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Lungo la Loira è passata la storia. Chi di noi non ha mai sentito parlare di Giovanna d’Arco, o di Caterina de' Medici, moglie del Re di Francia Henri II, o di Diana di Poitiers? E dei meravigliosi castelli della Valle della Loira che hanno visto le gesta di questi ed altri famosi personaggi? La Loira, il secondo fiume più lungo di Francia, con i suoi 1000 chilometri dalla sorgente al mare, è stato il mezzo attraverso il quale si svolgevano i commerci fino al momento in cui l'avvento dei cavalli a vapore ha cambiato i mezzi di locomozione. Per la Loira passava tutto quello che si doveva trasportare da un punto all’altro: derrate alimentari, materiale da costruzione, legno, spezie, tessuti, oro e tutti i metalli preziosi. Anche le merci che da oltremare arrivavano a St. Nazaire venivano trasferite a Parigi attraverso la Loira. Prima venivano caricate su piccole imbarcazioni che solcavano il fiume fino al canale di collegamento con la Senna e poi attraverso la Senna arrivavano a Parigi.

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Oggi lungo la Loira si snoda un magnifico percorso ciclabile di 800 km che costeggia il fiume conosciuto col nome di “la Loire en vélo”. La sua principale caratteristica è che è un percorso adatto a tutti perchè in piano e sempre su via ciclabile senza mai passare per la via rotabile e senza mai incontrare altri veicoli che non siano bici.

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Il classico itinerario di visita ai castelli della Loira non può iniziare che dal Castello di Chenonceau, che molti definiscono il più bel castello della Valle della Loira per la sua caratteristica di avere un’ala che si protende sulle acque del fiume Cher con una lunga galleria porticata e per i suoi magnifici giardini con oltre 40.000 piante da fiori coltivate e distribuite sui 70 ettari del parco. I più famosi sono i giardini di Diana de Poitiers rialzati su un basamento e i giardini di Caterina de’ Medici con un magnifico labirinto italiano, realizzato con 2000 piante di tasso e circondato dal piccolo giardino delle Cariatidi.

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Chiamato anche il castello delle dame per le numerose donne della casata reale che lo hanno amato ed abitato, era la residenza preferita di Diane de Poitiers, favorita del Re di Francia Henri II, ma anche di sua moglie Caterina de' Medici che alla morte del re lo volle indietro e affidò a Diana il Castello di Chaumont. La visita alle diverse stanze permette di ammirare le magnifiche composizioni floreali del laboratorio diretto da Jean-François Boucher che nel 2000 è stato nominato miglior fiorista dell'anno. Il Natale al castello poi è una gioia per gli occhi perché ogni anno viene decorato con un tema diverso, quest'anno sarà "Table des rêves, table de fêtes". Il progetto, nato diversi anni fa, è ormai diventato un classico famoso e solo la visione delle stanze decorate per Natale merita il viaggio. Il laboratorio floreale organizza anche delle masterclass per chi vuole imparare l'arte di decorare con i fiori in maniera speciale.

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Per la cena e la notte è molto comodo l'Albergo Le Bon Laboureur, a pochi passi dal castello. Un'ottima tappa con un servizio ristorante curato e di qualità.

Dal castello di Chenonceau ci spostiamo al Castello d'Azay-le-Rideau, un castello incantato che sembra sorgere dall'acqua. Costruito durante il regno di Francesco I è un capolavoro del primo Rinascimento Francese e conserva ancora tutto il suo fascino con le torrette che si riflettono sull’acqua. All’interno uno straordinario scalone con logge decorate in stile italiano conducono a 14 stanze. Sicuramente uno dei castelli più belli della Valle della Loira. A fianco del castello un campeggio e una comodissima area attrezzata per i camperisti.

