Arte e dintorni

 la storia dell artigianato in abruzzo 01

Quando ci troviamo a parlare della storia dell’artigianato in Abruzzo, ci troviamo di fronte ad un processo molto variegato che incontrò il suo massimo splendore alle origini tra il Seicento e il Settecento. Non ci riferiamo soltanto alle lavorazioni di materiali come l’oro e l’argento, ma intendiamo prospettare una dinamica molto ampia che prende in considerazione anche le lavorazioni marmoree e l’arte fabbrile. È molto interessante riuscire a saperne di più su questo particolare aspetto della storia dell’arte, perché ci dà un’idea molto più precisa di come alcune correnti artistiche abbiano influenzato una produzione significativa nel nostro Paese.

Il rapporto tra arte e artigianato in Abruzzo
Dell’artigianato in Abruzzo si è occupato in particolare anche il professor Vittorio Casale, attualmente docente di Storia dell’arte moderna presso l’Università Roma Tre. Anche attraverso le sue ricerche, il professore artista è riuscito a dimostrare come non si possa parlare in Abruzzo di una vera e propria netta separazione tra artista ed artigiano.

Basti pensare in questo senso per esempio agli orafi di Sulmona, i cui inizi si fanno risalire a Ciccardello Di Francesco, che era un cesellatore del Trecento. Oppure sempre da questo punto di vista possiamo ricordare la tradizione delle ceramiche del Cinquecento di Castelli.

Le origini dell’oreficeria in Abruzzo
Il periodo più splendido per la produzione orafa in Abruzzo è quello compreso tra il 1200 e il 1500. È proprio in questo periodo che si hanno la produzione di croci, calici ed ostensori. Il livello più alto dell’arte orafa è stato quello che si è raggiunto con il maestro Nicola, detto di Guardiagrele, di cui possiamo trovare molte opere nei musei e nelle chiese abruzzesi. Fra queste opere possiamo ricordare, ad esempio, la Croce Processionale a Guardiagrele e un’altra croce che si trova nel Museo Nazionale d’Abruzzo a L’Aquila.

A partire dalla seconda metà del Cinquecento si è sviluppata una produzione più legata all’uso popolare, che si è diffusa soprattutto in alcune località, come Pescocostanzo.

L’interesse del professor Vittorio Casale per l’artigianato abruzzese
Il professor Vittorio Casale ha svolto molte ricerche e studi sull’arte dei secoli XVII e XVIII, concentrandosi sulla storia a Roma e nell’Italia centrale. A questo proposito bisogna ricordare i suoi lavori che si collocano nell’ambito della storia dell’artigianato.

Infatti il professore artista ha scritto al riguardo anche un’opera, intitolata “L’Atene dell’artigianato abruzzese per il Sei e Settecento: Norberto Cicco, Ferdinando Mosca; Cosimo Fanzago; l’arte dei marmorari: Norberto Cicco; l’arte lignaria: Carlo Sabatini, Ferdinando Mosca; l’arte fabbrile: Sante di Rocco, in AA.VV., Pescocostanzo, Pescara 1992”.

Gli altri studi di Vittorio Casale
Vittorio Casale si è interessato alla ricognizione della pittura del Sei e Settecento in Umbria, che poi ha dato vita alla mostra svoltasi a Spoleto nel 1989 dal titolo “Pittura del Seicento. Ricerche in Umbria”. Mosso dalla sua competenza e dalla sua passione, ha scoperto due busti inediti di Gian Lorenzo Bernini nel Duomo di Foligno.
Ha chiarito i limiti della collaborazione fra il padre gesuita Giovan Domenico Ottonelli e Pietro da Cortona, curando l’edizione critica del “Trattato sulla pittura e scultura”. In particolare i suoi studi sono stati rivolti all’arte barocca. Il professore Vittorio Casale si è interessato all’apertura di un filone che non era stato mai preso in considerazione negli studi sulla storia dell’arte e che riguarda nello specifico la produzione artistica per canonizzazioni. Ne dà una dissertazione molto ricca e completa nel volume “La produzione artistica per canonizzazioni: il Seicento”.

Si è occupato anche della pubblicazione delle maioliche cinquecentesche della chiesa di Collarmele e ha analizzato le opere d’arte di Pescocostanzo, soprattutto concentrandosi sull’altare di Cosimo Fanzago. Ha richiamato l’attenzione sull’importanza di alcuni stemmi intesi come documenti storici.


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