Arte e dintorni

apre alla galleria borghese la mostra guido reni a roma il sacro e la natura 01
Dopo più di 30 anni dall’ultima esposizione dedicata a Guido Reni (Bologna 1575 – 1642) apre dal 1 marzo alla Galleria Borghese la mostra "Guido Reni a Roma, il Sacro e la Natura".

La mostra ruota attorno al ritrovato dipinto Danza campestre (1605 circa), che, già nella collezione di Scipione Borghese, era sparito nell’800, ricomparso nel 2008, riacquistato nel 2020 e tornato a far parte della collezione del museo. Il dipinto è fondamentale per ricostruire i primi passi del pittore bolognese a Roma e il suo rapporto con il soggetto campestre e la pittura di paesaggio.

Sono oltre 30 le opere esposte, in gran parte dell’artista bolognese ma anche di colleghi che con lui condivisero gli anni giovanili del primo soggiorno romano: Agostino Carracci, Domenichino. Francesco Albani, Paul Bril.

La mostra si snoda in un percorso che si apre nel grande salone di ingresso con 4 monumentali pale d’altare, con figure gigantesche e imponenti, tra cui la maestosa Crocifissione di San Pietro, il Martirio di Santa Caterina d’Alessandria, il Martirio di Santa Cecilia e La Trinità con la Madonna di Loreto e il Committente cardinale Antonio Maria Gallo. I supporti delle tele riprendono una tonalità di blu molto amato e usato dall’artista, come si può vedere nel dipinto Danza campestre ed in altre due piccole miniature in prestito alla mostra come il Paesaggio con scherzi di amorini e San Girolamo con due angeli in un paesaggio.

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Nelle sale contigue le opere in mostra evidenziano la forte attrazione che l’artista aveva per il mestiere degli scultori, evidenziato in opere come La strage degli innocenti (prestito della Pinacoteca Nazionale di Bologna) o Atalanta e Ippomene (dal Museo di Capodimonte di Napoli, vedi sopra), o ancora Lot e le figlie, proveniente dalla National Gallery di Londra.

Nella seconda parte della mostra al primo piano dell'edificio spicca l’ultimo acquisto della Galleria, la Danza campestre (vedi sotto), dove dame e villani, accompagnati dalla musica sono riuniti per partecipare ad una festa da ballo al centro di una radura. L’opera, insieme ad opere di altri autori esposte nella sala, sottolinea che la pratica della pittura di paesaggio all’inizio del Seicento a Roma diventa terreno di sperimentazione comune.

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Alla mostra, come ha dichiarato Francesca Cappelletti, direttrice della Galleria Borghese, si affiancherà un itinerario sui luoghi romani di Guido Reni, affinché il visitatore possa scoprire chiese e musei che conservano altre opere del pittore e collegare la Galleria alla città.

Per consentire il maggior accesso possibile alla mostra e sostenere i consumi culturali, la direzione della Galleria Borghese ha scelto di non applicare maggiorazioni sul costo del biglietto di ingresso.

Guido Reni a Roma
Dal 1 marzo al 22 maggio 2022
Galleria Borghese, Roma
Prenotazioni: Tel. +39-06-32810 - www.galleriaborghese.it 

Foto: ©archivio TdV


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