Con 600 km di coste, 44 fiumi e 900 km di lagune il Kerala, Stato dell’India Meridionale affacciato sul Mar Arabico, ha visto aumentare del 33% gli arrivi turistici negli ultimi 5 anni, passando da poco più di 7 milioni di visitatori a quasi 10 milioni. Tra questi nell'ultimo anno ci sono da considerare oltre 21mila italiani che hanno fatto registrare un aumento del 29% degli arrivi dall'Italia.
La “terra di Dio”, uno degli stati più prosperosi dell'India, con la più alta concentrazione di fedeli di religione cristiana e il più alto record di istruzione, occupa solamente l'1,8% del territorio indiano ma nelle ultime statistiche ha registrato il 12,72% del turismo internazionale totale dell’India. Questo grazie alla diversificazione dell’offerta turistica, che non si basa più solamente sul turismo balneare ma anche sulla navigazione in houseboat tra le magnifiche lagune e i canali dell’interno e sui famosi centri medici ayurveda, che oggi offrono in Kerala strutture all’avanguardia, hotel e centri benessere, dove si può conciliare la vacanza con i benefici dei massaggi di una tradizione millenaria risalente a cinquemila anni fa.
L’interno del Kerala offre sei parchi nazionali e diciassette santuari immersi nella foresta che danno rifugio a oltre 150 specie di uccelli e dove vivono libere numerose specie di animali, elefanti, scimmie, tigri, leopardi, cani della foresta, daini, gatti selvatici, macachi, bufali, ecc. La flora del Kerala conta numerose specie rare e autoctone oltre ad altre in pericolo di estinzione. I due monsoni annuali, in giugno e in ottobre, portano nuova linfa alla terra che si trasforma in un immenso tappeto verde.
Cochin, uno dei più grandi porti commerciali d’oriente del mondo antico, con la sua posizione sulla via delle spezie che dalla Cina transitava in India e continuava il suo tragitto verso l’Europa, conserva la più antica sinagoga, la più antica moschea e la più antica chiesa di tutta l’India. Nella Chiesa di San Francesco era stato sepolto Vasco de Gama prima di essere traslato in Portogallo.
Interessante anche l’aspetto artistico e le tradizioni, le danze popolari e le arti marziali. Una delle forme teatrali più famose del Kerala è il Kathakali, una raffinata combinazione di danza e musica drammatizzata secondo un rituale originato 500 anni fa proprio in Kerala e che si basa sulla mimica facciale e i movimenti delle mani. La trama si sviluppa nel più completo silenzio degli attori, tutti rigorosamente uomini che interpretano anche i ruoli femminili e indossano magnifici costumi e un elaborato trucco con colori simbolici. A seconda del personaggio, dei, donne, demoni o creature negative, il volto viene dipinto con colori diversi. Un lavoro che richiede ore e potervi assistere è uno spettacolo nello spettacolo.
Per saperne di più: www.keralatourism.org
Foto © Marina Cioccoloni
