Palati Raffinati

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Alla fine di ottobre Nicola Fiasconaro ha ricevuto dal Presidente Sergio Mattarella la nomina a Cavaliere del Lavoro. E' il secondo pasticciere ad ottenere la nomina, il primo era stato Gioacchino Alemagna quasi settanta anni fa. Una bella soddisfazione per questo artigiano di Castelbuono che sposa il panettone con le materie prime della sua isola, la Sicilia. 

E’ una storia che affonda le sue radici lontano quella della famiglia Fiasconaro. Tutto ebbe inizio con il padre Mario, attivo nel commercio del ghiaccio che dall’Etna veniva portato a valle a dorso di muro per essere poi smerciato sulle piazze siciliane. Non esistevano ancora i frigoriferi e il ghiaccio era un prodotto molto ricercato. Poi aprì un bar, e si lanciò nel catering aiutato dalla moglie che utilizzava la cucina di casa come laboratorio per la preparazione di prodotti da forno e lievitati. Gli affari cominciarono ad andare a gonfie vele e i tre figli, Nicola, Fausto e Martino collaboravano nell’attività.

Nicola in particolare aveva l’estro e la curiosità di andare oltre i dolci classici siciliani o la testa di turco, il dolce tradizionale di Castelbuono, un dolce al cucchiaio come il biancomangiare arricchito di sfoglie fritte simili a quelle del cannolo nato per ricordare la vittoria dei normanni sugli arabi. E così dopo essersi fatto le ossa dai migliori pasticceri siciliani, dove imparò che la regola principale deve essere sempre l’utilizzo di materie prime della migliore qualità, per specializzarsi si trasferì al nord all’Accademia delle Arti Culinarie di Chioggia, una scuola di alto livello frequentata da aspiranti chef, sommelier e professionisti della ristorazione. Qui, da un maestro di paste acide imparò a fare il panettone. E tornato a casa lo volle proporre come dolce natalizio. “Quasi una provocazione in un’isola dove a Natale si mangiavano altri tipi di dolci. Mio padre mi prese per pazzo, vendeva i panettoni milanesi e andava molto bene. Io imperterrito proseguii per la mia strada e proposi i miei. L’anno dopo i più richiesti erano i nostri”.

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Il resto è storia recente perché Nicola è un appassionato alla ricerca di sempre nuovi gusti per i suoi panettoni, nei quali incarna al meglio i sapori della Sicilia. Il debutto fu con il panettone classico, poi venne quello col pistacchio di Bronte, con le mandorle di Avola, i canditi di Lentini. Il panettone più particolare è con la manna, un unicum sul mercato presidio Slow Food, un prodotto del frassino che si produce solo nella zona di Castelbuono e Pollina e che Nicola ha fatto conoscere in tutto il mondo con i suoi panettoni. Ormai le varianti sono tante, tutte con ingredienti tipici siciliani, e anche gli abbinamenti, come ad esempio il panettone pera e cioccolato.

Nicola non si ferma, perché quello del pasticciere è un lavoro di grande pazienza e continui esperimenti per provare ingredienti e gusti nuovi. In tempo di Covid, quando tutto era fermo, ha continuato a sperimentare alla ricerca di novità da proporre. Il risultato di quelle ricerche è stato il panettone ai petali di rosa e crema di fichi d’india come ci racconta lui stesso: “Eravamo chiusi in casa per il lockdown e con mio figlio Mario abbiamo cominciato a impastare e ci siamo sbizzarriti a farcire il panettone con quello che avevamo. In dispensa c’era una confettura di fichi d’india, un classico prodotto siciliano, e in giardino iniziavano a fiorire le profumatissime rose damascene. Abbinare le due cose mi è venuto spontaneo”.

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La novità di questo natale 2021, nato dalla collaborazione con Dolce e Gabbana, è il Panettone alle Nocciole di Sicilia con crema alla Manna morbida da spalmare. E’ una proposta nuova in cui il gusto delle nocciole coltivate da secoli nel territorio di Polizzi Generosa, si sposa con quello raffinato della Manna delle colline fra Castelbuono e Pollina. Il packaging, al cui interno sono racchiusi Il nuovo Panettone da 800g e un barattolo di crema alla Manna morbida da 200g, è un’elegante latta da collezione dai toni rosa e azzurri, decorata con fregi di inconfondibile ispirazione siciliana e scene naturali che rendono omaggio alle bellezze dell’Isola.

La bontà dei panettoni di Nicola Fiasconaro ha ormai travalicato i confini nazionali ed è presente in 60 paesi del mondo, con una crescita del 20% su tutti i principali mercati: Italia, Canada, Francia, Stati Uniti, Germania, Inghilterra, Australia e Nuova Zelanda e con un orizzonte strategico rivolto al mercato asiatico. In netta crescita rispetto ai 21 milioni del 2019 il fatturato atteso per la fine dell'anno supererà i 30 milioni di euro.

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Il panettone e la colomba Fiasconaro rappresentano il core-business dell’azienda, ma è in continua crescita anche la linea di prodotti continuativi: torroncini, cubaite, creme da spalmare, mieli, marmellate, confetture e spumanti aromatici. Si prevede l’ampiamento dello stabilimento produttivo di Castelbuono nel quale lavorano oltre 180 persone, tutte di Castelbuono, 30 delle quali assunte in piena pandemia.

https://www.fiasconaro.com 

(Foto: ©Marina Cioccoloni e Ufficio Stampa Fiasconaro) 


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