Studiare, leggere, prendere una pausa o semplicemente bersi un caffè circondati dall’arte e dalla bellezza. Tutto questo è possibile a Roma a Palazzo Merulana, un edificio storico del quartiere Esquilino che dopo esser stato la sede dell’Ufficio d’Igiene di Roma ha vissuto anni d’abbandono finchè non è stato acquisito dalla Fondazione Cerasi. L’imprenditore Claudio Cerasi e la moglie Elena, due mecenati, dopo la ristrutturazione del diruto edificio vi hanno collocato la loro prestigiosa collezione di sculture e dipinti messa assieme dagli anni ‘80 ad oggi.
Le opere, molte delle quali di arte italiana dei primi decenni del Novecento, con una preponderanza di artisti della Scuola Romana e con uno slancio verso il contemporaneo, sono distribuite su tre piani, mentre un quarto piano è disponibile per mostre temporanee. E’ in corso, fino al 7 gennaio 2024, la mostra “Tutti puzzle per l'arte, segni di dissonanze armoniche”, curata da Bruno Aller e Marisa Facchinetti, che racconta la storia dell'arte come un puzzle attraverso le opere di 102 artisti.
Al piano terra c’è lo shop, una libreria e la caffetteria, aperta dalla colazione fino a sera con tavolini e una vasta scelta di snack, dolci, piatti diversi e un menù che cambia settimanalmente. L’ambiente è luminoso e accogliente, ed è liberamente a disposizione di tutti, anche di chi passando vuole fare una pausa rigenerante circondato dalla bellezza. Accanto ai tavoli si ammirano opere di Antonietta Raphael, Ercole Drei, Matteo Pugliese e altri.
Salendo al secondo piano una delle prime opere che si incontra è Primo Carnera di Giacomo Balla, poi tre quadri di Giorgio De Chirico della serie “I bagni misteriosi“.Nella sala centrale svetta in primo piano una scultura in bronzo che brilla come oro dell’artista belga Jan Fabre e che rappresenta un uomo in tuta da astronauta con una bacchetta in mano come a dirigere un’orchestra. Alle pareti alcuni dipinti di Antonietta Raphael (bellissimo l’autoritratto con violino), Matteo Donghi, tra cui il suo attualissimo “le lavandaie”. Sulla parete di fondo è sistemato un grande bassorilievo in gesso di Duilio Cambellotti dal titolo “I cavalli della palude”. Poi la ricca collezione continua con Pericle Fazzini, Mario Sironi, Giuseppe Capogrossi. Felice Casorati, Luigi Pirandello, Gino Severini e tanti altri.
Il Palazzo Merulana, insieme ad altri enti pubblici e privati, fa parte della “ES.Co,Esquilino Comunità – La Porta di Roma, la DMO (associazione mista pubblico-privata) nata per promuovere la destinazione turistica del quartiere Esquilino.
Scopo del progetto è la promozione e riqualificazione dell’Esquilino, rione multietnico ricco di testimonianze antichissime che risalgono ai Romani, parchi e giardini artistici, fucine culturali (il quartiere conta il maggior numero di artisti, italiani e non, che hanno scelto di vivere a Roma), botteghe storiche e tanto altro. Un quartiere tutto da scoprire attraverso itinerari inediti, tour guidati, eventi ad hoc, come DiVino Acquario, che si è tenuto recentemente all'Acquario Romano, edificio ottocentesco nato come acquario, poi trasformato in teatro (vi si esibì anche Buffalo Bill durante la sua trasferta in Europa) e dopo alterne vicende e un periodo di abbandono riconvertito nell'attuale sede dell'Ordine degli Architetti e spazio per eventi.
L'evento era promosso da AIS Lazio con l'intento di far conoscere al più vasto pubblico il Consorzio del Cabernet Atina DOC, una piccola DOP che abbraccia quella parte della provincia di Frosinone che va da S. Elia Fiume Rapido a Broccostella, nel basso Lazio a ridosso del Molise e della catena appenninica del Parco Nazionale d'Abruzzo. Un territorio dal tipico clima pedemontano dove le varietà Cabernet, Syrah, Merlot, Semillon e Pinot Bianco vennero introdotte nel 1860. Il Consorzio, nato nel 2018, conta per il momento 14 aziende che producono un Cabernet 100% in purezza o al 85%, con un 15% di Merlot e/o Sirah, come stabilito dal Disciplinare.
Sono vini corposi, dal colore rosso scuro profondo, nati su terreni argillosi che conferiscono stabilità a vini di grande spessore, dall’espressione olfattiva di estrema piacevolezza e con sentori di frutta rossa matura che raggiungono facilmente anche i 15 gradi e con un ottimo equilibrio e un potenziale divenire. La resa per ettaro è molto bassa e questo spiega i piccoli numeri su cui ogni azienda può contare e la poca diffusione al di fuori della zona di produzione. DiVino Acquario è stata l’occasione per far conoscere i vini del Consorzio ad un maggior numero di appassionati.
Per l'occasione si è tenuta anche una Masterclass con una selezione di nove etichette dei produttori presenti all'evento (Tenute Cervelli, Vigneti Iucci, Tullio, Albetum, Cominium, Di Adamo,La Ferriera, Poggio alla Meta, Masseria Barone).