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Azay-le-Rideau è famosa anche per i chilometri di grotte scavate nel tufo, una pietra tenera buona per essere modellata. Nella Valle della Loira per circa 200 km ci sono diverse zone piena di grotte proprio come a Matera e come in altri paesi d'Europa. Le grotte sono state abitate dagli agricoltori locali che le hanno usate per secoli sia per vivere che per conservare le riserve per l'inverno e per gli animali. Ultimamente queste grotte sono state riscoperte e rivalutate, come ha fatto Alain Sarazzin, il proprietario dell'hotel Troglododo. Nel 1987 aveva comprato un paio di grotte per uso personale poi ha cominciato a pensare che ne poteva fare un agriturismo rurale. La cosa è cresciuta e nel 1992 è stato inaugurato l'albergo rurale che ora è un hotel con diverse camere. Dietro l'esempio di Alain altri hanno aperto alberghi e ristoranti scavati nelle grotte. Oggi da lui bisogna prenotare mesi in anticipo per poter trovare una camera libera. Gli ambienti sono piacevoli, sia d'estate che d'inverno la temperatura non supera mai i 20-24 gradi. Alain ci ha raccontato che quest'estate con 40 gradi fuori dentro le stanze ce n'erano 24. D'inverno la temperatura non scende mai sotto ai 20, difatti nelle camere non c'è riscaldamento.

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Non lontano da Azay-le-Rideau, Immerso nella campagna della valle della Loira, c’è una tappa da non perdere: l'hotel ristorante Pom'poire, nato nel 2006 per iniziativa di Christian e Florence Gillett. Dal 2016 lo gestisce il figlio Bastien con la moglie Emilie. Bastien è ai fornelli con una squadra di 6 assistenti, Emilie si occupa del servizio di sala e dell'accoglienza. Cucina creativa che privilegia l'uso di prodotti locali. Il menu degustation, che cambia regolarmente, è una gioia per gli occhi ed il palato. L'anno scorso Bastien ha ricevuto la sua prima stella Michelin. Una telefonata che non si aspettava perché, come ci ha raccontato, "non cucino per avere dei premi ma per deliziare i miei ospiti. Vederli andar via contenti di quel che hanno mangiato è la mia più grande soddisfazione".

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Prossima tappa, in particolare se si viaggia con i bambini, è il castello di Rivau, un castello che sembra uscito da un libro di fiabe. Di proprietà privata, dopo la ristrutturazione è stato aperto alle visite con un giardino che è una vera meraviglia. Le piante di rose sono 1600 e di 490 varietà con cui si fanno profumi e saponi che si trovano in vendita nello shop del Castello. I visitatori possono contare su due ristoranti, uno per famiglie con una formula veloce e uno più tradizionale ed è possibile dormire nelle stanze create dalle vecchie scuderie. Il giardino è stato concepito come il posto delle favole e per i bambini è una continua scoperta perché seguendo il percorso possono immaginare di essere all'interno delle diverse favole. Narcisi, tulipani, rose, iris, in ogni periodo dell'anno si è circondati dal profumo e dai colori delle diverse varietà di fiori.

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Dopo Rivau è il Castello di Amboise che sorprende il visitatore dall'alto del suo sperone roccioso da dove domina la cittadina omonima e la Loira. E' costruito sui resti di un avamposto romano in posizione strategica sul fiume per controllare il traffico commerciale e militare. E' legato al nostro Leonardo da Vinci perchè nella Cappella di Saint-Hubert (attualmente in restauro) sono sepolte le sue spoglie.

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Leonardo era stato invitato ad Amboise dal re Francesco I, sovrano colto e raffinato, che lo teneva in grande considerazione e gli aveva offerto il maniero di Clos Lucé, non lontano dal castello oltre ad una ricca pensione. Si dice che Clos Lucé e il castello di Amboise, residenza del Re, fossero collegate da un passaggio sotterraneo che permetteva al re di Francia di fare visita a Leonardo quando voleva senza farsi notare.

Il castello, caratterizzato da uno stile tra il gotico flamboyant e il nascente stile rinascimentale conta 300 sale e un vasto giardino dove trovano rifugio 80 specie di uccelli. Nella stanza da letto del re un grande quadro celebra la morte di Leonardo tra le braccia di Francesco I.  

