Est Est, ma anche a Marta, dove si produce il Cannaiola, e a Gradoli, famosa per il suo Aleatico. E poi non mancano le feste dedicate alle paste fatte in casa con acqua e farina come i cecamariti, i cavatelli, o i ceciarelli con fagioli di Vejano e tanti altri.
Alla fine di Agosto Caprarola festeggia la nocciola dei monti Cimini, prodotto a marchio PAT mentre a Settembre Oriolo Romano onora il porcino e Sutri il fagiolo regina, una qualità di colore bianco coltivata in zona. Ottobre è il mese delle castagne e non c’è borgo dei Monti Cimini che non le festeggi, a cominciare da Soriano nel Cimino. La sua storica Sagra della Castagna comprende anche giochi medievali, un grande corteo storico e l’apertura delle cantine dei rioni dove gustare non solo castagne ma anche altri prodotti del territorio.
Castiglione in Teverina a Novembre festeggia olio, funghi e vino, mentre a Dicembre ecco le feste dell’olio, da gustare sulla classica fetta di pane abbrustolita, la bruschetta. L’olio di Canino è ritenuto uno dei migliori d’Italia.
Il libro di Antonio Castello lascia con la curiosità e, grazie alle ulteriori informazioni che fornisce sulle attrattive di ogni singolo borgo, è un invito a partire alla scoperta delle eccellenze di un territorio, la Tuscia, che ha tanto da offrire. Non resta altro che mettersi in viaggio.
I sapori delle Sagre,
Viaggio Enogastronomico attraverso le sagre e le feste di paese
Aprile 2024
Tipografia Ceccarelli
227 pagine
16€