Palati Raffinati

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Ambiente minimal ben curato, vino rigorosamente di vignaioli abruzzesi che viene sempre più richiesto e apprezzato dagli enonauti (con il Montepulciano d’Abruzzo in testa), una clientela che non è soltanto marsicana e aquilana, ma proveniente anche da altre regioni quando sono in visita ad Avezzano e dintorni, la “capitale” della Marsica che respira benessere economico, sociale e culturale.

Stiamo parlando del ristorante “La cantina dell’arrosticino” che Massimiliano Berardi ha aperto oltre dieci anni fa a pochi passi dalla Cattedrale, nel centro di Avezzano. Perché Massimiliano ha respirato gli odori della cucina, gli umori dei clienti sin da piccolo, erede di una tradizione familiare gastronomica centenaria.

C’è un rinnovato interesse per la cucina tradizionale abruzzese, che non vuol dire cucina povera rispetto ai più blasonati ristoranti stellati. Non deve correre dietro a piatti sofisticati o mode da seguire, ma avendo come stella cometa piatti che rispettino la tradizione e soprattutto la qualità dei prodotti. L’Abruzzo può essere considerato tra le regioni italiane quella in cui le tradizioni gastronomiche vengono conservate più fedelmente. E la ristorazione è fortemente legata alle proprie radici culturali.

E’ la Marsica bellezza, che si sta ponendo come portabandiera della cucina tradizionale, ricca di ingredienti e di prodotti di rilievo.

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«Questa è una trattoria che si caratterizza per gli arrosticini - spiega Massimiliano Berardi, con una determinazione che non ammette repliche -. Però facciamo anche altre cose come secondi, contorni e ed altro. Però chi viene da noi, viene esclusivamente per gli arrosticini».

Arrosticino come carattere identitario ed elitario, come carta di identità per un entusiasta ultra cinquantenne che quando parla sembra invitarti alla convivialità, alla gioia di mangiare carne, e soprattutto arrosticini. «Che vengono cotti in una macchina apposita che non ha nulla da invidiare alla “canala” con brace. Vengono serviti in cocci accompagnato con pane bruschettato con sale e olio proveniente dalla Valle Roveto - spiega Massimiliano -. Quest’anno (luglio 2023/2024) ne abbiamo cotti 160.000! E c’è da dire che la voglia di mangiare arrosticini non subisce flessioni, non è che se ne mangiano più durante la stagione invernale, c’è una equa distribuzione durante tutto l’anno» continua Massimiliano di Villa San Sebastiano, Frazione del comune di Tagliacozzo

L’idea iniziale, il cosiddetto intento programmatico, era solamente di fare arrosticini, bruschette e antipasti. «Ma un pò la crisi del settore, il sopraggiungere del Covid poi che, comunque, abbiamo superato brillantemente, ci ha fatto propendere per un ampliamento dell’offerta gastronomica, senza perdere però l’idea iniziale, cioè l’arrosticino» prosegue con un sorriso Massimiliano.

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La convivialità, la bonomia unita a una dose di professionalità che trasmette sicurezza, è contagiosa e molti ritornano anche per queste doti che Massimiliano ha nel Dna.

Un primo piatto che vuoi consigliare? «Una trofia con pomodorino giallo, noci, guanciale e pecorino nostrano. Inoltre facciamo ottime zuppe di legumi».

Però hai voluto mantenere una tua precisa identità, «Io sono questo e basta – puntualizza Massimiliano -. Vieni da me per gli arrosticini e i vini abruzzesi».

Sembra uno spot pubblicitario, ma non lo è perché Massimiliano Berardi da Villa San Sebastiano è deciso nelle sue convinzioni e onesto intellettualmente.

Foto: ©Enzo Di Giacomo


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