Partiamo

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Ha accompagnato la storia della nostra Repubblica dal tempo dell’Unificazione ad oggi. L’Hotel Massimo d’Azeglio in Via Cavour a Roma, uno dei fiori all’occhiello dell’hotellerie romana, è un albergo storico nato nel 1878 in stile umbertino. Le sue stanze trasudano di storia, e i quadri appesi nei saloni raffigurano numerosi personaggi del secolo scorso, come Massimo d’Azeglio, Camillo Benso Conte di Cavour, Giuseppe Garibaldi, e tanti altri.

Di quanti eventi e momenti storici potrebbero parlare i saloni e i corridoi dell’albergo, se avessero la parola! Ma non solo, anche della lunga lista di personalità che hanno soggiornato nelle sue stanze.

La nascita dell’albergo è una storia che merita di essere raccontata, perché la proprietà, della catena alberghiera Bettoja hotels dell’omonima famiglia, originaria del Lago d’Orta, nasce verso il 1840 dalla divisione di beni quando le proprietà possedute a Roma vennero destinate al figlio cadetto Maurizio mentre il primogenito mantenne i beni in Piemonte. Fu così che Maurizio iniziò a smerciare a Roma, oltre a grano e olio, anche i nobili vini piemontesi che iniziarono ad essere conosciuti e diffusi anche nei ristoranti. Per il deposito delle merci si serviva di alcune grotte di Monte Testaccio, note per essere ideali per la conservazione dei vini e vicine al porto di Ripa Grande dove le botti arrivavano via mare. Aveva cominciato anche ad acquistare alcune tenute coltivate a ortaggi, frutta e vigna nella campagna romana.

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La svolta fu il 1870, dopo la costruzione della stazione Termini. La nuova urbanizzazione, la nascita dei nuovi quartieri a ridosso della neonata area della stazione e l’intuizione che il mondo dei trasporti stava cambiando e che la ferrovia avrebbe sostituito le navi per il trasporto delle merci furono la molla che spinsero Maurizio Bettoja, spronato anche dal figlio Angelo, ad acquistare il pianterreno e il primo piano di un nuovo edificio in Via Cavour con ampi locali da utilizzare come cantine per i vini che arrivavano nella vicina stazione e dove era già presente un ristorante. Venne quasi spontaneo trasformare i locali appena acquistati in un albergo collegando il ristorante ad una portineria e modificando gli appartamenti del primo piano in stanze. Nasceva l’albergo Massimo d’Azeglio in onore dello statista, pittore e scrittore piemontese.

L’acquisto, prima di altri appartamenti e poi dell’intero stabile e l’azzeccata posizione accanto alla Stazione, unita all’alta qualità dei servizi offerti trasformò in breve tempo il d’Azeglio in uno degli alberghi più apprezzati di Roma. 

Al d'Azeglio, complice il vicino teatro dell'Opera, soggiornavano gli artisti più in voga, le personalità politiche straniere e i più importanti personaggi che hanno fatto la storia dell’Italia. Tra gli ospiti più affezionati Pietro Mascagni, il noto compositore della celebre Cavalleria Rusticana e lo scultore Mario Rutelli, autore nel 1901 della Fontana delle Najadi. Durante la Prima Guerra Mondiale le stanze dell’albergo ospitarono i Generali Cadorna e Diaz oltre alla famiglia reale montenegrina.

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Dopo la guerra con il cambio di governo e i nuovi provvedimenti per dare uno slancio all’industria alberghiera l’albergo fu il primo a Roma a dotarsi di aria condizionata nelle sale del pianterreno. Nel frattempo sull’altro lato della strada veniva costruito un nuovo albergo, moderno e con 220 camere, l’Hotel Mediterraneo. L’arrivo della Seconda Guerra Mondiale e i tedeschi che si insediarono al d’Azeglio segnano una pagina storica per l’albergo: nonostante fosse rischioso in sgabuzzini segreti si svolgeva una fiorente attività clandestina e di fabbricazione di documenti falsi nonché di asilo ad ebrei, militari in fuga e clandestini ospitati in locali spesso celati proprio a fianco delle camere regolari.

Partiti i tedeschi e giunti gli Alleati al Mediterraneo prese alloggio il comando militare britannico e la proprietà tornò a funzionare come albergo solo alla fine del 1945, mentre nel frattempo al d’Azeglio si svolgevano trattative segrete che portarono alla nascita dello Stato d’Israele e al colpo di stato che rovesciò il re Idris in Libia.

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Il resto è storia recente. Oggi il Polo Congressuale Bettoja con l’ultima generazione continua a portare avanti una storia lunga quasi un secolo e mezzo gestendo oltre al d’Azeglio e al Mediterraneo anche l’Hotel Atlantico, ospitato in un suggestivo palazzo del 1935 sempre sul colle dell’Esquilino,  Una storia che si respira lungo i saloni e nelle 183 camere dei sei piani del d’Azeglio, nella cantina, nelle sale riunioni e nell’antico ristorante intriso di un’atmosfera fin de siècle. Diverso lo stile del Mediterraneo che con i suoi 10 piani è uno degli edifici più alti di Roma. Severo e monumentale, recentemente vincolato come eccezionale esempio di architettura razionalista degli anni ’30, ha interni ampi e spaziosi in cui predomina il marmo e il legno. Conta 242 camere e un roof garden da cui lo sguardo spazia sulla piazza della Stazione Termini e sul vasto panorama dei dintorni.

https://www.bettojahotels.it/


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