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Quando lasciò l'Italia Leonardo portò con sé diverse sue opere già iniziate, tra le quali la Leda col Cigno e la Gioconda, il suo dipinto più famoso. Oggi la Gioconda è uno dei pezzi più importanti del Louvre.

Dopo la visita al castello di Amboise è piacevole passeggiare per le vie della cittadina che si distende ai suoi piedi, e terminare da Chez Bruno, un bistrot nato da una rivendita di vini che offre cucina tradizionale francese. Nel menù immancabile la soupe d'onion.

 

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Amboise è famosa anche per il suo mercato del venerdì, dove trovare tutto il meglio della zona a km 0 grazie ai banchetti dei numerosi produttori locali. Un altro grande mercato si svolge tutte le domeniche.

Costeggiando la Loira si raggiunge il Castello di Chaumont-sur-Loire, svettante sopra la cittadina omonima e caratterizzato dallo stile difensivo dell'epoca gotica e allo stesso tempo con i tratti dell'architettura rinascimentale.

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Era proprietà di Caterina de' Medici, moglie di Henri II, ma alla morte di questi lo cedette a Diana di Poitiers, favorita del re, per poter disporre in maniera esclusiva del castello di Chenonceau. Le stalle, edificate alla fine del XIX secolo, all'epoca erano state definite le più lussuose d'Europa.

Ogni anno al Castello di Chaumont-sur-Loire si tiene il Festival Internazionale dei Giardini, nato nel 1992 e giunto alla 30ma edizione. Il festival accoglie ogni anno paesaggisti e artisti del paesaggio provenienti da tutto il mondo. Il tema di quest'anno è stato "Jardin Idéal, 30 ans d'Utopie Verte".

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A Chaumont si può fare l’esperienza della navigazione sul fiume su un battello tradizionale identico a quelli usati nei secoli passati per trasportare le merc. Lo propone Aurélien Turpin (https://momentsdeloire.fr/) che ha ricostruito due battelli antichi e propone gite, anche con pranzo a bordo, per vivere l'esperienza del fiume e andare alla scoperta dei castelli della Loira da un'altra prospettiva.  

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Pochi chilometri separano Chaumont da un altro castello eccezionale, il Castello Reale di Blois. Costruito lungo il fianco di una collina sulla riva destra della Loira, con le sue quattro facciate di diversi stili che evocano quattro periodi diversi è l'unico castello ad aver ospitato non meno di 10 regine e 7 re di Francia. Il Salone degli Stati Generali è la più antica sala signorile di Francia, caratterizzata da un'ampia sala divisa in due navate da una serie di colonne.

L'ala di Francesco ha evidenti influenze italiane e la magnifica scalinata a chiocciola ornata di pilastri e di salamandre, l’emblema del re. L'ala Luigi XII è caratteristica del Rinascimento francese mentre l'ala Gaston d'Orléans è del XVII secolo, costruita per ordine della regina Maria dei Medici e del figlio Gaston d'Orléans. Oggi il castello è un museo statale francese e ospita più di 35 000 opere e collezioni.

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In questo castello, e precisamente nella stanza del re Enrico III la mattina del 23 dicembre 1588 venne ucciso Enrico di Lorena, terzo duca di Guisa. Suo fratello, il cardinale di Lorena, venne assassinato il giorno dopo, 24 dicembre 1588. Da non perdere l’eccezionale spettacolo di Suoni e Luci che ogni sera ammalia gli spettatori con la storia del castello proiettata sulle facciate dei quattro edifici storici.

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La cittadina di Blois si distende ai piedi del castello con la parte antica che si affaccia sulla Loira. La sera è animata dai numerosi ristorantini di cucina tradizionale o rivisitata, come il Ristorante Les Banquettes Rouges, un piccolo locale di appena 30 posti che offre una cucina di qualità.  Per la sosta notturna da segnalare "La Perluette", un B&B di charme affacciato sulla Loira con un grazioso giardino. 

