Si è appena conclusa la 3° edizione della Borsa del Turismo del Centro Italia – MULA (Marche – Umbria – Lazio – Abruzzo), evento nato per promuovere la rinascita dei territori dopo il terremoto del 2016 ed ora anche dal Covid con nuovi turismi, in particolare quelli green e nel settore dell’outdoor.
La Borsa, nata con l’obiettivo di supportare la ripresa e lo sviluppo turistico nelle aree terremotate, si è presentata da subito come un’opportunità di incontro degli operatori interessati al mercato del turismo nel Centro Italia e del turismo esperienziale alla ricerca di luoghi ricchi di storia e tradizioni.
Dopo Cingoli e San Benedetto del Tronto questa terza edizione ha avuto come palcoscenico Treia, graziosa cittadina adagiata su un colle da dove si domina un vasto territorio di dolci colline che degradano verso il mare. Treia, inserita tra i borghi più belli d'Italia, è conosciuta in particolare per la Disfida del Bracciale, un gioco medievale dalle radici antiche che ha avuto il suo sviluppo maggiore durante il Rinascimento. Nella disputa i giocatori imbracciano un manicotto di legno irto di punte (il bracciale) cercando di afferrare al volo una pesante e velocissima palla di cuoio. Nel museo dedicato, tra cimeli, vecchie foto e trofei, si può approfondire la storia di questa curiosa manifestazione che ogni anno ai primi di agosto attira spettatori da ogni dove. Il curioso manicotto di legno ha ispirato anche le insolite creazioni di Roberto Cola, orafo con bottega sulla via principale della cittadina, che ha ideato oggetti che richiamano il caratteristico bracciale ma coniati in oro o argento.
Da visitare anche l’interessante Museo Archeologico, l’Accademia Georgica e la bellissima Villa Spada attualmente in restauro per via del terremoto e che si spera di poter riaprire quanto prima. E sempre a Treia merita una visita il prezioso teatro comunale, voluto dai nobili locali che si tassarono per la sua costruzione e inaugurato nel 1821, una vera bomboniera con il magnifico sipario di Silverio Capparoni ispirato al quadro di Minardi "Corrado d'Antiochia all'assedio di Montecchio" e un palcoscenico oggi molto ricercato per la celebrazione di matrimoni, come ci ha rivelato il Sindaco Franco Capponi.
Appena fuori città, in contrada San Lorenzo è stato aperto da poco OH! - Outdoor Hostel San Lorenzo, gestito da una cooperativa sociale formata da 12 giovani volenterosi e pieni di idee che hanno puntato sul turismo outdoor e ciclistico. Tra loro 5 guide ambientali e turistiche e 1 cuoco, Danilo per una cucina con prodotti rigorosamente del territorio. La struttura, situata in un contesto paesaggistico eccezionale, offre al momento un servizio di bar e ristorazione ma si sta completando il piano superiore che sarà destinato a ostello, ed è il punto di partenza e arrivo delle attività escursionistiche e cicloturistiche che Marche Active Tourism organizza nel territorio. Il progetto è in continua evoluzione e si arricchirà di nuovi servizi nei prossimi mesi: noleggio e-bike, ostello, organizzazione eventi e molto altro. Si rivolge ai numerosi appassionati che frequentano i bellissimi percorsi per biciclette che offre il territorio, come quelli lungo il tracciato dell'antica via lauretana.
Scendendo verso il fiume Potenza alla ricerca di arte e cultura il maceratese, vero museo a cielo aperto, offre numerose occasioni di visita a posti memorabili che testimoniano la storia e i momenti artistici e culturali vissuti da questi luoghi dove nel corso dei secoli si sono incrociati diversi cammini di fede. Ne è testimonianza la Pinacoteca Civica di San Severino Marche, centro artistico di grande importanza. La pinacoteca oltre ad opere del Pinturicchio e altri importanti artisti rinascimentali, conserva un ciclo pittorico sulla vita di San Giovanni Evangelista realizzato da Lorenzo e Jacopo Salimbeni che da solo merita il viaggio.
A San Severino inoltre proprio sulla piazza principale cittadina circondata da magnifici portici troviamo il teatro Feronia. E’ anche questo un teatro storico nato ai primi del 1800, quando nelle Marche si contavano 113 teatri. Oggi ne sono rimasti circa 70, tutti in attività e vera fucina di talenti.
Ci spostiamo verso la valle del Fiastra per continuare la scoperta di questo territorio che offre continue sorprese. A Tolentino c’è da visitare la basilica di San Nicola dal magnifico soffitto ligneo e con la cappella dove sono conservate le spoglie del Santo. Ma la chicca da non perdere è il Cappellone di San Nicola con gli affreschi di Pietro da Rimini del 1320.
Andando verso Urbisaglia ecco il parco archeologico di Urbis Salvia, l’antica città romana dove oltre all’anfiteatro e l’area sacra si possono ammirare anche i resti di un tempio-criptoportico con resti di affreschi.
Sempre in territorio di Urbisaglia la Tenuta Murola, 500 ettari di vigneti e una cantina di design, offre interessanti degustazioni con ottimi vini. A pochi passi c’è l’abbadia di Fiastra, che oltre alla chiesa comprende un complesso di ambienti ancora abitati dai monaci e circondati dalla riserva naturale Abbadia di Fiastra nata proprio per proteggere l’ambiente circostante e renderlo fruibile a tutti questo magnifico polmone verde.
Si sale a Macerata per ammirare il neoclassico Sferisferio, costruito per il gioco del bracciale ed oggi diventato uno dei più importanti monumenti della lirica d’Italia e ancora teatro di importanti manifestazioni artistiche e di una ricca stagione operistica grazie alla sua acustica perfetta.
A Potenza Picena torniamo a parlare di teatro con il teatro Mugellini, i suoi magnifici palchi lignei e il suo notevole sipario originale dell’epoca. Il teatro Mugellini è un’altra conferma della vivida tradizione teatrale marchigiana che continua a sfornare nuovi talenti. E’ in progetto la richiesta di inserimento dei teatri marchigiani nel patrimonio dell’Umanità per la loro valenza storica, artistica e culturale.
Non si possono lasciare le Marche senza una panoramica sul colle dell’infinito di leopardiana memoria. E allora eccoci di nuovo sue giù per le colline per raggiungere Recanati. Prima però è inevitabile una sosta all’antico frantoio oleario Gabrielloni al quale il Sindaco di Recanati ha conferito l’attestato di benemerenza per l’attività svolta e la qualità del prodotto. L’olio delle sorelle Gabrielloni, prodotto da 20 cultivar, ha vinto numerosi premi e viene esportato anche in Giappone.
E arrivati a Recanati, famosa non solo per aver dato i natali a Giacomo Leopardi ma anche a Beniamino Gigli, si scopre che in paese c'è ancora una bottega artigiana di organetti. Dopo aver girovagato per Recanati e ammirato la città dall’alto della torre del borgo e la piazza Giacomo Leopardi con la statua del poeta l’itinerario porta inevitabilmente nella piazza del sabato del villaggio dove lo sguardo va alla finestra di Silvia immaginando quando Giacomo da quella opposta dell’austero palazzo paterno sperava di incontrarne lo sguardo. Notevole la visita alla ricca biblioteca del padre Monaldo e poi al belvedere per ammirare quell’infinito reso immortale.