Da Blois una interessante deviazione è quella verso nord e Sasnière dove si può visitare una piccola oasi di pace quasi sconosciuta benché a poca distanza dai famosi castelli della Loira.

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E’ il Giardino di Plessis-Sasnières, un giardino privato riportato in vita dopo anni da abbandono da Madame Henrion e curato oggi da due dei suoi figli che si occupano sia del giardino che dell'orto. Aperto al pubblico solo da alcuni anni è il più inglese dei giardini francesi. Attorno ad uno stagno con una propria sorgente che un tempo alimentava un mulino oggi dismesso, s'innalzano alberi rari avvolti da rami di rose rampicanti che per tutta la bella stagione regalano belle macchie di colore. D'estate dopo una piacevole passeggiata tra bouquet di fiori un ristorante ed una sala da thè invitano alla sosta.

Ad appena 6 km da Sasnières Lavardin è un magnifico villaggio medievale inserito nella lista dei più bei villaggi di Francia. Adagiato ai piedi delle rovine del castello feudale, le sue strade fiorite sono fiancheggiate da belle case antiche con tetti in ardesia, come si può vedere quando saliti alle rovine del castello, visitabili, si ha una grande visione d'insieme sulla cittadina. In primo piano svetta la chiesa romanica di Saint-Genest, che all'interno conserva splendidi affreschi e murales che vanno dal XII al XVI secolo. Vicino al municipio un piccolo museo ripercorre la storia di Lavardin e presenta uno scorcio del patrimonio legato al castello. Le rive del Loir, con i suoi salici piangenti, offrono un punto di vista molto bello sul ponte in stile gotico.

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Altra particolarità di Lavardin sono, come avevamo visto già ad Azay-le-Rideau, le abitazioni trogloditiche, visitabili tramite un sentiero. Alcune sono ancora abitate e alla fine di settembre di ogni anno i proprietari le aprono al pubblico durante le Journées Troglos. Una visita sicuramente da non perdere se ci si trova in zona in quel periodo!

Una notizia per i camperisti: Lavardin ha una comoda area attrezzata con servizi con una bella vista sulle rovine del castello. Un motivo in più per inserire questo delizioso villaggio in un itinerario di visita nella Valle della Loira.

Ancora 3 km ed eccoci a Montoire-sur-le-Loir, cittadina famosa per il convento degli Agostiniani e per la cappella di St. Gilles. Altra chicca da visitare a Montoire-sur-le-Loir, è il Museo Musikenfête, un museo degli strumenti musicali di tutto il mondo, nato per volontà di Jean-François Proux e sua moglie Adeline che nel 1973 hanno ideato il Festival di Montoire, un festival internazionale di balli e danze tradizionali che si tiene ogni anno in agosto.

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L'anno prossimo il Festival festeggerà i 50 anni di vita e per l'occasione durerà non 7 giorni come di solito ma 8. Saranno otto giorni di musica e danze con gruppi musicali provenienti dai 5 continenti. Il museo, sviluppato su due piani di un antico edificio del XVmo secolo restaurato, raccoglie una collezione di oltre 500 strumenti musicali, molti acquisiti ddai gruppi che hanno partecipato dal 1973 in poi alle varie edizioni del Festival, altri donati da appassionati di diversi paesi. Pezzo forte del museo è un carillon cinese, replica di un originale di 2400 anni fa, su piedistalli a forma di figura femminile, composto da 28 campane in bronzo con le quail si può suonare un intero concerto. Un museo interattivo con una sala dove i visitatori possono toccare e suonare gli strumenti e un laboratorio dove grandi e piccini possono imparare a costruire uno strumento musicale.

Per saperne di più:  https://www.valledellaloira-francia.it/ - https://www.france.fr/it

Foto ciclista: ©UnMondeAVelo - Altre foto: ©archivioTdV 


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